Pazienza, memoria e amore

Agricoltore 89enne perde il suo libro del cuore: ne riscrive a memoria 5 copie per i figli prima di morire

Ha terminato a 92 anni: oggi il signor Michele non c'è più, ma i suoi figli raccontano la sua "impresa"

Agricoltore 89enne perde il suo libro del cuore: ne riscrive a memoria 5 copie per i figli prima di morire
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Memoria di ferro, pazienza certosina e una grande passione. La (bella storia) di un anziano agricoltore che, dopo aver smarrito la copia del proprio libro preferito, ha deciso di riscriverlo di proprio pugno - dato che lo conosceva a memoria dopo averlo letto innumerevoli volte - realizzandone 5 copie, da lasciare ai figli prima di morire.

Perde il suo libro preferito e lo riscrive a memoria a 89 anni

Michele Schiavino, agricoltore 89enne di Altamura in pensione, ha smarrito la copia del suo libro preferito: "Guerino detto il Meschino", romanzo cavalleresco del 1473, un dono che i suoi genitori gli avevano fatto dopo le elementari.

Lui, che avrebbe amato proseguire gli studi ma non ne ha avuto possibilità, negli anni ha letto e riletto con passione quelle pagine. Fino ad averle scolpite nella memoria. Ed è così che, quando non ha più trovato il volume, se l'è riscritto da solo.

Per quattro anni ha ricalcato più di seicento pagine in corsivo con numeri romani e arabi. L'agricoltore ha realizzato cinque copie di quel romanzo, rilegandolo con del nastro isolante, per poi regalarlo ai figli prima di morire. Il mastodontico lavoro è terminato a 92 anni.

La riconoscenza dei figli

Oggi Michele non c'è più, ma i figli Caterina e Pasquale hanno voluto raccontare la sua storia:

"Nostro nonno aveva le lacrime agli occhi quando ha detto a nostro padre di non potersi permettere di mandarlo alle scuole medie" ha raccontato la figlia Caterina al Corriere della Sera. Schiavino era sempre stato bravo a scuola e nel 1938 aveva terminato le scuole elementari con il massimo dei voti.

Ma quel dono, quel libro, gli è entrato nel cuore. A 89 anni aveva deciso di riscriverlo parola per parola in corsivo su carta e penna. Per poi regalarlo a Caterina, Pasquale, Vito, Angela e Giuseppe, i suoi amati figli.

La copia del figlio Pasquale, la prima realizzata, riporta la data 2 gennaio 2016.  Negli anni, la famiglia ha provato a cercare quel libro nella sua versione originale, ma era riuscita a trovare solo edizioni postume.

"Per noi – hanno spiegato i figli dell'uomo – quel libro non è solo un racconto ricco di storia, ma anche un insegnamento. Papà ci ha insegnato l'umiltà".

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