L'intervento

Meritocrazia Italia: “La tutela dei minori diventi priorità assoluta”

Una serie di azioni concrete per garantire protezione, sostegno e prevenzione per i più piccoli

Meritocrazia Italia: “La tutela dei minori diventi priorità assoluta”

L’infanzia è il bene più prezioso di una società, eppure oggi troppi bambini e ragazzi vivono in un contesto di insicurezza e vulnerabilità.

La Fondazione Terre des Hommes ha pubblicato l’ultimo “Dossier Indifesa” dove sono riportati i dati raccolti dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale sui reati commessi in Italia a danno di minori: sono oltre 7.200, con maltrattamenti in famiglia, violenze sessuali e pornografia minorile in forte crescita.

I maltrattamenti in famiglia hanno superato i 2.800 casi, mentre le violenze sessuali hanno superato i 900 episodi, segnando incrementi significativi rispetto agli anni precedenti. La pornografia online è aumentata del 63% e la detenzione di materiale pedopornografico del 36% a livello nazionale, diffondendosi rapidamente attraverso siti e piattaforme digitali.

Non sono semplici numeri: dietro ogni episodio c’è una vita compromessa, una famiglia che soffre, un futuro che rischia di essere segnato.

Meritocrazia Italia ritiene che la protezione dei minori debba diventare una priorità assoluta e, di fronte a questa emergenza, propone una serie di azioni concrete per garantire protezione, sostegno e prevenzione, con:

  • Centri digitali sicuri per minori: spazi innovativi presenti nei quartieri e nei comuni, dotati di computer, tablet e accesso controllato a Internet. Qui i ragazzi possono ricevere supporto psicologico, formazione digitale, educazione alla sicurezza online e accompagnamento nello sviluppo di competenze digitali utili anche per il futuro lavorativo. Ogni centro sarà gestito da psicologi, educatori e esperti di cybersecurity, con turni dedicati alla prevenzione di rischi online e alla mediazione educativa;
  • Programmi di mentorship tra coetanei e professionisti: iniziative che collegano adolescenti con giovani professionisti, volontari ed esperti del settore digitale, educativo e sociale. L’obiettivo è creare una rete di sostegno e consulenza, in cui i ragazzi possano imparare a riconoscere situazioni di rischio, sviluppare resilienza, fiducia in sé stessi e strumenti pratici per affrontare minacce online e offline. Mentori e mentee si incontreranno sia in presenza sia online, garantendo un accesso costante e flessibile;
  • Piattaforme anonime di segnalazione e monitoraggio online: strumenti digitali sicuri e riservati che permettono a minori, famiglie e operatori di segnalare abusi, pornografia minorile o cyberbullismo. Le segnalazioni saranno analizzate da team specializzati, con interventi immediati che coinvolgano forze dell’ordine, servizi sociali e psicologi, garantendo protezione, prevenzione e rimozione rapida dei contenuti dannosi;
  • Laboratori educativi itineranti nelle scuole e nei quartieri: squadre mobili di esperti che organizzano laboratori esperienziali su educazione digitale, tutela dei minori, rispetto reciproco e cultura della legalità. Questi laboratori si spostano tra diversi istituti e comunità, raggiungendo aree meno servite e garantendo che tutti i ragazzi possano beneficiare di percorsi educativi innovativi e concreti;
  • Squadre territoriali di intervento rapido: team multidisciplinari composti da psicologi, educatori, avvocati e operatori sociali pronti a intervenire in casi di abusi, violenze o reati online contro i minori. Queste squadre operano in stretto contatto con le scuole, i servizi sociali e le forze dell’ordine, garantendo risposte tempestive, monitoraggio continuo e supporto costante alle vittime, sia fisicamente sia digitalmente.

“La tutela dei minori non può essere ridotta a slogan o interventi episodici – commentano da Meritocrazia Italia –  Occorre un’azione costante, capillare, che coinvolga scuole, famiglie, istituzioni, associazioni e cittadini in una rete solidale di protezione e responsabilità. Non si tratta solo di reprimere i reati o di aumentare i controlli, ma di ricostruire un tessuto sociale capace di educare al rispetto, alla sensibilità e alla consapevolezza, in un mondo in cui il male spesso si nasconde dietro uno schermo o in un silenzio. Serve un nuovo patto civile per l’infanzia, fondato sulla cooperazione, sull’ascolto e sulla fiducia reciproca”.