Il santo del giorno

Oggi 17 gennaio è Sant'Antonio: frasi di auguri per dire buon onomastico

Perché è considerato il protettore degli animali, perché si fa il falò e perché non va confuso con Sant'Antonio da Padova

Oggi 17 gennaio è Sant'Antonio: frasi di auguri per dire buon onomastico
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Oggi, mercoledì 17 gennaio 2024, si festeggia Sant'Antonio. Patrono di molte località in tutta Italia e nome piuttosto diffuso, sicuramente saranno in tantissimi coloro che festeggeranno il proprio onomastico e a cui ricordarci di fare gli auguri. Ecco per voi qualche frase d'auguri per dire buon onomastico a tutti coloro che si chiamano Antonio o Antonia.

Frasi di auguri di buon onomastico per Sant'Antonio

Per voi, se siete a corto di idee, ecco qualche frase di auguri azzeccata per dire buon onomastico a tutti coloro che si chiamano Antonio o Antonia oggi, mercoledì 17 gennaio 2024.

Che la tua vita possa essere un eterna festa, auguri Antonio buon onomastico.

Antonio: un nome una garanzia, buon onomastico.

Felice onomastico Antonio! Hai un nome stupendo e tu sei eccezionale. Auguri di cuore.

Mi sono dimenticato di dimenticarmi il tuo onomastico. Tanti auguri!

Avere un nome comune ha i suoi vantaggi: oltre a darti le certezze di un usato garantito, aumenta le probabilità che qualcuno si ricordi del tuo onomastico.

Hai proprio un gran bel nome… si vede che non l’hai scelto tu! Auguri!

A far gli auguri di compleanno son bravi tutti, ma solo gli amici di vecchia data (anagrafica) si ricordano degli onomastici.

Buon onomastico! No, non sono tua nonna, mi è semplicemente capitato tra le mani un calendario.

Per quanto mi sforzi non riesco a trovare nessun buon motivo per festeggiare l’onomastico. Apprezza l’impegno però, almeno ti ho pensato!

A un caro amico con un nome stupendo, auguro il meglio che la vita possa offrire. Auguri a te Antonio, buon onomastico.

Lo sai che sei una persona fortunata ad avere un nome così speciale? Buon onomastico Antonio.

Ma come?! Ti han fatto Santo e non mi hai detto niente?

Fortuna che il tuo è un nome molto comune: non oso immaginare alla fatica che fanno gli amici di Ansano a trovare un biglietto adatto per il suo onomastico.

Un nome come tanti, ma una persona come poche. Tanti auguri di buon onomastico!

Scommetto che te ne sei dimenticato, ma per fortuna hai un amico sufficientemente all’antica da ricordarsi del giorno del tuo onomastico!

Ho detto a tutti i tuoi omonimi che ognuno di loro è il mio festeggiato preferito.

Visto che il tuo nome non compare sui calendari, ho arbitrariamente deciso di festeggiare il tuo onomastico oggi: auguri!

Da oggi non ti chiamerò più né cara né tesoro: grazie al tuo onomastico ho finalmente capito quale sia il tuo nome!

Sai, per il tuo onomastico ho perso tanto tempo per pensare a frasi originali ma poi ho capito che le cose semplici sono quelle più essenziali: tantissimi auguri di buon onomastico. Ti voglio bene…

Nel giorno in cui si festeggia il tuo nome, non potevamo mancare i miei auguri: buon onomastico amica/o mia.

Ci sono milioni di persone che oggi festeggiano l’onomastico, ma per me tu sei sicuramente la più speciale. Buon onomastico!

Gli antichi credevano che nel nome fosse racchiuso il nostro destino. Ti auguro un futuro splendido pieno di gioie e soddisfazioni. Buon onomastico!

Non è il nome a rendere unica una persona, ma la persona a rendere unico il nome che porta. Buon onomastico!

Se il tuo Santo sapesse che porti il suo stesso nome, ti chiederebbe di cambiarlo per danno di immagine. Buon onomastico

Ecco i miei auguri più semplici, più sinceri e più affettuosi per te. Buon onomastico!

L’onomastico è un apostrofo rosa tra “ti faccio gli auguri” e “no, non avrai un regalo”.

Buon onomastico amica/o mia/o! In questo giorno così speciale per te, dove viene celebrato il tuo bellissimo nome, volevo dimostrarti tutto il mio affetto per te. Ti voglio bene.

La storia di Sant'Antonio Abate

Sant'Antonio Abate nacque a Coma (l'odierna Qumans) il 12 gennaio del 251, figlio di agiati agricoltori cristiani. E' considerato il  fondatore del monachesimo cristiano e il primo degli abati; a lui si deve la costituzione in forma permanente di famiglie di monaci che sotto la guida di un padre spirituale, abbà, si consacrarono al servizio di Dio.

La sua vita è stata tramandata dal suo discepolo Atanasio di Alessandria. È uno dei quattro Padri della Chiesa d'Oriente che portano il titolo di "Grande" insieme allo stesso Atanasio, a Basilio e a Fozio di Costantinopoli.

Rimasto orfano prima dei vent'anni, con un patrimonio da amministrare e una sorella minore cui badare, sentì ben presto di dover seguire l'esortazione evangelica:

"Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi e dallo ai poveri".

Così, distribuiti i beni ai poveri e affidata la sorella a una comunità femminile, seguì la vita solitaria che già altri anacoreti facevano nei deserti attorno alla sua città, vivendo in preghiera, povertà e castità.

Nel 311, durante la persecuzione dell'imperatore Massimino Daia, Antonio tornò ad Alessandria per sostenere e confortare i cristiani perseguitati. Non fu oggetto di persecuzioni personali. In quell'occasione il suo amico Atanasio scrisse una lettera all'imperatore Costantino I per intercedere nei suoi confronti. Tornata la pace, Antonio, pur restando sempre in contatto con Atanasio e sostenendolo nella lotta contro l'arianesimo, visse i suoi ultimi anni nel deserto della Tebaide dove, pregando e coltivando un piccolo orto per il proprio sostentamento, morì all'età di 105 anni il 17 gennaio del 356. Venne sepolto dai suoi discepoli in un luogo segreto.

Sant'Antonio protettore degli animali

Sant'Antonio fu invocato in Occidente come patrono dei macellai e salumai, dei contadini e degli allevatori e come protettore degli animali domestici. E' infatti solitamente raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella. Il 17 gennaio tradizionalmente la Chiesa benedice gli animali e le stalle ponendoli sotto la protezione del santo.

E' anche beato del fuoco e protettore dei campi.

Perché si fa il falò di Sant'Antonio

Nella notte tra il 16 e il 17 gennaio (ma in molti lo fanno la sera del 17 gennaio, altri invece il sabato seguente), l'usanza vuole che si accendano dei grandi falò, di solito nel piazzale antistante la chiesa dedicata a Sant'Antonio, in quanto si dice che Sant'Antonio Abate sia custode del fuoco e guaritore della malattia chiamata appunto "fuoco di Sant'Antonio".

Da non confondere con Sant'Antonio da Padova

Antonio come detto è un nome molto diffuso, e viene celebrato due volte nel corso dell'anno. Ma, attenzione, si tratta di due Santi differenti. "L'altro" è infatti Sant'Antonio da Padova, il protettore di viaggiatori e matrimoni, che è il Santo con più devoti al mondo.

Si festeggia il 13 giugno e - oltre che a Padova - è molto celebrato anche a Napoli. Forse non tutti sanno infatti che dal 1799 al 1814 fu patrono della città in "sostituzione" di San Gennaro, che fu temporaneamente "rimosso" perché ritenuto un partigiano della Repubblica.

 

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