Viviamo in un’epoca che misura tutto, i risultati, i successi, le scadenze e persino la felicità.
Ci insegnano a rispettare tabelle di marcia, a raggiungere traguardi “entro” un’età, a confrontarci con chi sembra sempre un passo avanti, ma non esiste un ritmo giusto per tutti perché ognuno ha i propri tempi.
Ognuno ha il suo passo
Accoglierlo significa liberarsi dal peso del confronto e dell’idea che esista un “ritardo” da colmare.
Come mental coach incontro spesso persone che si sentono “indietro”, da chi non ha ancora trovato l’amore, a chi non ha realizzato un sogno, a chi teme di non essere abbastanza.
Ma la verità è che la vita non procede per scadenze, ha i suoi cicli, i suoi silenzi, i suoi tempi di fioritura. Il tempo serve per comprendere, per crescere, per sbagliare e per rinascere.
Non esiste un’età per sentirsi felici, cambiare strada o perdonarsi. Ognuno ha un cammino unico e la crescita personale nasce proprio dal saper onorare la propria unicità, senza cronometri né paragoni.
Allenare questa consapevolezza è uno degli esercizi più potenti del mental coaching dove si impara a rallentare, ad ascoltare sé stessi e ad accettare la propria evoluzione naturale.
Quando smettiamo di forzarci in una corsa che non ci appartiene, iniziamo davvero a respirare ed è lì che nasce la libertà nel rispetto dei nostri tempi e di quelli di chi amiamo.

Vassiliki Tziveli è giornalista e mental coach e cura una rubrica fissa su tutti i 51 settimanali del gruppo editoriale Netweek (più di 400mila copie settimanali in 4 regioni italiane: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Liguria) oltre al nostro quotidiano online nazionale.