cifre record

Nuova polmonite pediatrica da Mycoplasma: dopo Cina e Francia, anche due casi in Italia

Sul banco degli imputati ci sarebbe il mycoplasma pneumonia

Nuova polmonite pediatrica da Mycoplasma: dopo Cina e Francia, anche due casi in Italia
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La nuova (per molti versi ancora misteriosa) polmonite che contagia i bambini, soprattutto quelli piccolissimi, partita dalla Cina e arrivata già in Francia, ora è arrivata anche in Italia.

Nuova polmonite pediatrica da Mycoplasma in Italia

Sono due i casi di polmoniti da Mycoplasma pneumoniae in bambini ricoverati con sintomi respiratori segnalati in Italia. Uno è stato registrato in settimana, l'altro in quella precedente. Lo conferma l'Istituto superiore di sanità.

La buona notizia è questa: sembra che la polmonite da Mycoplasma, aumentata negli ultimi due mesi, sia ora leggermente in declino.

Maria Van Kerkhove, responsabile tecnica per la pandemia di Covid dell'Oms:

"Stiamo collaborando con le nostre reti cliniche e con i medici che lavorano in Cina per comprendere meglio la resistenza agli antibiotici, che è un problema in tutto il mondo"

Cosa ' successo finora in Cina e in Francia

Dopo la Cina, anche in Francia un’ondata anomala – in termini numerici - di polmoniti infantili. Oltralpe le consultazioni per polmonite sono cresciute del 36% tra gli under-15 negli ultimi giorni. Sul banco degli imputati ci sarebbe il mycoplasma pneumonia, considerato responsabile, almeno in parte, dell'esplosione delle malattie respiratorie in Cina e in Francia.

Polmoniti cina

Dopo la Cina le polmoniti pediatriche in aumento in Francia

Dal 13 al 19 novembre 2023, tra gli under-15, Santé Publique France ha recensito 700 chiamate a SOS Médecins e 2.150 passaggi in Pronto soccorso. Cifre record per gli ultimi dieci anni. I sintomi assomigliano a quelli dell'influenza o del Covid: febbre, spossatezza, tosse.

Aumenti vertiginosi delle malattie respiratorie, che si stanno verificando anche in Cina, al punto da spingere le autorità internazionali a chiedere di riferire circa questo picco anomalo. Negli ultimi giorni sono giunte le prime risposte: le cause vanno dall'influenza ad altri agenti patogeni noti e non a un nuovo virus. A riferirlo è la Commissione sanitaria nazionale:

"I gruppi di infezioni respiratorie sono dovuti a una sovrapposizione di virus comuni come influenza, rinovirus, virus respiratorio sinciziale o RSV, adenovirus e batteri" come il mycoplasma pneumoniae, che è un comune responsabile di infezioni del tratto respiratorio.”

Sempre il mycoplasma, secondo gli esperti francesi, sarebbe responsabile dell’epidemia oltralpe, in corso fra i più piccoli:

"Dallo scorso mese di aprile c'è un aumento della circolazione mondiale di Mycoplasma pneumoniae, in particolare, in Asia, ma anche in Europa. Sia in città sia in campagna si registra un aumento dei ricoveri nell'Esagono", conferma il medico Alexandre Bleibtreu, membro della Socetà de pathologie infectieuse la langue française.

Questo batterio, scomparso durante la crisi sanitaria legata al Covid-19, si trasmette per via respiratoria, in caso di contatti prolungati e il periodo di incubazione varia di 1-3 settimane. È un agente patogeno ben noto agli scienziati ma che ha circolato pochissimo mentre eravamo confinati nel periodo Covid. Diversi scienziati sulla rivista medica The Lancet hanno avvertito che con il ritorno alla normalità ora "potrebbe colpire la popolazione mondiale che non è stata esposta negli ultimi tre anni e portare ad un aumento delle forme gravi".

Al momento, le autorità sanitarie transalpine restano vigili. Un sistema di sorveglianza viene attualmente dispiegato sull'insieme del territorio per recensire i nuovi casi e conoscere la portata della propagazione del virus. Se l'aumento dovesse perdurare nelle prossime settimane, Parigi potrebbe lanciare l'allerta. Al momento, i cosiddetti 'gesti barriera' e l'uso della mascherina restano fortemente consigliati.

Oms: "In Cina nessun patogeno sconosciuto"

A gettare acqua sul fuoco anche Maria Van Kerkhove, direttore ad interim del dipartimento dell'Oms per la preparazione e la prevenzione delle epidemie e delle pandemie:

“Il picco di malattie respiratorie che la Cina sta vivendo in questi giorni non è così elevato se confrontato con i dati pre Covid. Abbiamo chiesto di fare confronti prima della pandemia. E le ondate che stanno vedendo ora, il picco non è così alto come quello che hanno visto nel 2018-2019. Non c'è un'indicazione sulla presenza di un nuovo agente patogeno. È un dato atteso. È quello che la maggior parte dei Paesi ha affrontato uno o due anni fa con la fine delle misure restrittive dovute al Covid", ha aggiunto.

Il portavoce della Commissione nazionale cinese per la salute, Mi Feng, ha dichiarato domenica che l'aumento delle malattie respiratorie acute è legato alla circolazione simultanea di diversi tipi di agenti patogeni, primo fra tutti l'influenza.

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