Nuovo Codice della Strada, domenica 17 novembre proteste in tutta Italia
In occasione della Giornata delle vittime della strada manifestazioni in tutto il Paese
Il nuovo Codice della Strada sta per completare il suo lungo iter e diventare legge. L'approdo in Parlamento è previsto per martedì 19 novembre 2024, ma ancora non si placano le polemiche. Associazioni per la mobilità sostenibile e dei familiari di vittime della strada (che hanno ribattezzato le novità targate Salvini "Codice della strage") saranno in piazza per tre giorni da domenica 17 novembre 2024.
Nuovo Codice della Strada, proteste in tutta Italia
Domenica 17 novembre 2024 è Giornata Mondiale in memoria delle Vittime sulla strada e in tutta Italia sono previste manifestazioni di protesta contro il nuovo Codice della Strada. Ma perché le associazioni lo contestano?
"Lo sfregio ai familiari delle vittime di violenza stradale è doppio e inaccettabile. Dopo mesi di impegno e ore di audizioni parlamentari, nessuna delle richieste e degli emendamenti che tutte le più importanti associazioni familiari vittime avevano presentato lo scorso aprile con una lettera unitaria è stata accolta, nonostante quanto continua ad affermare il Ministro: c’è una bella differenza tra far parlare e ascoltare", sostengono le associazioni.
"L’impianto della riforma è molto chiaro: debole con i forti, dando maggiore libertà di circolare ai veicoli a motore, i cui guidatori secondo i dati Istat causano il 94% degli incidenti e il 98% dei morti, e forte coi deboli, restringendo viceversa le misure in favore di pedoni, ciclisti, bambini e persone anziane, che sono la maggior parte delle vittime nelle città".
"E’ una riforma pericolosa: ad esempio, limita gli autovelox invece che la velocità, che è la prima causa delle collisioni con morti o feriti gravi; vieta controlli automatici sulla guida distratta al cellulare, che è fra i primi fattori di incidentalità; introduce una sola multa per più infrazioni, incentivando la violazione delle regole. È una riforma dannosa: rende più difficile creare o proteggere aree pedonali, piste e corsie ciclabili, zone a traffico limitato e a basse emissioni, fondamentali per la tutela dell’incolumità e della salute delle persone nelle città; e limita l’azione dei Comuni sottoponendoli a decreti ministeriali".
Meno fondi per la sicurezza
"Non solo norme peggiori, ma anche meno fondi per la sicurezza stradale", sostengono le associazioni.
"Alla riforma del codice si aggiungono, infatti, i pesanti tagli della Legge di bilancio 2025, che: riduce la spesa per la sicurezza stradale (-4,6 milioni per interventi di sicurezza stradale e per l’educazione stradale, nella “spending review” del Ministero dei trasporti); azzera gli investimenti per la ciclabilità (-47 milioni per le piste ciclabili urbane e -31,9 milioni per le ciclovie turistiche); definanzia il capitolo “mobilità sostenibile e sicurezza stradale” del Fondo per lo sviluppo infrastrutturale del Paese (-70,3 milioni); non prevede nessuno stanziamento per l’attuazione del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2030, che vale 1,4 miliardi di euro.
Le manifestazioni
Domenica 17 novembre alle 10.30 a Roma ci sarà un presidio in via San Nicola de’ Cesarini (Largo Argentina), aperto a cittadini, associazioni, sindacati e forze politiche, di commemorazione delle vittime sulla strada e di protesta contro la riforma in coincidenza con la Giornata mondiale in loro ricordo. Il giorno stesso e in quelli successivi si terranno diversi flash mob in altre città d’Italia (l'elenco è in aggiornamento e potrebbero aggiungersene altre):
- Genova
- Torino
- Melegnano (Milano)
- Treviso
- Codroipo (Udine)
- Parma
- Reggio Emilia
- Ferrara
- Forlì
- Pesaro
- Jesi (Ancona)
- Perugia
- Napoli
- Caserta
- Bari
- Modena.
Chi aderisce alle mobilitazioni
Aderiscono alle mobilitazioni:
- AIFVS – Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada
- AFVS – Associazione Familiari e Vittime della Strada Ets
- AVISL – Associazione Vittime Incidenti Stradali e Malasanità
- Fondazione Michele Scarponi
- Associazione Lorenzo Guarnieri
- Associazione Gabriele Borgogni
- Associazione Rose bianche sull’asfalto
- Associazione Alba Luci sulla buona strada
- Associazione Manuel Biagiola
- Associazione Marco Pietrobuono Onlus
- Rete Vivinstrada
- Fondazione Matteo Ciappi
- Associazione Massimo Massimi
- Associazione Andrea Nardini
- Associazione Sonia Tosi
- Fondazione Claudio Ciai
- Associazione Dorothy Dream
- Associazione Davide Marasco
- Comitato Vivere meglio la città in memoria di Lucia Pozzi
- Gruppo “Non correre, accorri!”
- FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta
- Legambiente
- Salvaiciclisti
- Movimento Diritti dei Pedoni
- Kyoto Club
- Clean Cities Campaign
- Centro Antartide
- AMODO
- SPI-Cgil
- UIL Pensionati.
Gli automobilisti sono vessati da strade e posteggi insufficienti; autovelox che danno multe quasi ancora prima di partire e che impongono velocità come se ci fossero ancora le carrozze con i cavalli. Cosa vogliono ancora queste associazioni ? I pedoni e i ciclisti sono gli utenti meno disciplinati di tutti. Non si è criminali solo perché si circola in automobile!
il commento dei parlamentari favorevoli al nuovo cds sarà ....i soliti comunisti o zecche rosse , peccato che il colore dei morti è solo il nero, l'unica richiesta essendo ormai assodato che pur di portare a casa il risultato ascoltano nessuno ,almeno abbiano la voglia e la capacità di far rispettare le regole (quanti giubbini alla sera si vedono sui monopattini? o quanti vanno a 50 all'ora dove c'è questo limite ? e le luci anche di giorno fuori dal centro abitato ?
Più regole negative ci sono meno automobili compreremo.meno patenti.meno tutto. Vedremo alla fine chi ci rimette di più. Queste politiche stanno distruggendo la vera economia anche se quella finta dettata dal pnrr fa' credere che tutto vada bene!