Morta un'orsa a Verona. Michela Brambilla visita la reclusa Jj4 a Trento e il ministro ora frena sull'abbattimento
La nota animalista al Casteller: "Molto golosa di miele perché è il suo principale alimento, non dà segni di aggressività, è tranquilla"
Parliamo della morte di un'orsa, ma questa volta non c'entra Jj4, l'esemplare ora rinchiuso nel centro faunistico Casteller di Trento dopo aver ucciso un runner 26enne. Di lei ce ne occuperemo fra qualche riga, intanto però ci spostiamo a Bussolengo, nel Veronese, e più precisamente nel parco faunistico Natura Viva, dove s'è spenta ieri Bahia (in copertina), l'ultima orsa andina presente in Italia, la più anziana d'Europa.
Morta un'orsa, era in cattività a Verona
E' morta quattro mesi dopo il decesso del suo 'compagno' Luis, dopo 29 anni insieme: un record di longevità (individuale e di coppia) mai eguagliato in nessun'altra struttura zoologica (sono solo 124 gli esemplari ospitati nei parchi zoologici del mondo).
Da un animale in cattività a un altro in cattività forzata. Jj4, che qualcuno ha ribattezzato "orsa assassina" forse non tornerà più in libertà: è stata giudicata troppo pericolosa (oltre al giovane ucciso, aveva aggredito anche due cacciatori padre e figlio tempo addietro) e si deciderà l'11 maggio prossimo se abbatterla oppure se tenerla in strutture protette, Casteller o altre si vedrà.
Jj4: il ministro frena sull'abbattimento
Anche il ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin ora sembra apra alla possibilità che il plantigrado possa essere trasferito e non abbattuto.
"La soppressione dell'orsa Jj4 non può essere una vendetta - così il ministro - Ucciderla non ridarà la vita al giovane runner, come ha sottolineato con parole di grande umanità la madre della vittima. Ma va considerato che il ripetersi reiterato delle aggressioni agli umani e agli animali, ha comunque reso evidente che la gestione degli orsi in Trentino è diventata problematica, e che va rivista tutta la materia, per assicurare sicurezza a residenti e turisti. Va inoltre considerata seriamente l'ipotesi del ricollocamento all'estero di gruppi di esemplari".
Michela Brambilla in visita al centro Casteller
Nel frattempo a sincerarsi delle condizioni di Jj4 è stata Michela Vittoria Brambilla. La nota ambientalista è entrata al centro Casteller:
“Jj4 è chiusa in spazi piccoli ancora, in quanto prima di poterle aprire una parte di bosco bisogna aspettare che lei acquisisca abitudine alla captivazione. Quindi oggi è chiusa in una parte lontana, che per lei è una tana, dove si sente più sicura perché buia e ben nascosta. Poi ha a disposizione una sorta di spazio all'esterno anch'esso, ovviamente chiuso, ma dal già dal primo giorno che è stata catturata si è nutrita e sta bene e ha anche una vasca nella quale fare il bagno.
Molto golosa di miele perché è il suo principale alimento, non dà segni di aggressività, è tranquilla, ma certamente avrà bisogno di tempo per potersi abituare. Io credo che ci vorranno ancora un po' di giorni prima che le venga aperta la possibilità di recarsi all'esterno, perché per un animale selvatico la captivazione è sicuramente traumatica e quindi bisogna impedire che si faccia del male.
Il corpo forestale di Trento e il centro Casteller lavorano molto bene. Questa struttura è molto bella e ha tutto quello che serve per gestire anche altri animali. Sono molto bravi, molto professionali e certamente sanno fare il loro lavoro. Poi altra cosa è il fatto che questa è comunque una prigione: si può trovare per lei una soluzione che non sia l’abbattimento”.