Nessuno affitta casa agli stranieri: imprenditore edile acquista intera palazzina per i suoi lavoratori
Già in Veneto il governatore Zaia aveva stretto un accordo con gli imprenditori per la creazione di soluzioni abitative a costi sostenibili per i lavoratori provenienti dall'estero
Non hanno solamente un lavoro, ma anche un garante: l'imprenditore Paolo Guggia, proprietario della storica impresa edile per la quale lavorano a Mondovì, provincia di Cuneo. Nonostante ciò gli operai stranieri impiegati nell'azienda che opera in tutto il Nord Ovest fra Piemonte e Liguria, non trovano nessuno che gli affitti casa.
E allora cosa ha deciso di fare l'imprenditore? La casa gliela compra lui. Precisamente una palazzina, dalla quale ricaverà una quindicina di appartamenti da destinare ai suoi lavoratori.
Imprenditore edile acquista una palazzina per i suoi lavoratori stranieri a cui nessuno affitta
L'impresa edile di Paolo Giuggia di Villanova Mondovì, azienda storica che nasce alla fine del XIX secolo non è sufficiente come garante per i suoi operai stranieri alla ricerca di un alloggio. Nessuno è risultato propenso ad affittare casa.
Sul lungo periodo sistemarli in alberghi e pensioni, per l'imprenditore, sarebbe diventato un costo esorbitante. Così la strada alternativa se l'è "costruita", è proprio il caso di dirlo, da sé. L'idea è quella di acquistare una palazzina per farne una residenza di riferimento per tutti i suoi lavoratori. Ma il suo è anche un appello a trovare soluzioni concrete ad un problema.
La necessità della forza lavoro straniera
La Giuggia Costruzioni (come molte imprese nostrane) oggi fa affidamento per chiudere i cantieri su operai stranieri arrivati in Italia in cerca di fortuna per il 50% della propria forza lavoro: 250 persone. Non essendo originari della zona, molti di loro devono trovare un alloggio in affitto.
"Intestate pure l’affitto alla mia azienda. È tutto solido e regolare", ha detto l'uomo ai suoi operai, ma non ha funzionato. La risposta era quasi sempre la stessa. "Qui non si affitta a operai migranti. Soprattutto se sono uomini soli e se per brevi periodi".
Il nodo resta centrale anche per altri imprenditori. Guggia, nei giorni scorsi, ha portato la questione all'attenzione degli imprenditori cuneesi firmatari dell’accordo tra Fondazioni Industriali e la prefettura di Cuneo per attrarre nelle aziende della provincia persone che provenienti dai centri di accoglienza per i migranti sparsi sul territorio. Si tratta di 1.400 potenziali lavoratori che potrebbero risolvere il problema della manodopera sempre più scarsa nella provincia piemontese, che già conta uno dei tassi di disoccupazione più bassi del Paese: il 3,7%.
Medesimo problema in Veneto
Che il problema vada oltre il singolo caso specifico, lo dimostrano anche i numeri del Veneto. Nel 2023 erano, per esempio, oltre 40 mila gli immigrati assunti come stagionali, dei quali oltre il 65% extracomunitari, con una predominanza di cittadini africani.
Le aziende del Nord Est sono assetate di manodopera straniera, fondamentale per poter continuare a lavorare. Lo stesso Governatore leghista Luca Zaia ha affrontato la questione con pragmatismo, ponendo l'accento sulla necessità di gestire al meglio queste risorse, ormai imprescindibili per l'economia della Regione.
"In occasione dell’Assemblea Generale Pubblica di Confindustria Veneto Est si è compiuto un passaggio che non è eccessivo definire storico. Per la prima volta una grande Organizzazione imprenditoriale e una Regione, la Regione Veneto, hanno sancito attraverso un Accordo Quadro un vero e proprio patto pubblico-privato per lavorare assieme alla creazione di soluzioni abitative a costi sostenibili per i lavoratori, come giovani famiglie o provenienti dall’estero, per l’attrazione di investimenti esteri, per la logistica e mobilità. L’impresa chiede nell’interesse di tutti, l’Istituzione regionale risponde presente. È nata una gran bella squadra".
Questo l'impegno di Zaia, già nel 2023, all’Assemblea degli industriali di Confindustria Veneto Est.