firmato l'accordo

Nuovo contratto dipendenti pubblici: di quanto aumenta lo stipendio

Fino a 117 euro al mese, più gli arretrati (in media 1.800 euro). Brunetta: "Boccata d'ossigeno".

Nuovo contratto dipendenti pubblici: di quanto aumenta lo stipendio
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Una buona notizia per i dipendenti pubblici. Il nuovo contratto prevede un aumento di stipendio  fino a 117 euro in più in busta paga. Un incremento che riguarda i dipendenti di ministeri, agenzie fiscali ed enti non economici, tra cui Inps e Inail.

Nuovo contratto dipendenti pubblici: quanto è l'aumento di stipendio

Dopo l'ok della Corte dei Conti, Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni) e sindacati hanno siglato l'accordo dopo la pre-intesa del 21 dicembre 2021. Un patto che coinvolge circa 225.000 lavoratori statali.

Naturalmente gli incrementi in busta paga saranno proporzionali a ruolo e inquadramento, arrivando in media a 105 euro per tredici mensilità, con un altro bonus da 20 euro mensili. Per gli assistenti amministrativi l'aumento arriva fino a 117 euro mensili.

Gli arretrati

Non solo aumenti, però. L'accordo riguarda il triennio 2019-21 e  per questo riconosce anche gli arretrati, mediamente 1.800 euro a testa (si va da 1.300 fino a 2.600 euro a dipendente), che potrebbero già essere corrisposti con la busta paga di giugno.

I più fortunati sono poi i dipendenti dei Ministeri per i quali verrà considerato anche il decreto sulle indennità in arretrato. Per questa categoria si arriverà ad aumenti sino a 300 euro al mese e arretrati sino a seimila.

Le altre novità in arrivo

L'accordo non prevede solo questioni economiche "immediate". E' in arrivo infatti anche lo sblocco delle carriere: fino al 2025 i dipendenti del comparto pubblico potranno aspirare a uno scatto verticale anche senza essere laureati. Per le progressioni orizzontali, invece, la valutazione verrà fatta basandosi sull'anzianità (al 60%) e sulla valutazione individuale (40%).

Si parla poi dell'area "delle elevate professionalità", che si affianca alle tre già esistenti (operatori, assistenti, funzionari) e nella quale verranno inquadrati i lavoratori altamente qualificati.

C'è anche la regolazione dello smart working, con il richiamo alla contrattazione e all'accordo individuale che preveda la durata e l'indicazione delle giornate da svolgere all'interno e al di fuori della sede di lavoro, i tempi di riposo e di disconnessione del lavoratore

Soddisfatto per l'accordo raggiunto anche il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, che ha parlato di "una boccata d’ossigeno per i lavoratori, in un momento caratterizzato da un generalizzato aumento dei prezzi".

"E' un contratto apripista: adesso avanti, con la stessa determinazione, per chiudere i contratti della sanità (qui le ipotesi di accordo) e degli enti locali".

Positivo anche il parere dei sindacati, che hanno definito l'accordo innovativo.

 

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