Da Como Zero

Non paga il sacchetto nel supermercato e si becca una multa da oltre 200 euro

La disavventura di un turista brasiliano al supermercato in Svizzera

Non paga il sacchetto nel supermercato e si becca una multa da oltre 200 euro
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Quando facciamo i paragoni tra il nostro Paese e l'estero, un adagio che spesso utilizziamo è che "in Svizzera non si scherza". Lo sa bene un cliente di un supermercato che si è visto appioppare una multa da 200 franchi (poco più di 200 euro) per non aver pagato un sacchetto del supermercato da 40 centesimi.

Non paga il sacchetto da 40 centesimi: 200 euro di multa

A raccontare la vicenda è Como Zero. Protagonista della storia è Renan de Araujo, cittadino di origine brasiliana, che qualche giorno fa ha effettuato acquisti alla Migros presso la stazione di Cornavin.

L’intenzione del turista era comprare giusto qualcosa, in particolare una tavoletta di cioccolato come souvenir classico della Confederazione.

Il problema è stato che al checkout, spiega, ”nessuno mi ha chiesto se volevo aggiungere un sacchetto”. E così, de Araujo ha pensato che i sacchetti fossero gratuiti. Immediatamente, però, il personale della filiale ha fermato il cittadino brasiliano e, dopo avergli chiesto di mostrare lo scontrino, lo ha portato nel retrobottega.

Lì, lo sfortunato turista ha compilato un modulo (in francese) e si è visto infliggere una multa di 200 franchi. Il motivo? Nientemeno che “furto”.

De Araujo, che ha raccontato la sua disavventura sui social, è stato multato per non aver scansionato il sacchetto di carta durante il checkout come da prassi.

“Ma io non sapevo di dover pagare 40 centesimi per una busta di carta, mi sembra del tutto sproporzionato. E non mi è stato nemmeno permesso di tenere il sacchetto dopo aver ricevuto la multa".

Il cittadino brasiliano, in sua difesa, ha provato a spiegare che nel suo Paese i sacchetti della spesa sono concessi dal supermercato.

Su X, de Araujo si è rivolto direttamente a Migros raccontando quanto accaduto e parlando di aver commesso un errore in buona fede. Proprio perché in Brasile, ha spiegato, nessuno chiede dei soldi per i sacchetti della spesa. Ha quindi chiesto chiarimenti al colosso della grande distribuzione, aggiungendo però che Migros non si è scusata.

La risposta di Migros

Interpellato da Nau.ch, il portavoce Tristan Cerf non ha voluto commentare l’episodio specifico. Sottolineando, per contro, che "i nostri sacchetti di carta Migros sono a pagamento e il prezzo è stampato sul sacchetto, che è pure etichettato con un codice a barre".

"Il personale è sempre a disposizione per qualsiasi chiarimento sulle casse automatiche, e usare le casse tradizionali è anche un buon modo per evitare malintesi", ha concluso Cerf.

Come dire: il turista brasiliano avrebbe potuto e dovuto chiedere o scegliere una via "classica" per pagare il cioccolato. Che alla fine è stato piuttosto... salato.

Commenti
mario

Mi sembra un po eccessivo, per non dire del tutto eccessivo. Oltremodo non ci sono e non si può dar prova di una intenzionalità diretta per il fatto contestatogli: "volontà rea". Al massimo se le disposizioni sono il pagamento di quaranta centesimi a sacchetto, lo si poteva riaccompagnare alla cassa e contestualizzare il pagamento dei 40 cent. Se avrebbe riposto il sacchetto in cassa, e questo fosse rotto o deteriorato gli si contestava sempre il pagamento dei 40 cent.. Se ad un suo rifiuto per il mancato pagamento allora si richiesta intervento le forze dell'ordine locali. Ma non come, è stato fatto una multa diretta senza se e senza ma. Critichiamo l'Italia, ma per certe situazioni siamo molto, ma molto più avanti.

deuterium

Gli svizzeri fanno i pedanti per queste cose e poi nelle loro banche riciclano il denaro proveniente dalla losche attività di mezzo pianeta. Se fossimo una unione Europea dei popoli e non delle banche dovremmo far passare qualche "problema a questa nazione" che quanto a civiltà non ha nulla da insegnarci. Per quel che concerne il costo dei sacchetti della spesa, a meno che non si tratti delle buste in nylon e tela, dovrebbero essere gratuiti e proporzionali in numero alla spesa fatta. Fossi io a governare la renderei legge. in tutta Europa (ecologia a senso unico solo per speculare vero?). I generi alimentari e di largo consumo sono già carichi di tasse e ricarichi speculativi: smettiamola di prendere in giro la gente facendo i difensori dell'ordine civico: le lobby finanziarie straguadagnano su tutto, sarebbe ora di metterli a dieta. Hanno mangiato anche troppo. Sarebbe ora tornare ad un capitalismo dal volto umano come lo era nel dopoguerra (vedi IRI). Vicenda dai risvolti kafkiani e ridicola.

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