Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (Spid) continuerà a esistere. Dopo settimane di incertezza, Assocertificatori – che riunisce i principali gestori come Poste Italiane, Aruba e InfoCert – ha raggiunto un accordo con AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) e con il Dipartimento per la Trasformazione Digitale.
La nuova convenzione quinquennale garantirà la continuità del sistema per i prossimi cinque anni, assicurando ai cittadini l’accesso ai servizi online della Pubblica Amministrazione e delle imprese private.
Spid a pagamento: cosa cambia per gli utenti
Una delle novità più discusse riguarda la possibilità che lo Spid diventi a pagamento.
Alcuni gestori — tra cui Aruba, InfoCert e Register.it — hanno già introdotto tariffe per il rilascio o il rinnovo dell’identità digitale.
Al contrario, Poste Italiane – il maggiore provider italiano, con quasi il 70% degli utenti – mantiene al momento il servizio gratuito, ma non è garantito che la gratuità durerà nel tempo (e nelle ultime settimane le voci si sono rincorse sulla possibilità che venga a breve richiesta una quota per il servizio). Altri operatori, invece, potrebbero anche loro seguire l’esempio di coloro che hanno messo il servizio a pagamento.
Le società fornitrici chiedono infatti certezza sui fondi pubblici promessi per sostenere i costi di gestione e garantire la sicurezza del sistema.
L’intesa raggiunta, seppur all’ultimo momento, evita un’interruzione che avrebbe potuto bloccare l’accesso digitale di milioni di cittadini e imprese italiane.
“L’aggiornamento della convenzione conferma il ruolo strategico di Spid – ha dichiarato Andrea Sassetti, presidente di Assocertificatori – e testimonia la volontà comune di proseguire nel percorso verso il futuro dell’identità digitale italiana ed europea”.
I numeri di Spid: un successo tutto italiano
L’identità digitale Spid è ormai uno strumento indispensabile per la vita quotidiana online:
- Oltre 41 milioni di italiani hanno attivato Spid.
- 1,2 miliardi di accessi registrati nel 2024.
- 630 milioni di accessi solo nel primo semestre del 2025.
Secondo l’Osservatorio Digital Identity del Politecnico di Milano, quasi il 90% degli utenti Internet italiani utilizza regolarmente l’identità digitale. Questi dati collocano l’Italia tra i Paesi leader in Europa per diffusione dell’identità digitale.
Il futuro dell’identità digitale: Spid, Cie e Digital Identity Wallet
Nonostante il rinnovo, il futuro dello Spid resta incerto.
Il Governo, attraverso il sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti, ha chiarito che il sistema non rappresenta la soluzione definitiva.
La strategia nazionale punta infatti a integrare e potenzialmente sostituire il sistema con la Carta d’Identità Elettronica (Cie) e con il Digital Identity Wallet europeo.
Il nuovo portafoglio digitale europeo (EU Digital Identity Wallet) permetterà ai cittadini di gestire documenti e credenziali direttamente sul proprio smartphone, in linea con i regolamenti UE.
Il progetto è già in fase di sperimentazione nell’app IO e dovrebbe diventare operativo nei prossimi mesi, aprendo una nuova fase per la gestione dell’identità digitale in Europa.
In sintesi
- SPID continuerà a funzionare per almeno 5 anni grazie al nuovo accordo tra Assocertificatori, AgID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale.
- Alcuni gestori hanno già introdotto costi per il servizio, mentre altri mantengono la gratuità.
- Oltre 41 milioni di italiani utilizzano Spid per accedere ai servizi pubblici e privati online.
- Il futuro del sistema guarda verso la Carta d’Identità Elettronica e il Digital Identity Wallet europeo, in un’ottica di integrazione e innovazione.