Niko Pandetta, un altro concerto annullato: chi è il trapper neomelodico che dedicò una canzone allo zio boss
La Questura di Imperia dice no all'esibizione a Cipressa. Lui si difende (ma provoca).
Il suo nome forse ai più non dirà molto, ma Niko Pandetta si sta facendo largo da qualche tempo nel mondo della musica. E, seguendo il vecchio adagio "parlate bene, parlate male, basta che parlate", anche la pubblicità "negativa" non fa che aumentare la sua popolarità. Di lui si è tornati a parlare in queste ore dopo che la Questura di Imperia ha deciso di annullare il suo concerto previsto al Moo-Kuna Festival, in programma al campo sportivo di Cipressa il 2 e il 3 settembre prossimi.
Niko Pandetta, un altro concerto annullato
Come riporta Prima La Riviera, è delle scorse ore la decisione della Questura di Imperia di annullare il concerto del trapper Niko Pandetta a Cipressa.
E’ lo stesso Pandetta a comunicare la notizia “Tutto Annullato” con un post sui Instagram, accompagnato dal provvedimento del questore, nel quale si leggono le motivazioni del diniego della manifestazione.
Nel provvedimento si legge:
“Considerato che l'artista, all'anagrafe Pandetta Vincenzo è noto alle cronache per il contenuto di interviste televisive e i testi delle canzoni interpretate, che fanno esplicito riferimento, esaltandole, a situazioni criminogene e a contesti delinquenziali tipici delle organizzazioni criminali. In tali circostanze il predetto, oltre ad esprimere vicinanza ed ammirazione per lo zio Salvatore Cappello (capo clan Cappello). noto pluripregiudicato detenuto in regime di art. 41 bis, pronuncia affermazioni e trasmette messaggi dal contenuto fortemente fuorviante e diseducativo, negando addirittura nel corso di un’intervista televisiva l'esistenza stessa della mafia".
Chi è Niko Pandetta
Ma chi è Niko Pandetta? All'Anagrafe il suo nome di battesimo è Vincenzo. E' un trapper neomelodico, che ultimamente sta riscuotendo parecchio successo. Tra i suoi brani più noti c'è "Pistole nella Fendi" (oltre 32 milioni di visualizzazioni su YouTube).
Ma soprattutto Niko Pandetta è nipote del boss catanese Salvatore Turi Cappello, sottoposto al regime speciale di detenzione 41 bis dal 1993. Tra le accuse rivolte all’artista quelle di non aver mai preso le distanze dalla figura dello zio e, anzi, di avergli dedicato anche una canzone nel 2016, Dedicata a te, citata anche nel provvedimento della Questura ligure con la frase:
‘zio Turi, io ti ringrazio ancora per tutto quello che fai per me. sei stata una scuola di vita che mi ha insegnato a vivere con onore. Per colpa di questi pentiti sei chiuso là dentro al 41 bis’”.
In realtà da qualche tempo quel brano non viene può cantato nei live di Pandetta, che anzi ha più volte ribadito che - una volta uscito dal carcere - è cambiato e che potrebbe essere un esempio per i giovani che hanno avuto problemi con la legge. Una sorta di "prova vivente" della famosa seconda possibilità.
Ma c'è anche da dire che nei suoi testi - come sottolinea chi invece lo critica - i riferimenti a uno stile di vita malavitoso sono ancora molto presenti (ma questo vale anche per quasi tutti i trapper).
Lascia la musica?
Quello ligure è soltanto uno degli ultimi concerti annullati di Pandetta, che quest'anno si è visto chiudere le porte in faccia già in almeno cinque occasioni. Lui stesso si è scusato con i fans e recentemente ha anche lanciato la provocazione di voler lasciare la musica.
Ma, sempre in tema di provocazioni, pochi giorni fa postava una foto con mazzette di soldi in mano e la dichiarazione:
"Più mi attaccate e mi bloccate più faccio soldi".
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