Occhio alle vongole: da quelle ritirate per Escherichia Coli, ai 2.700 chili di dubbia provenienza sequestrati
Sequestro della Guardia di Finanza e allerta del Ministero della Salute
Vongole "pericolose" sulle nostre tavole. Venerdì 20 settembre 2024 il Ministero della Salute ha diramato un richiamo per alcuni lotti di Vongola o lupino "Jumbo" contenenti Escherichia Coli, mentre la Guardia di Finanza nei giorni scorsi ha sequestrato 2.700 chili di molluschi di dubbia provenienza.
Vongole non tracciate, sequestrati 2.700 kg per un valore di 32mila euro
Come racconta Prima Venezia, la Guardia di Finanza di Chioggia, attraverso la Sezione Operativa Navale, ha sequestrato 2.700 chili di vongole veraci della specie "Tapes Philippinarum" prive della necessaria tracciabilità sanitaria, destinati alla vendita illegale.
Il valore commerciale del prodotto sequestrato è stimato intorno ai 32.000 euro. Durante l'operazione, è stato inoltre confiscato un natante dotato di un potente motore fuoribordo e un motore ausiliario, mentre le sanzioni amministrative per le violazioni ammontano a 8.000 euro.
I controlli hanno rivelato che il prodotto ittico era privo della documentazione sanitaria necessaria a garantire la tracciabilità, compromettendo così la sicurezza alimentare dei consumatori.
Vongole ritirate dal commercio per eccesso di Escherichia Coli
Nella giornata di venerdì 20 settembre 2024, invece, il Ministero della Salute ha diramato un richiamo per alcuni lotti di Vongola o lupino "Jumbo" per rischio microbiologico dovuto alla presenza, oltre i limiti di sicurezza, del batterio Escherichia Coli.
Secondo quanto viene riportato nel documento pubblicato sul sito del ministero, le vongole sono prodotte da Finittica s.r.l.u. a Goro, in provincia di Ferrara, e vengono vendute in confezioni a rete del peso di 1 chilogrammo.
Il lotto richiamato è il 13F3.