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Lo strampalato boicottaggio alla pasta Rummo dopo la visita di Salvini allo stabilimento

Persino Orlando (Pd), noto avversario politico del leader del Carroccio, critica l'iniziativa nata - manco a dirlo - dalla furia social

Lo strampalato boicottaggio alla pasta Rummo dopo la visita di Salvini allo stabilimento
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"E' una vicenda che si commenta da sola e voglio chiuderla qua”, come dare torto a Cosimo Rummo, imprenditore proprietario del celebre marchio campano di pasta, finito nella bufera (social, s’intende) dopo aver ospitato nel suo stabilimento di Benevento il vice premier Matteo Salvini.

 

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Gli internauti si sono scatenati, al grido di “Boicottiamo Rummo”. Una crociata talmente strampalata da essere stata criticata anche dagli antagonisti politici del leader del Carroccio. In difesa della democrazia (e dei lavoratori) è sceso anche un pezzo grosso del Pd, senza – però - perdere l’occasione di fare ironia:

"Criticare Rummo che riceve il ministro delle Infrastrutture è una idiozia pazzesca in se'", scrive sui social il deputato dem Andrea Orlando. "Oltre al fatto - riprende l'ex ministro del Lavoro - che è comunque meglio che Salvini vada a visitare i pastifici, magari al Sud, anziché  a suonare i citofoni".

Rummo nella bufera per aver ospitato Salvini

“Non sono abituato a chiedere la tessera di partito a nessuno quando entra a casa mia. Le aziende hanno un valore sociale e la mia impresa lavora in tutto il mondo. Non ho nulla da aggiungere e da temere perché le persone capiscono benissimo e continueranno a comprare la nostra pasta. Ho ricevuto una telefonata da Roma che mi chiedeva la disponibilità a far vistare l'azienda al ministro Salvini che sarebbe venuto a Benevento per presenziare a un incontro sulla sicurezza stradale. Cosa avrei dovuto fare? Negare una visita al vice premier? Non l'ho mai fatto. Nella mia azienda sono venuti nel 2017 il premier dell'epoca Paolo Gentiloni, l'ex ministro del Lavoro Andrea Orlando e la ex segretaria della Cgil Susanna Camusso, quest'ultima per ben due volte", chiarisce Cosimo Rummo.

Cosimo Rummo

Eppure la visita di Salvini allo stabilimento ha scatenato gli internauti, che chiedevano di boicottare l’azienda. Poco dopo, però, si è fatta largo una seconda corrente, trainata anche dall’intervento di buonsenso di un noto “trascinatore di popolo” come Fiorello, che con ironia ha però ricordato che l’azienda in questione è fatta di gente che lavora, e che ha necessità di continuare a lavorare.

 

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Con il passare delle ore, la notizia del 'boicottaggio' social contro la pasta Rummo dopo la visita del ministro Salvini allo stabilimento beneventano ha suscitato molte reazioni di segno opposto: una solidarietà bipartisan, sia da parte di simpatizzanti del centrodestra sia da parte di chi rivendica di non aver mai votato per partiti dell'attuale maggioranza.

La difesa

Su Facebook, accanto ai messaggi di chi critica la pubblicità data alla visita di Salvini, si moltiplicano anche post nettamente contrari a qualsiasi ipotesi di 'boicottaggio'.

"Io Salvini non lo voterei manco se mi dessero una botta in testa, per motivi che è superfluo elencare: ma lasciate in pace Pasta Rummo perché se un ministro della Repubblica vuole visitare un'azienda ha tutto il diritto di farlo e questa il dovere di riceverlo", scrive, per esempio, un’internauta.

Clemente Mastella, già ministro e sindaco di Benevento ammonisce;

“Trovo profondamente ingiusta la campagna social che si è scatenata dopo la sua visita al pastificio Rummo e che ha fatto registrare addirittura sconsiderati incitamenti al boicottaggio commerciale: la pasta Rummo, eccellenza nazionale made in Sannio, va preservata e difesa da partigianerie estremistiche che danneggerebbero anzitutto i lavoratori. Quando il patron dell'azienda beneventana Cosimo Rummo spiega di aver aperto le porte a politici di ogni colore anzitutto per il rispetto che si deve alle Istituzioni, ha perfettamente ragione. Le sue produzioni - aggiunge Mastella - sono un orgoglio per la Città e ne promuovono l'immagine in giro per il mondo. Rispetto a irragionevoli battage social, sollecito a fare il contrario: sosteniamo l'azienda Rummo, come avvenne quando fu colpita dall'alluvione. E' assurdo giocare con i sacrifici di chi genera lavoro e dà smalto all'economia, tra mille difficoltà e in un complicato contesto internazionale"

Anche il diretto interessato, il ministro Salvini, torna sull’argomento buttandola sul ridere:

"Bisogna stare attenti a che pasta si mangia perché anche quello è tema di contesa politica, io sono a dieta fortunatamente".

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