l'evento

In migliaia alla Marcia della Pace Perugia-Assisi: “Fermatevi! La guerra è una follia”

Amministrazioni locali, scuole, associazioni e liberi cittadini: sono almeno diecimila i manifestanti.

In migliaia alla Marcia della Pace Perugia-Assisi: “Fermatevi! La guerra è una follia”

Sono almeno diecimila i partecipanti alla Marcia della Pace Perugia-Assisi, partita questa mattina, domenica 24 aprile 2022, con un   minuto di silenzio per tutte le vittime delle guerre.


“Fermatevi! La guerra è una follia” è il titolo di questa edizione, alla quale hanno aderito centinaia fra associazioni, istituzioni, sindacati, realtà pubbliche e private e amministrazioni locali.

Marcia della Pace Perugia-Assisi

Tantissime, come atteso, le persone presenti con le bandiere della pace. Molti dei partecipanti hanno anche dipinti sul volto i colori giallo e blu, della bandiera ucraina. Non ci sono simboli politici, come voluto dagli organizzatori e come ha spiegato Flavio Lotti, il coordinatore del comitato organizzatore.

“Non dobbiamo rompere i ponti con nessuno ma dobbiamo lavorare anche durante la guerra per costruire la pace. Non ci sono nemici, non abbiamo nemici, l’unico nemico è la guerra e tutti quelli che la alimentano, anche con la vendita delle armi. Oggi siamo qui a dire che c’è un altro modo di aiutare il popolo ucraino ed è quello di togliere la parola alle armi e darla alla politica”.

“Fermatevi! La guerra è una follia”

Ma, ovviamente, nonostante l’attenzione di tutti sia sul conflitto tra Russia e Ucraina, non ci si può scordare di tutte le altre guerre che ogni giorno fanno vittime in tutto il mondo.

“Noi siamo qui per riprendere e rilanciare il grido di dolore di tutte le vittime delle guerre, in tutte le parti del mondo“.

A partecipare al corteo ci sono – secondo i primi dati diffusi dall’organizzazione – 156 Comuni, Province e Regioni, 53 scuole, 88 associazioni nazionali e 359 associazioni locali. Gli iscritti ufficiali sono circa diecimila, a cui si aggiungono tutti coloro che stanno partecipando “liberamente”.