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Nutrie sterilizzate, educate e felici: il paesino che va in controtendenza e vince la sfida

Un progetto a costo zero per i Comuni: meno danni e colonie sempre più esigue. Funziona meglio dell'abbattimento

Nutrie sterilizzate, educate e felici: il paesino che va in controtendenza e vince la sfida
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Mentre l'Italia approccia il problema nutrie con tanto di piano di abbattimento nazionale - emesso dall'allora ministro Cingolani, nel 2022, durante il Governo Draghi, in collaborazione con l'Ispra - c'è un paesinoche va in controtendenza con una strategia "dolcemente e rispettosamente" vincente.

A Garlate, infatti, le nutrie vengono sterilizzate, nutrite e monitorate nell'ambito di un programma scientifico ad hoc. E i risultati si vedono, a partire dal fatto che, oltre ad aver visto ridursi giorno dopo giorno il numero della colonia iniziale, i danni delle bestiole di origine sudamericana (importate in Italia durante la moda della pelliccia di castorino e poi, una volta terminato il business, abbandonate in natura con i risultati e i danni che conosciamo) si sono fatti sempre più esigui.

Nutrie, dette anche castorini

Niente mattanza, ma una placida convivenza sotto l'egida della scienza che offre sistemi alternativi - e forse più incisivi a lungo termine, dato che con l'uccisione si è notato che un nuovo esemplare sostituisce nella colonia quello venuto a mancare senza mai, realmente, risolvere il problema - rispetto all'abbattimento indiscriminato.

E per chi si stesse chiedendo quanto hanno dovuto sborsare per questa soluzione alternativa la risposta è: nulla, tutto gratis. 

Nutrie sterilizzate e felici

Fra dicembre 2021 e giugno 2022 sono stati sterilizzati venti esemplari, maschi e femmine, e ora prosegue il monitoraggio che durerà tre anni: è a cura di Progeco-Ambiente&Natura O.d.V, di Buccinasco.

A spiegare le ragioni scientifiche per cui la sterilizzazione è più efficace del contenimento è Samuele Venturini, biologo e ricercatore di fauna selvatica, referente di Progeco Ambiente e Natura:

“Gli abbattimenti hanno ottenuto risultati poco soddisfacenti dove sono stati tentati. I dati lombardi dimostrano che, all’aumento degli abbattimenti non è corrisposta una diminuzione di risarcimenti agli agricoltori che hanno subito danni per la presenza delle nutrie – spiega il biologo – questo perché, il prelievo dall’ambiente di un certo numero di nutrie offre maggiori spazi e risorse agli esemplari rimasti per moltiplicarsi. Si crea un meccanismo ormonale, una strategia ecologica per compensare le perdite che innesca un aumento di numero di nati per parto. E’ la stessa cosa che avviene con i cinghiali”.

Ecco perché anche a livello scientifico la sterilizzazione, senza prendere in considerazione ragioni (peraltro del tutto legittime legate al rispetto di questi animali che vanno incontro a mattanze indiscriminate) secondo molte voci potrebbe essere una soluzione più efficace e soprattutto duratura. Il caso lecchese parrebbe confermare: la colonia ormai è diventata stabile, non ne sono arrivate altre e anzi il numero si è ridotto. L’approccio adottato si sta rivelando efficace considerando che le nutrie sono animali stanziali e abitudinari; quando se ne sopprime uno lo spazio lasciato libero viene preso da un altro.

Diminuiti anche i danni

E poi c'è la questione dei danni che le nutrie, considerate fra le specie più invasive, producono. Anche in questo caso averne ridotto il numero e fornito loro nutrimento fresco e soddisfacente mediante i volontari, ha portato gli animali a non dover cercare cibo e quindi limitare fortemente i danni ambientali.

La nutria è rigorosamente vegetariana

Replicabile ovunque?

Veniamo a una domanda pratica: questo modello vincente è replicabile ovunque? Sicuramente questo metodo sta interessando molti Comuni d'Italia che lo vogliono sperimentare - è infatti ora la volta del Friuli.

Venturini stesso ha spiegato che è una modalità efficace in zone circoscritte, che consentono il monitoraggio, avvicinamento e sterilizzazione delle nutrie. Più complesso per aperta campagna e spazi troppo ampi.

Le nutrie: animali domestici e pacifici

Essendo abituati a percepirle come dei pericoli per il territorio, fautrici di danni per l'agricoltura, con le nutrie siamo stati troppo precipitosi nei giudizi. Oltre agli innegabili problemi che la loro presenza cagiona sul territorio, va ricordato che in Sudamerica - loro Paese originario - questi animali, alla medesima stregua dei capibara, sono spesso animali domestici.

La nutria in natura ha una vita media di 4-6 anni mentre in cattività raggiunge anche i 18. E’ un'abilissima nuotatrice mentre sulla terraferma è alquanto goffa, tende ad occupare lo stesso luogo per tutta la vita. E' rigorosamente vegetarianaLa sua indole è estremamente docile, timorosa e pacifica, amichevole, assolutamente non aggressiva, tanto da essere diventata un pet affettuoso e interattivo. 
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