L'Italia primo Paese ad offrire gratuitamente l'insulina basale settimanale (al posto della dose giornaliera)
La nuova insulina basale settimanale è indicata per adulti con diabete mellito che necessitano di più iniezioni giornaliere

Una svolta storica per oltre 1,3 milioni di italiani che convivono con il diabete mellito di tipo 1 e 2: l’Italia è il primo Paese al mondo a rendere disponibile gratuitamente, tramite il Servizio Sanitario Nazionale, la prima insulina basale a somministrazione settimanale. Questa innovazione consente ai pazienti di passare da 365 iniezioni all’anno a sole 52, migliorando sensibilmente qualità della vita, aderenza terapeutica e sostenibilità ambientale.
Un traguardo terapeutico e sociale
La nuova insulina basale settimanale è indicata per adulti con diabete mellito che necessitano di più iniezioni giornaliere. Approvata dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) a meno di un anno dal via libera dell’Agenzia Europea per i Medicinali (Ema, maggio 2024), è prodotta dalla casa farmaceutica danese Novo Nordisk. Secondo Alfredo Galletti, vice president e general manager di Novo Nordisk Italia, si tratta di una rivoluzione nella gestione del diabete: "Un’iniezione settimanale riduce il peso emozionale e pratico della terapia, migliorando il controllo della patologia".
Il nuovo farmaco è già disponibile per oltre il 70% dei pazienti italiani, e si punta a raggiungere il 100% nel più breve tempo possibile, con procedure regionali di accesso che avanzano rapidamente. Le prime regioni a completare il processo sono state Lombardia, Lazio, Toscana ed Emilia Romagna, mentre si attende ancora il via libera in altre aree, soprattutto del Sud.
Durante la presentazione ufficiale a Roma, il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha sottolineato: "Porre il paziente al centro, semplificare l’aderenza alle terapie e garantire un’innovazione sostenibile sono priorità fondamentali del nostro governo".
Ha poi aggiunto: "Il fatto che l’Italia sia il primo Paese al mondo a rimborsare l’insulina settimanale è la prova della solidità del nostro sistema farmaceutico e regolatorio".
Secondo Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato, l’approvazione della nuova insulina rappresenta "una concreta opportunità per migliorare la qualità della vita di milioni di persone" e ridurre anche l’impatto ambientale, con una diminuzione stimata di 865 tonnellate di CO₂ in cinque anni grazie al minor utilizzo di penne per iniezione. Anche il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè ha parlato di “posizione di eccellenza” dell’Italia sul fronte della cronicità, ricordando l’impegno già dimostrato con la legge 130/2023 sullo screening pediatrico per il diabete di tipo 1.
Un’innovazione attesa da decenni
Questa è la prima grande innovazione insulinica da oltre un secolo, come ha ricordato il presidente dell’Associazione Medici Diabetologi (Amd), Riccardo Candido.
"L’insulina settimanale può migliorare l’efficacia del trattamento, ridurre l’inerzia terapeutica e garantire una migliore aderenza".
Oggi, un paziente su tre non è trattato con insulina pur avendone bisogno, e il 50% inizia la terapia con oltre due anni di ritardo, spesso a causa della resistenza psicologica legata alla frequenza delle iniezioni quotidiane.
Secondo Manuela Bertaggia, presidente della Fand – Associazione Italiana Diabetici, la riduzione da 365 a 52 iniezioni rappresenta "un passo avanti decisivo nella flessibilità della gestione del diabete", con effetti positivi sul carico mentale e sull’integrazione nella vita sociale e lavorativa. Anche Raffaella Buzzetti, presidente della Società Italiana di Diabetologia (Sid), ha evidenziato come questa terapia sia particolarmente utile per i giovani e gli anziani, rendendo la malattia più gestibile.

Oltre al beneficio clinico, l’impatto ambientale è notevole. Secondo l’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (Altems), la drastica riduzione del numero di iniezioni permetterà di risparmiare tonnellate di materiali sanitari usa e getta, con un impatto diretto sul ciclo dei rifiuti ospedalieri.
Il nuovo farmaco è frutto anche di un investimento di 2 miliardi di euro da parte di Novo Nordisk in Italia, favorito – secondo Gemmato – dalla "stabilità politica e dall’attrattività del nostro Paese per le aziende farmaceutiche internazionali". Il comparto farmaceutico italiano, con 56 miliardi di euro, ha superato la Germania per produzione e contribuisce significativamente alla bilancia commerciale nazionale.
Prossimi passi: equità d’accesso
Nonostante l’entusiasmo generale, gli esperti sottolineano l’urgenza di garantire un accesso omogeneo in tutte le Regioni, superando i ritardi locali. È fondamentale che anche le aree attualmente in attesa – come Sardegna, Sicilia e Calabria – ricevano presto il via libera, per evitare disparità nella cura dei pazienti.
Con l’introduzione della prima insulina settimanale al mondo, l’Italia si conferma così pioniera nel panorama sanitario internazionale. Questa novità non solo migliorerà la qualità della vita di chi convive con il diabete, ma rappresenta anche un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni, aziende, scienza e pazienti.