Lo spray made in Italy che promette di sostituire la mascherine con la sua "barriera naturale"
Una sorta di “mascherina virtuale” a base di sostanze naturali che sarebbe in grado di proteggere e non di curare
Non è un farmaco, non è un vaccino: non serve a curare il Covid. Dovrebbe piuttosto fare da barriera, sostituendosi così alle mascherine. Nasce lo spray anti Covid, messo a punto da una collaborazione italo-svizzera nell’ambito di un progetto di ricerca dell’Unione Europea con la Federazione Elvetica. In pratica è una sorta di “mascherina virtuale” a base di sostanze naturali in grado di proteggere e non di curare.
In arrivo lo spray anti-Covid: una barriera naturale che (dovrebbe) sostituire le mascherine
Una "creatura" anche italiana; presentato qualche giorno fa in un congresso a Novara, lo spray è composto da un estratto naturale di lapacho, una pianta del Centro-Sud America dalle proprietà antivirali, e lattoferrina, una proteina naturale contenuta nel latte che ha effetti sul sistema immunitario ma che è anche in grado di legare la proteina spike (la proteina che il virus utilizza per legarsi alle nostre cellule e infettarle).
Il prodotto è stato realizzato nell’ambito del programma europeo di cooperazione transfrontaliera Interreg Italia Svizzera, dal partner capofila, la società farmaceutica novarese, Dgp Pharma, dal Consorzio Ibis di Novara che riunisce le aziende che operano nel comparto della chimica “verde” e dall’azienda svizzera Vb Technochemicals. La formulazione è stata presentata alla comunità scientifica nei giorni scorsi a Novara nell’ambito del congresso internazionale RDPA – Recent Developments in Pharmaceutical Analysis 2023 organizzato dal Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università del Piemonte Orientale.
Tutto naturale
Il professor Luigi Panza, presidente di Consorzio Ibis e docente dell’UPO, ha spiegato:
”Lo Spray orale e nasale è composto totalmente da ingredienti naturali e in particolare dall’estratto della corteccia del Lapacho, un albero dai fiori rosa utilizzato fin dall’antichità per le sue proprietà curative soprattutto dalle popolazioni del Sud America, dove è molto diffuso. Una volta individuati gli ingredienti, il composto è stato inviato in Svizzera dove VB Technochemicals si è occupata di sovrintendere al processo della formulazione in liposomi che massimizzano l’efficacia dello spray”.
I campioni liposomizzati sono stati poi inviati in laboratori di ricerca specializzati a Milano per essere testati su cellule infettate da Covid. In questo modo si è potuto conoscere l'attività antivirale del composto e la concentrazione migliore. E’ stato quindi creato un lotto pilota con i primi campioni dello spray anti Covid 19. Saranno le evidenze scientifiche a dire se e in quale misura questo composto può davvero sostituire la protezione fornita da una mascherina.
"In una seconda fase saranno effettuati i veri e propri test nei laboratori della Facoltà di Medicina dell’università del Piemonte Orientale. Entro 13 mesi dovremo terminare gli studi, così come è previsto dal protocollo Interreg, ma fra 7 potremmo già avere a disposizione in primo lotto di spray in via sperimentale. Se i risultati saranno positivi, pensiamo di poter commercializzare il prodotto per la prossima estate", ha dichiarato Fabrizio Di Lorenzo, biologo molecolare e amministratore Dgp Pharma Srl.
Panza ha infine concluso:
"Il prodotto sarà catalogato come dispositivo medico e avrà una funzione preventiva senza andare a sostituirsi ad alcun tipo di farmaco o vaccino. I criteri di utilizzo saranno presumibilmente gli stessi della mascherina Ffp2 tanto che il prodotto potrebbe assumere un nome simile a “Virtual mask”.