LEGGE DI BILANCIO

Manovra, Meloni alle banche: “Siate soddisfatte, abbiamo chiesto proprio perché avete avuto tanto”

Tensioni interne alla maggioranza e polemiche dell'opposizione, il Pd: "Chi proteggerà i consumatori dal rischio che gli istituti scarichino i costi sui correntisti?"

Manovra, Meloni alle banche: “Siate soddisfatte, abbiamo chiesto proprio perché avete avuto tanto”

Secondo Meloni, il sistema bancario ha potuto contare su condizioni di mercato favorevoli e su interventi pubblici determinanti.

Manovra, Meloni chiede un contributo alle banche

“Siate soddisfatte, abbiamo chiesto solo cinque miliardi su quarantaquattro di profitti”, è questo il messaggio che la premier Giorgia Meloni rivolge alle banche, spiegando la logica che guida la nuova manovra economica.

Le parole della presidente del Consiglio emergono da un colloquio con Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, riportato nel libro “Finimondo” di Bruno Vespa, in uscita per Mondadori-Rai Libri.

Meloni e Vespa

La scelta di Meloni è quella di chiedere un contributo straordinario alle banche per sostenere le misure sociali e contenere i conti pubblici.

Tasse per circa 5 miliardi su 44 di utili

“Non vogliamo tassare la ricchezza prodotta dalle aziende, perché daremmo un segnale sbagliato. Ma se le banche hanno avuto grandi benefici grazie a politiche di governo, è giusto che ci diano una mano a proseguirle“, prosegue la leader di Fratelli d’Italia.

Secondo Meloni, il sistema bancario ha potuto contare su condizioni di mercato favorevoli e su interventi pubblici determinanti e cita i 200 miliardi messi a disposizione dal governo Conte per rinegoziare prestiti garantiti dallo Stato o i crediti del superbonus.

Da qui la decisione di chiedere un prelievo da circa 5 miliardi di euro su 44 miliardi di utili previsti per il 2025.

“Se una parte di questi va a sostenere le fasce più deboli della società, possiamo essere soddisfatti noi e in fin dei conti anche loro”.

Un’impostazione pro impresa

Nel frattempo, la premier ha anticipato alcune linee guida della Legge di Bilancio 2026, rivendicando un’impostazione pro impresa.

Il pacchetto prevede la conferma del credito d’imposta per la Zes unica, la reintroduzione del super e dell’iper-ammortamento con uno stanziamento di 4 miliardi e incentivi maggiorati fino al 220% per gli investimenti in innovazione e transizione ecologica.

Meloni ha anche annunciato un grande piano casa destinato alle giovani coppie.

Tensioni interne alla maggioranza

Nonostante la fermezza della premier, le tensioni interne alla coalizione restano. Da un lato, Forza Italia si mostra prudente. Il vicepremier Antonio Tajani chiude la porta a nuovi interventi.

L’accordo con le banche è chiuso e non si cambia, per noi la questione è risolta”.

Dall’altro, Matteo Salvini spinge per un approccio più incisivo.

Non c’è accanimento nei confronti degli istituti di credito. Le banche hanno fatto 112 miliardi di utili, molti garantiti dallo Stato. È giusto che una parte vada al piano casa”.

Dopo l’omicidio di Kirk, allerta massima in Italia: scorta rafforzata per Salvini e Tajani
Matteo Salvini e Antonio Tajani

Le critiche delle opposizioni

Durissimo il fronte delle opposizioni. Il leader del M5S Giuseppe Conte parla di provvedimento contro gli italiani.

Non hanno il coraggio di imporre una tassazione vera di fronte a cento miliardi di utili delle banche. Anzi, favoriscono i colossi del credito e scaricano i costi sui cittadini”.

Giuseppe Conte

Per il responsabile economico del Pd Antonio Misiani, la situazione nella maggioranza è surreale.

“Ogni giorno assistiamo a risse tra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Nessuno però si chiede chi proteggerà i consumatori dal rischio che gli istituti scarichino i costi sui correntisti“.

Ancora più critico Angelo Bonelli (Alleanza Verdi Sinistra).

“I cinque miliardi chiesti alle banche sono una presa in giro. È un’anticipazione fiscale che gli istituti recupereranno negli anni. Meloni come lo sceriffo di Nottingham: toglie ai cittadini per dare ai poteri forti”.

Angelo Bonelli

La partita resta aperta

La partita resta aperta, soprattutto sul fronte politico. Il governo punta a reperire almeno 5 miliardi dal sistema bancario per finanziare il sostegno alle famiglie e alle fasce più fragili, ma il compromesso raggiunto appare fragile.

Tra tensioni nella maggioranza e attacchi dell’opposizione, la manovra 2026 si presenta come uno dei test più difficili per la premier.