Ricorrenza

Oggi 22 maggio è Santa Rita: frasi di auguri di buon onomastico

La storia della Santa degli impossibili e della spina

Oggi 22 maggio è Santa Rita: frasi di auguri di buon onomastico
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Oggi,  mercoledì 22 maggio 2024, si festeggia Santa Rita da Cascia. Conosciuta e venerata come "Santa degli impossibili" perché dal giorno della sua morte sarebbe "scesa" al fianco dei più bisognosi, realizzando per loro miracoli prodigiosi, eventi altrimenti ritenuti irrealizzabili.

Santa Rita viene ricordata il 22 maggio, anniversario della sua morte.

Oggi 22 maggio è Santa Rita: frasi di auguri di buon onomastico

Se conoscete qualcuno che si chiama Rita, ecco qualche frase per dire buon onomastico.

Ho detto a tutti i tuoi omonimi che ognuno di loro è il mio festeggiato preferito.

A una cara amica con un nome stupendo, auguro il meglio che la vita possa offrire. Auguri a te, buon onomastico.

Felice onomastico! Hai un nome stupendo e tu sei eccezionale. Auguri di cuore.

Mi sono dimenticato di dimenticarmi il tuo onomastico. Tanti auguri!

Hai proprio un gran bel nome… si vede che non l’hai scelto tu! Auguri!

A far gli auguri di compleanno son bravi tutti, ma solo gli amici di vecchia data (anagrafica) si ricordano degli onomastici.

Per quanto mi sforzi non riesco a trovare nessun buon motivo per festeggiare l’onomastico. Apprezza l’impegno però, almeno ti ho pensato!

Lo sai che sei una persona fortunata ad avere un nome così speciale? Buon onomastico.

Ma come?! Ti han fatto Santa e non mi hai detto niente?

Non è il nome a rendere unica una persona, ma la persona a rendere unico il nome che porta. Buon onomastico!

Se il tuo Santo sapesse che porti il suo stesso nome, ti chiederebbe di cambiarlo per danno di immagine. Buon onomastico

L’onomastico è un apostrofo rosa tra “ti faccio gli auguri” e “no, non avrai un regalo”.

Buon onomastico amica mia! In questo giorno così speciale per te, dove viene celebrato il tuo bellissimo nome, volevo dimostrarti tutto il mio affetto per te. Ti voglio bene.

Un nome come tanti, ma una persona come poche. Tanti auguri di buon onomastico!

Che la tua vita possa essere un eterna festa, auguri di buon onomastico.

Buon onomastico! No, non sono tua nonna, mi è semplicemente capitato tra le mani un calendario.

Visto che il tuo nome non compare sui calendari, ho arbitrariamente deciso di festeggiare il tuo onomastico oggi: auguri!

Da oggi non ti chiamerò più né cara né tesoro: grazie al tuo onomastico ho finalmente capito quale sia il tuo nome!

Sai, per il tuo onomastico ho perso tanto tempo per pensare a frasi originali ma poi ho capito che le cose semplici sono quelle più essenziali: tantissimi auguri di buon onomastico. Ti voglio bene…

Nel giorno in cui si festeggia il tuo nome, non potevamo mancare i miei auguri: buon onomastico amica/o mia.

Ci sono milioni di persone che oggi festeggiano l’onomastico, ma per me tu sei sicuramente la più speciale. Buon onomastico!

Gli antichi credevano che nel nome fosse racchiuso il nostro destino. Ti auguro un futuro splendido pieno di gioie e soddisfazioni. Buon onomastico!

Ecco i miei auguri più semplici, più sinceri e più affettuosi per te. Buon onomastico!

Scommetto che te ne sei dimenticato, ma per fortuna hai un amico sufficientemente all’antica da ricordarsi del giorno del tuo onomastico!

Chi era Santa Rita da Cascia: la storia e la spina

Secondo la tradizione devozionale, la sera del Venerdì Santo 18 aprile 1432 (o 30 marzo 1442 secondo un'altra tradizione), ritiratasi in preghiera per la Passione di Gesù, dopo aver ascoltato la predica di fra' Giacomo della Marca, avrebbe ricevuto una spina dalla corona del Crocifisso, che le si sarebbe conficcata in fronte. L'evento è uno dei pochi della vita della monaca esplicitamente ricordato.

La venerazione di Rita da Cascia da parte dei fedeli iniziò subito dopo la sua morte e fu caratterizzata dall'elevato numero e dalla qualità degli eventi prodigiosi, riferiti alla sua intercessione, tanto che acquisì l'allocuzione di "santa degli impossibili".

La sua beatificazione avvenne, però, dopo varie vicissitudini, soltanto nel 1626, 180 anni dopo la sua morte, durante il pontificato di Urbano VIII, già vescovo di Spoleto, grazie al forte interessamento del cardinale Fausto Poli, suo stretto collaboratore. Leone XIII, nel 1900, la canonizzò.

La Chiesa cattolica, ai fini della canonizzazione, richiede il riconoscimento di due miracoli. Nel caso di Santa Rita, si tratta della guarigione, ritenuta miracolosa, di Elisabetta Bergamini, una bambina che stava per perdere la vista a causa del vaiolo. La seconda guarigione, ritenuta miracolosa, riguardò Cosmo Pellegrini, un anziano sarto di Conversano affetto da una gravissima forma di gastroenterite cronica: quest'ultimo, prima di recuperare improvvisamente la salute, dopo aver ricevuto l'estrema unzione, avrebbe avuto una visione della Santa. A questi episodi si aggiunse il gradevole e inspiegabile profumo che emanavano i resti del corpo della Santa.

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