L'olio di semi sta per finire, torneremo a usare l'olio di palma
Le scorte potrebbero esaurirsi prima di un mese, e così torna "di moda" il prodotto tanto contestato (ma che viene usato per la Nutella).
Avete presente la "battaglia" contro l'olio di palma e le etichette di molti prodotti che specificano di essere stati realizzati senza impiegarlo? Beh, potremmo presto dimenticarcele, o meglio, metterle "nel cassetto" per un po'. Perché l'olio di semi sta per finire e presto torneremo probabilmente a utilizzare il "temuto" olio di palma.
Olio di semi in esaurimento, torna l'olio di palma?
Una delle conseguenze della guerra in Ucraina che si farà sentire rapidamente in Italia è la mancanza di approvvigionamenti di olio di semi. I supermercati d'altronde hanno già iniziato a razionarne la vendita e l'allarme arriva da più parti: entro 20 giorni - al massimo un mese - l'olio di semi di girasole potrebbe esaurirsi sugli scaffali.
Non si tratta fortunatamente di un prodotto indispensabile, soprattutto per le famiglie che lo possono sostituire con altri olii (anche di maggiore qualità). L'olio di semi è impiegato principalmente a livello domestico per le friggiture, delle quali però in un momento complicato come quello attuale si può anche fare a meno.
Diversa è la questione per le imprese. E allora ecco che torna di "moda" il tanto vituperato olio di palma.
A confermarlo anche l'Ad di Conad Franco Pugliese, intervenuto a 24 Mattina, su Radio 24
"Per le famiglie non sarà un grosso problema, perché non credo che l’olio di semi di girasole, utilizzato per le fritture, sia un prodotto così indispensabile nei nostri acquisti e in ogni caso può essere sostituito da altri prodotti. Il problema sarà più grave per l’industria alimentare, in quanto l’olio di semi di girasole è usato come addensante e componente di molti prodotti, come nel caso del biscottame e dei sottolio. Tutta l’industria sta procedendo alla sostituzione di quest’olio e uno dei sostituti sarà il tanto discusso e bistrattato olio di palma".
L'olio di palma: il dibattito
Le imprese più lungimiranti hanno già iniziato a scandagliare il mercato per soluzioni alternative che garantiscano un sapore neutro che si adatti a diversi prodotti. La più probabile e logica sembra l'impiego dell'olio di palma, finito al centro del dibattito negli ultimi anni sia dal punto di vista ambientale, sia da quello della salute.
Il problema ambientale è stato affrontato e probabilmente almeno in buona parte risolto mettendo sotto controllo le deforestazioni e introducendo misure più rispettose degli ecosistemi.
Dal punto di vista della salute, invece, il dibattito è stato più acceso. Da una parte c'era chi sosteneva la pericolosità dell'acido palmitico contenuto nell'olio di palma, dall'altra chi invece riteneva che un consumo equilibrato di alimenti contenenti olio di palma non creasse particolari problemi di salute.
"Senza olio di palma"
Da quando il dibattito si è particolarmente acceso, poi, molte aziende ci hanno rinunciato. E su tantissimi prodotti di uso comune sono comparse le diciture "senza olio di palma". Chi non ha mai fatto mistero di usarlo (e di continuare a farlo) è invece Ferrero, per uno dei prodotti più usati e amati: la Nutella. L'azienda ha sempre "difeso" la scelta spiegando di utilizzare un prodotto al 100% sostenibile e salutare.
"L'olio di palma che utilizziamo in Nutella è ottenuto esclusivamente da frutti spremuti freschi ed è lavorato a temperature controllate. La parte finale ed essenziale della lavorazione è realizzata direttamente dai nostri esperti presso i nostri stabilimenti", si legge sul sito ufficiale della crema spalmabile più famosa del mondo.
Una soluzione sostenibile, dunque, che molti potrebbero vedersi nuovamente "costretti" ad adottare per far fronte a una mancanza che si spera sia solo temporanea.