Settore da rilanciare

Moda, Meritocrazia Italia: “Ridare attrattiva a un settore da sempre vanto del nostro Paese”

Secondo i dati diffusi nel primo quadrimestre 2025, l’export della moda italiana ha registrato un calo del 3,3%, mentre le importazioni dalla Cina sono aumentate del 24%

Moda, Meritocrazia Italia: “Ridare attrattiva a un settore da sempre vanto del nostro Paese”

Secondo i dati diffusi nel primo quadrimestre 2025, l’export della moda italiana ha registrato un calo del 3,3%, mentre le importazioni dalla Cina sono aumentate del 24%, con una perdita commerciale prossima al 10%.

Parallelamente, il fenomeno del caporalato – una delle più gravi forme di sfruttamento lavorativo – si sta infiltrando anche nel cuore pulsante dell’eccellenza italiana: il settore della moda di alta gamma. Un fenomeno che miete vittime anche (e soprattutto) nel mondo agroalimentare e nell’edilizia, ma che si sta purtroppo sempre più espandendo ad altri settori.

Nel sistema moda, la risposta sembrerebbe risiedere nel potenziamento dei controlli attraverso l’attività ispettiva da parte di Inps e di Inail e pare si stia lavorando a una riforma normativa che consenta di certificare la sostenibilità e la legalità delle imprese del comparto, con l’obiettivo di offrire una soluzione strutturale che tuteli la filiera.

I sindacati chiedono un sistema obbligatorio di certificazione della legalità, che garantisca lavoro e salari dignitosi, l’applicazione dei Ccnl sottoscritti dalle associazioni sindacali e datoriali per certificare le condizioni di salute e sicurezza e contrastare il dumping.

Le proposte di Meritocrazia Italia

Meritocrazia Italia chiede con forza che si intervenga molto prima nella catena della filiera, così da ricostituire opportunità di lavoro interne al nostro territorio e riportare in essere ogni precondizione di lavoro preciso e professionale per un parco dipendenti costituito principalmente da donne.

“Bisogna ridare attrattiva a un mestiere – quello della sartoria e confezione, ricamo e decori – che è sempre stato un vanto della nostra nazione e che, senza questi accorgimenti, andrà in poco tempo perso a favore di situazioni a dir poco opache e non strutturate”.

Meritocrazia propone di:

  • creare hub dedicati, in luoghi che necessitino di essere restituiti a vita propria come, per esempio, i borghi, da sempre fucine di creatività e che rischiano lo spopolamento. Questi luoghi potrebbero perpetuare la manualità che ne ha fatto la storia così aprendo la strada a opportuni finanziamenti. Il PNRR include misure per favorire la ripresa dei mestieri e lo sviluppo economico, con l’obiettivo di dare opportunità professionali e lavorative, stimolare la crescita, semplificare processi e rafforzare la crescita sostenibile;
  • puntare su formazione e specializzazione del personale, al fine di creare nuovi posti di lavoro e contrastare il caporalato. È fondamentale che il personale sia adeguatamente pagato, con interventi di finanziamenti ad hoc quali: i fondi interprofessionali, il fondo nuove competenze, incentivi fiscali come il credito d’imposta, formazione 4.0 e voucher formativi. Il tutto in collaborazione con le associazioni di categoria (Confartigianato in primis);
  • garantire trasparenza attraverso organi ispettivi e successive certificazioni di qualità;
  • applicare i contratti collettivi nazionali per garantire salari dignitosi, sicurezza sul lavoro, tutela della salute e diritti contrattuali in ogni fase della produzione;
  • introdurre meccanismi premiali per le imprese virtuose, che operano nel rispetto della legalità e della dignità del lavoro, anche attraverso strumenti regionali e incentivi di sistema.