Meno guidi, meno paghi: come funzionano le assicurazioni auto a consumo, a chi e quando convengono
Una "rivoluzione" nell'ambito delle polizze Rca. Ma non per tutti sono un affare. Ecco quanti chilometri dovete fare per guadagnarci
Quante volte avete pensato di spendere un sacco di soldi di assicurazione per quell'auto lasciata a lungo nel box? Beh, ora potrebbe essere arrivata la soluzione che fa al caso vostro. Si chiamano assicurazioni a consumo (pay for use) e si stanno diffondendo anche in Italia. In pratica, si paga a seconda di quanto si sta al volante. Ma come funziona? E soprattutto, quando conviene?
Meno guidi, meno paghi: le assicurazioni auto a consumo
La proposta italiana si chiama BeRebel ed è gestita dal gruppo Unipol. In sostanza si tratta di una App che permette di personalizzare il costo della polizza Rc Auto a seconda del chilometraggio percorso. E prevede - come del resto tutte le assicurazioni "classiche" - anche tutta una serie di coperture maggiori (garanzia cristalli, collisione con animali vaganti, rinuncia alla rivalsa e via dicendo), naturalmente pagando un prezzo supplementare.
Ma come è possibile controllare i chilometri? Comprensivo nel costo dell'assicurazione c'è anche un dispositivo in comodato d'uso gratuito che conta i chilometri percorsi (una sorta di scatola nera, per capirci). Dopodiché nel mese successivo viene calcolato uno sconto o un plus da versare.
Anche Assigeco ha una proposta simile: si chiama Datafolio, costa pochi centesimi al chilometro e si paga soltanto quando il veicolo è su strada.
Anche in questo caso il pagamento avviene tramite una semplice app ed è la stessa che calcola automaticamente i chilometri percorsi durante il tragitto.
Ma non si tratta di un caso unico. In Germania, ad esempio, Porsche ha proposto ai suoi clienti una formula simile: il guidatore paga una quota mensile a cui viene aggiunto un premio aggiuntivo per ogni chilometro percorso.
Quando e a chi conviene un'assicurazione a consumo
Non serve un genio per capire dunque che l'assicurazione a consumo conviene soprattutto a chi percorre pochi chilometri. Ma quanti ne dobbiamo fare perché il risparmio si significativo rispetto alle polizze tradizionali? Alcuni esperti del settore spiegano che la soglia sotto la quale la convenienza è massima si attesta attorno ai 5.000 chilometri all'anno. E - più in generale - non è conveniente se si superano i 10.000 annui.
Come calcolare i chilometri percorsi in un anno
Dunque, prima di lasciare la vostra assicurazione per buttarvi su una a consumo è necessario analizzare con cura i chilometri percorsi. Naturalmente non sarà possibile effettuare una stima precisa, ma ci si può comunque andare vicino.
La prima cosa da valutare sono gli spostamenti quotidiani. La distanza tra casa e il posto di lavoro soprattutto, dato che è probabilmente il tragitto che affrontate di più. Dopodiché a questi dovrete aggiungere quelli extra. Un dato importante è anche l'utilizzo dell'auto nel tempo libero e per le vacanze. Se in famiglia avete due vetture e quando vi muovete tutti insieme ne usate una sola, allora per quella che tenete in garage potrebbe essere conveniente una polizza di questo tipo.
Una volta valutati i chilometri giornalieri moltiplicateli per i giorni dell'anno in cui percorrete quel tragitto, sommate gli eventuali extra (valutando evidentemente anche un margine di errore) e capirete se vi conviene.