Matteo Mariotti, azzannato da uno squalo: "Selvaggia Lucarelli mi ha fatto più male"
Il giovane di Parma fu azzannato da uno squalo a dicembre 2023 in Australia. La blogger ha sollevato dei dubbi sulla raccolta fondi organizzata dagli amici
La storia di Matteo Mariotti un mese fa aveva fatto il giro del mondo. Il 20enne di Parma era stato azzannato da uno squalo in Australia e aveva perso una gamba. Ma la sua vicenda aveva sollevato anche qualche polemica per una raccolta fondi avviata dagli amici sulla quale Selvaggia Lucarelli aveva espresso parecchi dubbi. Oggi, venerdì 5 gennaio 2024, il ragazzo ha detto la sua.
Matteo Mariotti, azzannato da uno squalo perde una gamba
La storia, come detto, aveva fatto il giro del mondo. Matteo oggi l'ha raccontata di nuovo dall'ospedale Rizzoli di Bologna, dove gli verrà attaccata una protesi per rendere il più possibile la sua vita normale.
"Ho pensato che sarei morto, che non ce l'avrei fatta a sfuggire allo squalo. Sono riuscito a sfilare quello che restava della mia gamba dalla bocca del pescecane e nuotare più velocemente che potevo fino a riva. Qui mi ha salvato Tommaso, amico, infermiere e istruttore sub".
"Non ero in acque profonde, ero vicino alla riva, quando ho sentito il morso. Forse era uno squalo tigre. In un momento mi ha portato lontano dalla riva ed ho veramente pensato che era finita. La telecamera che avevo addosso ha continuato a filmare ed ho salutato tutti perché non pensavo veramente di sopravvivere. Adesso devo pensare a guarire, sono in ottime mani e vorrei tornare alla mia vita, al mio sport e tornare anche in Australia, una terra bellissima".
La raccolta fondi e le critiche di Selvaggia Lucarelli
Gli amici nei giorni seguenti avevano avviato una raccolta fondi, sulla quale era intervenuta con dei dubbi Selvaggia Lucarelli, che scriveva così.
"Breve riassunto dei fatti - afferma Selvaggia Lucarelli nel suo post - Matteo, un ventenne di Parma, gira il mondo, fa motocross e vari sport, è in Australia con amici. E’ di famiglia benestante, suo padre è proprietario di un noto locale in centro e di immobili vari, ha altre attività. In Australia Matteo lavora saltuariamente in qualche farm, viaggia nel continente, fa viaggi in Tasmania e si dice che studi (ma non si capisce cosa e dove). È lì - si dice - da circa un anno ma guardando le sue storie in evidenza è chiaro che quest’anno è tornato in Italia più volte, una d’estate (è stato a Montecarlo, Forte dei Marmi, Liguria…) e di recente, in autunno, per poi ripartire per l’Australia. Insomma, a 20 anni se la passa bene, beato lui. E non è che i voli per l’Australia li regalino eh.
Qualche giorno fa entra in mare in una spiaggia nota anche per la presenza di squali, inizia a vestirsi per immergersi e a un metro d’acqua uno squalo lo azzanna. Gli morde una gamba. Matteo lotta, fa in tempo anche ad accendere la telecamera (…) e a riprendere parte dell’accaduto. L’amico chiama i soccorsi, arriva un elicottero che lo porta in ospedale a Brisbane. A un certo punto l’amico che lo soccorre gli dà del coglione perché non ha l’assicurazione sanitaria. Matteo per fortuna si salva ma gli viene amputata una gamba. Dovrà restare lì per un po’ e poi tornerà in Italia".
Ma è a questo punto che Selvaggia Lucarelli sposta l'attenzione su un altro aspetto e affonda il colpo cercando di vederci chiaro sulla raccolta fondi "Tutti per Matte" aperta dai suoi amici:
"Sui giornali esce che non ha una assicurazione sanitaria, ma Matteo su Instagram carica il video dell’aggressione dello squalo e precisa che l’ha stipulata in Italia - aggiunge la giornalista sul suo post - E qui la svolta. Gli amici, un folto gruppetto di ventenni, in poche ore organizzano una raccolta fondi 'Per spese mediche'.
Non si capisce quali però, visto che Matteo (dice) è assicurato, in Italia la sanità è pubblica ed è anche più che benestante. In poco tempo, grazie a stampa, politica (Bonaccini e il Sindaco di Parma, il tg1 e così via) che spingono la raccolta o raccontano la vicenda, il tetto dei 50mila euro è raggiunto. Allora gli amici lo portano a 100mila. Chissà, le spese sono lievitate mentre finiva la prima flebo. Su Facebook qualcuno condivide anche l’iban della zia di Matteo, con foto della sua carta di credito, dunque c’è anche una raccolta parallela.
Quindi denuncio le stranezze pubblicamente - conclude Selvaggia Lucarelli - Mi contatta l’amica che ha organizzato la raccolta su change.org che con fare mellifluo si offre di chiarirmi tutto. E mi chiarisce che non hanno la più pallida idea della destinazione ultima dei soldi a livello di spese mediche. Parla confusamente di ipotetica fisioterapia, psicologi, protesi. Tutte cose coperte dal servizio sanitario nazionale, e comunque qualunque spesa non è quantificabile al momento. Alla fine conclude che vabbè, la gente mica è obbligata a donare. No, certo, le sfugge però che lo scopo di una raccolta pubblica deve essere onesto e chiaro, altrimenti può diventare una truffa. E le sfugge anche la differenza tra una colletta tra amici (che possono decidere di fare un regalo in denaro a chi vogliono) e una raccolta fondi pubblica con la specifica 'per spese mediche'. La sfugge anche (e glielo dico) che tanti donatori si tolgono soldi da pensioni e stipendi miseri, e lo dico perché lo so. La ragazza scrive di aver capito ma lascia la raccolta aperta ancora per ore e la chiude a 62mila euro raggiunti, dopo che la pubblicizza anche il Tg1".
Un post che Matteo ha commentato nel punto stampa organizzato a Bologna.
"Non ne sapevo nulla e chi mi accusato di volere lucrare mi ha fatto un male terribile. Più del morso dello squalo".
E poi, rivolgendosi direttamente alla Lucarelli, ha aggiunto:
"Selvaggia, hai proprio fatto un grande errore con me, il male che mi hai fatto non lo puoi nemmeno immaginare, tu paragonata a uno squalo sei molto più forte e molto più pericolosa".
Arriverà una risposta?