Long Covid, nella morsa un guarito su due: dolori, ansia e difficoltà respiratorie
Una condizione che impatterà inevitabilmente sui sistemi sanitari: gli studiosi avvertono che in un futuro prossimo bisognerà fronteggiare un'ondata di malati.
I medici si sono accorti, sin dai primi mesi della pandemia, che non sempre i sintomi Covid andavano in remissione con il tampone che certificava la negatività del paziente. Osservando il fenomeno è stato così coniato il termine Long Covid, a indicare quei pazienti tecnicamente guariti, ma che continuano a presentare una serie di sintomi spesso invalidanti. Alle informazioni in possesso della comunità scientifica sul tema si aggiunge un'indagine pubblicata sulla rivista Jama Network Open, secondo la quale più della metà dei guariti dal Covid, 236 milioni di persone in tutto il mondo, sviluppa sintomi a lungo termine, che persistono anche fino a sei mesi dalla guarigione. Lo studio è stato condotto nel Penn State College of Medicine e i ricercatori lanciano così l'allarme ai governi.
Long Covid: affetto un guarito su due
Una realtà con la quale bisogna iniziare a fare i conti in maniera organizzata, supportando e sostenendo i pazienti nel lungo percorso di recupero post virale. L'appello lanciato dagli scienziati non potrebbe essere più chiaro: un ex malato su due si trova a fare i conti con il Long Covid, una patologia che può diventare altamente invalidante e che coinvolge non soltanto il corpo, ma anche la mente, con sintomi che vanno dalle perdite di memoria e annebbiamenti agli stati ansiosi e depressivi.
Oltre 250mila i guariti esaminati. Il 79% del campione preso in esame dallo studio è stato ricoverato in ospedale, e la maggior parte dei pazienti - di età media 54 anni - vive in paesi ricchi. È emerso che oltre la metà dei guariti manifesta o ha manifestato i sintomi del Long-Covid. Per il 50% di loro i sintomi lamentati vanno da perdita di peso a affaticamento, dolore. Oltre uno su 5 dei guariti manifesta una riduzione della motilità; uno su 4 difficoltà a concentrarsi; uno su tre sviluppa un disturbo d’ansia; tre su 5 hanno anomalie polmonari e oltre uno su 4 difficoltà respiratorie. E ancora, quasi uno su cinque dei guariti lamenta perdita di capelli e arrossamenti cutanei.
Preparare il sistema sanitario
Una condizione che impatterà inevitabilmente sui sistemi sanitari: gli studiosi che hanno lavorato all'indagine avvertono che in un futuro prossimo bisognerà fronteggiare un'ondata di malati Long Covid da gestire per sintomi fisici e psicologici. Sta quindi emergendo con una rilevanza sempre più evidente che la malattia non si esaurisce con la risoluzione dell'infezione, concludono gli autori, sottolineando che il vaccino è al momento l'arma principale a disposizione contro l'infezione e quindi anche contro il Long Covid.
Come schivarlo
A proposito di vaccino: uno studio a cura del King's College di Londra - pubblicato su Lancet - mostra che in una minoranza di persone che si contagiano nonostante la doppia dose di vaccino il rischio di sviluppare sintomi che durano per oltre quattro settimane è ridotto del 50%. Insomma anche i dati parlano chiaro: il vaccino dimezza il rischio di Long Covid.