Lockdown, mascherine e vaccini: cosa prevede il nuovo piano pandemico del Governo. Il testo
Il documento prevede tutte le misure attuate contro il Covid, dal distanziamento alla chiusura delle scuole, passando per lo smart working
Pensavate di non sentire mai più parlare di lockdown e mascherine? E invece no. Il Governo ha pronto il nuovo piano pandemico - valido dal 2024 al 2028 - che prevede misure estreme in caso di nuova pandemia. E naturalmente non mancano i vaccini, che restano "lo strumento di prevenzione più efficace".
Ovviamente tutti ci auguriamo che non serva, ma l'esperienza recente ci insegna che arrivare preparati è decisamente meglio. E così ecco il documento che coordinerà cosa dovremo fare in caso di nuova pandemia.
Il nuovo piano pandemico: vaccini, lockdown e mascherine
Al momento si tratta di una bozza, che dovrà passare al vaglio della Conferenza Stato Regioni, ma difficilmente verrà cambiata quantomeno nei passaggi fondamentali. Anche perché ricalca in quasi tutto e per tutto ciò che è stato fatto con il Covid-19, compresi dunque vaccinazioni, lockdown, distanziamento e mascherine.
L'obiettivo è mettere insieme le strategie per affrontare un'eventuale nuova pandemia provocata da virus respiratori in Italia.
Clicca qui per scaricare e leggere la bozza completa
Piano pandemico, gli obiettivi
Gli obiettivi individuati dal piano sono in totale cinque.
- Ridurre gli effetti di una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria sulla salute della popolazione, riducendone la trasmissione, la morbilità e la mortalità.
- Consentire azioni appropriate e tempestive per il coordinamento a livello nazionale e locale delle emergenze, ovvero negli ambiti della sorveglianza integrata, della protezione della comunità, dei servizi sanitari, dell'accesso alle contromisure e del personale sanitario.
- Ridurre l’impatto della pandemia sui servizi sanitari e sociali e garantire la continuità dei servizi essenziali.
- Tutelare la salute degli operatori sanitari e del personale coinvolto nella gestione dell’emergenza.
- Informare, coinvolgere e responsabilizzare la comunità nella risposta ad una pandemia da agenti patogeni respiratori.
I vaccini
Grande spazio nella lotta contro i virus (e grande fiducia) è dato - come prevedibile - ai vaccini.
"Avere a disposizione un vaccino specifico per il patogeno responsabile di una pandemia permette di controllare e mitigare l’impatto della stessa, determinando la gravità della malattia e/o riduzione della trasmissione. Pertanto, in fase di prevenzione, preparazione e valutazione del rischio, si valuterà la disponibilità la capacità di approvvigionamento di vaccini contro i patogeni respiratori potenzialmente responsabili di una pandemia per poter pianificarne e garantirne la disponibilità, rispettivamente, in fase di allerta e risposta.
La pianificazione della vaccinazione deve tenere conto di alcune sfide relative sia alla disponibilità di più vaccini con caratteristiche diverse, sia alla dimensione delle popolazioni dei gruppi prioritari e alla loro diversità, che ad altri aspetti, tra cui forniture adeguate, tempistiche appropriate, modalità di stoccaggio e strategie di distribuzione".
Si parla anche di procedure d'emergenza, come quelle attuate durante la pandemia Covid ("Siccome i vaccini influenzali da utilizzare durante una pandemia devono essere sviluppati specificatamente per contrastare il ceppo del virus che causa la pandemia, e visto che il ceppo di interesse non è noto fino a quel momento, i vaccini pandemici possono essere messi a punto solo al momento stesso della pandemia").
Lockdown e mascherine
Non mancano le misure "extra-sanitarie", come lockdown, distanziamento, chiusura delle scuole, ricorso a smart working e via dicendo. Tendenzialmente le misure si dividono in queste categorie.
- Misure organizzative per la gestione di tempi e spazi di lavoro (es. distanziamento, lavoro agile, flessibilità orari entrata/uscita, implementazione di tecnologie per la connettività e l’automazione dei processi da remoto).
- Misure di prevenzione e protezione (es. informazione e formazione, coinvolgimento delle figure della prevenzione, qualità dell’aria, dispositivi di protezione collettiva e individuale).
- Misure per i lavoratori fragili (es. forme alternative di lavoro a distanza o telelavoro, implementazione del ruolo della sorveglianza sanitaria e del Medico Competente in azienda anche nella gestione del reintegro del lavoratore guarito dall’infezione)
- Mitigazione dell’impatto sulla mobilità (es. azione integrata tramite misure organizzative dedicate, piani di mobilità adeguati, misure specifiche per disciplinare l’uso dei mezzi pubblici o incentivando differenti forme sostenibili di trasporto sul luogo di lavoro).
Come detto, il piano pandemico sarà valido fino al 2028 e costituirà la risposta sanitaria per ogni pandemia patogena a trasmissione respiratoria