Non solo Schiavonia, si torna ai Covid Hospital: "Non possiamo farne a meno"
Dopo le polemiche innescate nella Bassa Padovana (ma anche nel Veronese), arriva la dichiarazione del dg Flor: "Scelta temporanea, tornerà tutto come prima"
Covid Hospital e polemiche, prende la parola il direttore generale della sanità veneta, Luciano Flor.
Non solo Schiavonia, si torna ai Covid Hospital
“Negli ultimi giorni la pandemia causata dal Covid è molto cresciuta e non possiamo aspettare una sua esplosione per prendere provvedimenti. La trasformazione in Covid Hospital dell’Ospedale di Schiavonia, come di tutti gli altri con questa caratteristica, è assolutamente temporanea ed ha anche uno scopo precauzionale. Dobbiamo essere pronti a fronteggiare un’eventuale ondata e a non sballottare i malati inviandoli fuori provincia, come è successo nei giorni scorsi proprio nella provincia di Padova”.
Lo ha detto ieri, domenica 12 dicembre 2021, il Direttore Generale della Sanità veneta, Luciano Flor, in relazione alla situazione nel padovano e alle polemiche seguite all’individuazione dell’ospedale di Schiavonia come Covid Hospital.
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“Cominciando da Schiavonia – aggiunge Flor – assicuro che l’ospedale sarà ripristinato in tutte le sue funzioni. Garantisco che, comunque, rimangono aperti e funzionanti l’oncologia, la dialisi, il settore materno infantile, il settore parto, i servizi psichiatrici e il primo intervento di emergenza-urgenza. Siamo anche impegnati a recuperare personale, soprattutto del comparto, per dare sollievo alla pressione in atto. Non vogliamo andare oltre – precisa Flor – con l’utilizzo delle risorse interne dell’ospedale, ma cerchiamo di sostenerlo. Abbiamo anche impegnato gli Ospedali di Comunità di Piove di Sacco e Camposampiero, mentre rimane Covid-free l’ospedale di Montagnana per rispondere alle esigenze della Bassa Padovana”.
Più in generale, Flor fa notare che “in questo momento stiamo chiedendo uno sforzo a tutti gli ospedali della regione e del padovano. In tutti si decide di giorno in giorno, a seconda dell’andamento della pandemia e dei ricoveri, la migliore organizzazione per la sicurezza dei malati. Avere reparti con pazienti Covid e non Covid è un rischio che nessuno vuole correre, motivo per il quale la scelta di concentrare i malati in alcune strutture è una scelta obbligata”.
Il quadro dei positivi negli ospedali
Facendo il quadro dei pazienti positivi negli ospedali padovani, Flor riferisce che “a Schiavonia stiamo assistendo 34 malati in area medica e 9 in terapia intensiva; al sant’Antonio di Padova ci sono 35 pazienti in area medica e 14 in terapia intensiva. In generale in provincia di Padova è in corso un grosso sforzo. Qui sono ricoverati 46 positivi sui 125 di tutta la regione. 29 di questi 46 sono assistiti in Azienda Ospedaliera. Tutto ciò porta a notare che il 36% dei Covid-positivi del Veneto è in rianimazione nel padovano. Stiamo lavorando nell’ottica di una distribuzione in tutti gli ospedali della provincia, tranne Camposampiero dove sono in corso lavori alla rianimazione e i malati intensivi vengono gestito in pronto soccorso. Va da sé – conclude Flor – che in tutti gli ospedali padovani oggi assistiamo malati di Covid, sia nei reparti ordinari che in rianimazione”.