Una proposta che fa discutere

Nei supermercati niente più buste di insalata (e non solo): tutti i prodotti che potreste non trovare più

L'idea dell'Unione Europea è eliminare i contenitori delle porzioni sotto al chilo e mezzo. Ma sarebbe un danno per chi fa una spesa più ridotta

Nei supermercati niente più buste di insalata (e non solo): tutti i prodotti che potreste non trovare più
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Preparatevi a dire addio all'insalata in busta al supermercato. Ma anche a molti altri prodotti. Sì, perché l'Unione Europa vorrebbe imporre un nuovo regolamento sugli imballaggi che rischia di eliminare dagli scaffali dei negozi molti prodotti, di largo uso soprattutto tra i single e le coppie senza figli (o comunque nelle famiglie poco numerose).

Stop buste di plastica nei supermercati: cosa vuole fare la Ue

La normativa, così come formulata nelle intenzioni della Ue, vorrebbe eliminare le confezioni monouso di frutta e verdura di peso inferiore a un chilo e mezzo. Dunque le buste di insalata, ma anche i cestini di frutta e verdura (pomodorini e fragole, per la maggiore, ma a seconda dei supermercati ci sono molti prodotti che vengono tenuti in contenitori del genere), le arance nella rete e via dicendo. Secondo l'Europa queste confezioni sarebbero superflue e dunque rappresenterebbero uno spreco.

Chi verrebbe danneggiato

Una scelta che, se venisse confermata, potrebbe creare parecchi problemi soprattutto ai clienti. Secondo l'ultimo sondaggio di Unione italian food, sono tantissimi gli italiani che acquistano questi prodotti. Il 38% degli intervistati lo fa tutte le settimane, mentre addirittura più del 70% lo fa regolarmente. Tra i più gettonati l'insalata in busta, con l'81%, ma anche il resto della frutta già lavata e tagliata, che finisce nel carrello di tre italiani su dieci.  

Cosa succede col vino

Anche il comparto del vino potrebbe avere qualche ripercussione. La norma - secondo Coldiretti - potrebbe avere effetti anche sulle bottiglie, eliminando il formato magnum. Ma non solo: dal 2030  il 10% delle bevande alcoliche immesse sul mercato dovrà utilizzare imballaggi inseriti in sistemi di riuso, percentuale che dovrà salire sino al 25% nel 2020.

Per i vini, con la sola eccezione degli spumanti, è prevista una soglia del 5% a partire dal primo gennaio 2030 che salirà al 15% entro il primo gennaio 2040.

Il "no" di Coldiretti

Coldiretti si è detta piuttosto critica:

"Il nuovo regolamento colpirebbe due dei settori del made in Italy più esportati all'estero. Pur condividendo la necessità di assicurare una maggiore sostenibilità dei consumi, è necessario correggere questa proposta, eliminando i divieti per il monouso di frutta e verdura sotto il peso di 1,5 chili e ricalibrando le misure per il settore vinicolo, al fine di non pregiudicare la qualità delle produzioni e la possibilità di scelta da parte dei consumatori".

La protesta di Ciocca all'Europarlamento

Tra le voci contrarie anche quella dell'eurodeputato leghista Angelo Ciocca, che si è presentato a Strasburgo esibendo una busta di insalata cogliendo l'occasione per attaccare un'Europa che - a suo giudizio - tralascia le vere priorità della gente per dedicarsi a questioni di poco conto.

Angelo Ciocca all'Europarlamento con una busta di insalata

“Ben venga qualsiasi dibattito al fine di tenere alta l’attenzione e proteggere le donne dal dramma delle violenze fisiche, sessuali e psicologiche, ma bisogna essere rapidi. Un’unione europea che impiega dodici anni per ratificare la Convenzione di Istanbul non è credibile, così come non lo è il fatto che quella stessa convenzione che dovrebbe proteggere milioni di donne porta il nome di città di un Paese, quello turco, che non rispetta di certo le donne e che qualcuno vorrebbe ancora all’interno dell’Unione europea.

Forse, invece di preoccuparsi della lunghezza delle zucchine, della farina di insetti o delle buste dell’insalata, dovrebbe preoccuparsi del fatto che forse servirebbe una seconda convenzione, magari a Milano, a Torino o a Genova, città sicuramene più rispettose di Istanbul”.

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