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Maestra di scuola elementare in ospedale ad Alcamo: non era meningite

Rilevata la presenza di un caso di meningite all’interno dei plessi Montessori e Savio di Alcamo

Maestra di scuola elementare in ospedale ad Alcamo: non era meningite
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Allerta scongiurata: non era  meningite quella che ha colpito una maestra della scuola primaria di Alcamo, in Sicilia. Profilassi per tutti i piccoli alunni, mentre la maestra risulta ricoverata.

Maestra ricoverata ad Alcamo: non era meningite

I bambini, dopo il ricovero della loro insegnante per una sospetta meningite, erano stati sottoposti all'iter di profilassi e sorveglianza per monitorare e prevenire possibili rischi.

Di seguito la circolare dell’Istituto:

Alla luce di quanto ufficialmente comunicato, il giorno 08.06.2024, da parte dell’Asp di Trapani, relativamente alla presenza di un caso di meningite all’interno dei plessi Montessori e Savio di questo Istituto, si informano i Soggetti in indirizzo che la meningite è una malattia infettiva che può essere causata da batteri diversi e si può verificare a ogni età. Il periodo di incubazione è variabile da 1 a 10 giorni, in media 3-4 giorni. La comparsa di un caso secondario è, comunque, un evento raro. Al fine di ridurre ulteriormente la possibilità di trasmissione dell’infezione viene raccomandata una breve profilassi antibiotica ai contatti stretti, ovvero: Agli alunni presenti nei giorni 28-29-30-31/05/2024 e 04/06/2024 (delle classi 1^C – 3^C e 5^A del Plesso Montessori e delle classi 1^A – 2^A – 3^A – 4^A – 5^A e 5^B plesso Savio) Al personale scolastico, docenti – ATA e Assistenti, assegnato alle classi 1^C – 3^C e 5^A del Plesso Montessori e 1^A – 2^A – 3^A – 4^A – 5^A e 5^B plesso Savio) o con cui il caso ha avuto contatto prolungato nelle stesse giornate.

Nel pomeriggio di lunedì 17 giugno 2024 la buona notizia.  L’istituto ha comunicato che il Dipartimento di Prevenzione di Trapani dell’Asp ha confermato l’11 giugno che il caso sospetto, riguardante un’insegnante, non è stato confermato dai successivi accertamenti diagnostici.

Di conseguenza, le misure di profilassi che erano state adottate, possono essere interrotte.

Il dramma di Lara

La tragedia della giovane studentessa mantovana, stroncata a 23 anni, in poche ore, da una meningite fulminante a Berlino, dove stava studiando in Erasmus, ha scosso il Paese, soltanto poche settimane fa.

Lara Ponticiello

Meningite: la situazione in Italia

In Italia c'è massima allerta in Molise. A inizio aprile, a una bambina di due anni a Isernia era stata diagnosticata meningite da meningococco B, poi due settimane più tardi un'anziana di 88 anni era stata ricoverata al reparto Malattie infettive dell'ospedale Cardarelli di Campobasso, dopo esser stata visitata all'ospedale di Termoli, sempre per una meningite batterica.

Nei giorni scorsi è capitato a un trentenne di Larino, ricoverato sabato mattina (25 maggio 2024) al Pronto Soccorso del San Timoteo di Termoli e poi trasferito nel reparto di Malattie Infettive dell'ospedale Cardarelli di Campobasso (proprio come nel precedente caso della pensionata).

I sintomi tipici

Ogni anno, a circa 2,5 milioni di persone viene diagnosticata la meningite. In particolare, la malattia meningococcica invasiva descrive due principali malattie causate dal batterio Neisseria meningitidis o meningococco: meningite e setticemia. Fino a una persona su sei che contrae questo tipo di meningite muore, con circa 135.000 decessi all’anno.

In Italia oltre mille persone contraggono la meningite e circa una persona ogni due viene colpita da meningite meningococcica.

Secondo i dati epidemiologici dell’Iss, la meningite meningococcica provoca il decesso nell’8-14% dei pazienti colpiti. In assenza di cure adeguate, il tasso di mortalità sale addirittura al 50%. Quanto al sierotipo B, oltre ad essere particolarmente aggressivo con altissima letalità, è responsabile da solo di circa l’80% dei casi in età pediatrica, con una massima incidenza soprattutto nel primo anno di vita, tra il 4° e l’8° mese (dati Iss e del Comitato nazionale contro la meningite). Esistono vaccini specifici per i diversi ceppi.

Per ciò che riguarda, invece, i sintomi a cui prestare attenzione la “triade clinica” indica: febbre alta improvvisa; rigidità nucale; vomito. Due dei tre sintomi della “triade clinica” si manifestano in circa il 95% dei pazienti; il 41-51% dei pazienti mostra tutti e tre i sintomi.

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