Il caso del momento

La lotta tra Musk e Zuckerberg non si farà in Italia

Musk annuncia l'incontro dopo una telefonata con Meloni e Sangiuliano. Ma davvero per promuovere il nostro Paese serve un evento così?

La lotta tra Musk e Zuckerberg non si farà in Italia
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AGGIORNAMENTO: L'incontro tra Elon Musk e Mark Zuckerberg non si farà. O meglio, nel caso (remoto) in cui si faccia, non sarà in Italia. Lo ha annunciato il patron di X e Tesla, che ha spiegato come il "rivale" abbia al momento rifiutato l'incontrol

Dopo la Venere del Botticelli trasformata in Chiara Ferragni e "l'ingaggio" delle Winx per promuovere il nostro patrimonio artistico a livello mondiale, ora ce n'è un'altra. L'incontro di Mma (arti marziali miste) tra Elon Musk e Mark Zuckerberg, che dovrebbe svolgersi in Italia con l'obiettivo di "promuovere su scala planetaria la nostra storia e il nostro patrimonio archeologico, artistico e culturale" (ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano dixit). E un altro - questo ben più importante e sensato - di raccogliere fondi per due ospedali pediatrici del nostro Paese.

L'incontro di Mma tra Musk e Zuckerberg in Italia

Dell'incontro di arti marziali miste tra i due "giganti" dei social si sa tutto o quasi oramai. La sfida è stata lanciata dall'eccentrico (per essere gentili) Musk e raccolta dal patron di Facebook (che è decisamente più esperto di arti marziali rispetto al "rivale" e che dunque probabilmente gliele suonerà di santa ragione). E secondo quanto ha scritto il proprietario di X (Twitter, per chi non ha seguito le ultime evoluzioni), si terrà proprio in Italia, in una location "epica".

Musk ha spiegato di averne parlato anche con Giorgia Meloni (che peraltro ha recentemente incontrato) e con il ministro della Cultura, che si sarebbero detti d'accordo.

Elon Musk e Giorgia Meloni

Versione confermata dallo stesso Sangiuliano, che però ha messo i "puntini sulle I".

"Ho avuto una lunga e amichevole conversazione con Elon Musk, abbiamo parlato della comune passione per la storia dell'antica Roma. Stiamo ragionando sul modo in cui organizzare un grande evento benefico e di evocazione storica, nel rispetto e nella piena tutela dei luoghi. Non si terrà a Roma. Ma, soprattutto, è previsto che un'ingente somma, molti milioni di euro, sia devoluta a due importanti ospedali pediatrici italiani per il potenziamento delle strutture e la ricerca scientifica per combattere le malattie che colpiscono i bambini. Sarà anche l'occasione per promuovere su scala planetaria la nostra storia e il nostro patrimonio archeologico, artistico e culturale".

Dove si affronteranno Musk e Zuckerberg

Dunque non a Roma, e non al Colosseo (come probabilmente sperava Musk, che sognava di tramutarsi per un giorno in Massimo Decimo Meridio, il protagonista  del colossal "Il gladiatore). Ma dove si affronteranno i due? Al momento le location più accreditate parrebbero essere l'Arena di Verona o Pompei, anche se nelle ultime ore si sarebbero fatte avanti anche altre località altrettanto storiche: da Firenze a Taormina, passando per la Calabria.

Il minimo comun denominatore di chi si propone è la volontà di farsi "pubblicità" planetaria con l'incontro tra i due. Ma a questo punto ci viene un dubbio: servono davvero due miliardari che fanno finta di menarsi per far conoscere in tutto il mondo Palazzo Vecchio di Firenze o i bronzi di Riace?

Le polemiche

Dubbi che vengono a più di un rappresentante delle istituzioni, da destra a sinistra. Matteo Orfini del Pd ha duramente criticato il ministro, che si era opposto ai concerti al Circo Massimo, paragonando le due situazioni

"Quindi per il ministro Sangiuliano i concerti al Circo Massimo non vanno bene (perché si balla), mentre la pagliacciata di due miliardari che combattono è uno strumento di promozione del nostro patrimonio. Un'idea piuttosto curiosa di cultura".

Non è stato tenero neppure il leader di Azione Carlo Calenda, che ha parlato di fatto "indecoroso e irrispettoso".

"Trovo semplicemente allucinante che il patrimonio culturale italiano venga messo a disposizione di due miliardari che vogliono darsele come adolescenti idioti - scrive su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda -. Altro che amor patrio e rispetto per la propria storia. E non è una questione di quanto pagano. Ci sono cose che semplicemente non sono in vendita".

L'idea non piace neppure a Maurizio Gasparri, che ha puntato il dito sui grandi profitti dei giganti del web:

"Si facessero prima un giretto all'Agenzia delle Entrate, pagassero l'enormità di tasse che devono per i loro giganteschi guadagni sul web e poi prometto che faremo loro visitare i monumenti che vogliono. Ma secondo me è tutta una finta"

"Se proprio devono fare un match, andassero al Palazzo dello Sport dell'Eur, anche quello è un quartiere storico della Capitale. O allo stadio Olimpico. Che follia! Ai grandi imprenditori di un tempo, certe idee non venivano mica in mente, penso a Agnelli e Pirelli, voi ce li vedete?".

 

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