la testimonianza

Marina Ovsyannikova, la giornalista russa "No war", a Che tempo che fa: "Vivo alla giornata, e ho paura"

Ospite di Fabio Fazio ha raccontato l'attesa per il processo, che si svolgerà il 14 aprile.

Marina Ovsyannikova, la giornalista russa "No war", a Che tempo che fa: "Vivo alla giornata, e ho paura"
Pubblicato:

La giornalista russa Marina Ovsyannikova, balzata alle cronache internazionali per aver manifestato la sua contrarietà all'invasione dell'Ucraina esibendo un cartello in diretta - sul Primo Canale di Stato - che puntava il dito contro le bugie della propaganda russa, è stata ospite di Fabio Fazio, a Che tempo che fa su Rai3, nella serata di ieri, 27 marzo 2022.

La donna si trovava in video collegamento da Mosca, città che rifiuta di abbandonare, nonostante le pesanti ripercussioni del Cremlino in seguito al suo gesto.

La giornalista russa Marina Ovsyannikova ospite da Fazio

"Quando è iniziata la guerra avevo deciso fin dal primo giorno di licenziarmi, perché avevo capito che il mio punto di vista non corrispondeva con la linea editoriale. Il giorno prima della protesta sono andata in cartoleria, ho comprato i pennarelli e ho scritto sia in inglese che in russo il cartello di protesta. Lo scopo è quello di fare in modo che i russi non credano alla propaganda. Le informazioni oggi in Russia sono ridotte, tutti i media opposizionali sono bloccati, così come i social. Non c'è modo di vedere cosa sta succedendo in Ucraina".

Il 14 marzo 2022, Ovsyannikova ha così mostrato un cartellone alle spalle della giornalista Ekaterina Andreeva che conduceva il tg. Sul poster la scritta: "Fermate la guerra. Non credete alla propaganda. Vi stanno mentendo".

Pesanti conseguenze

La giornalista dopo il suo gesto è andata incontro a pesanti conseguenze: dai russi è stata definita una spia britannica, ha subito intimidazioni e ha dovuto affrontare un processo. Ora rischia 15 anni di carcere per la nuova legge contro l’informazione voluta da Vladimir Putin:

"Non so cosa accadrà domani quando mi sveglierò: vivo alla giornata, e forse è meglio. Certamente ho paura".

La multa e le intimidazioni

Secondo il tribunale distrettuale di Ostankinsky Marina Ovsyannikova rischia il carcere e una multa da 30.000 a 50.000 rubli. L’udienza è fissata per il 14 aprile. La donna ha raccontato di aver trovato le ruote della macchina bucate e la vettura danneggiata nel piazzale della redazione, subito dopo il suo gesto. Il suo timore principale è per i suoi figli, ma - nonostante la Francia le abbia offerto asilo politico - ha scelto di rimanere in Russia, definendosi una patriota:

"Sono patriota e mio figlio ancor di più, le persone come noi servono al nostro Paese, non lo voglio lasciare. Se tutte le persone ragionevoli e colte lasciano la Russia chi rimane a garantire un futuro a questo Paese?"

Intanto la campagna del fango contro la professionista, da parte del regime, è partita:

"Ha tradito il suo Paese e tutti noi, a sangue freddo, per un compenso" così aveva commentato l'accaduto il direttore del Primo Canale che ha definito la giornalista una “spia britannica”.

Al Primo Canale il nome della giornalista non può essere citato ed è stato inserito un minuto di ritardo per le dirette, in modo da avere tempo di mettere in atto eventuali censure.

"Secondo le ultime indagini indipendenti il 50% dei russi è pro guerra e l'altra metà no. Se invece si ascoltano i canali istituzionali il consenso per Putin è al 70%. Ad ogni modo è sempre bene ricordare che si tratta di persone che hanno subito un vero e proprio lavaggio del cervello. Gli ucraini vengono presentati come nazisti pericolosi e produttori di armi biologiche che minacciano la Russia", ha concluso la donna.

La giornalista si è congedata fra gli applausi, ringraziando per il sostegno ricevuto.

Seguici sui nostri canali