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L’Istat: “In Italia, sempre più coppie decidono di avere animali domestici al posto dei figli”

Il 2024 conferma il calo delle nascite in Italia: molti giovani rinviano o rinunciano ai figli, mentre cresce la scelta di animali domestici e il dibattito sulla legittimità di non diventare genitori

L’Istat: “In Italia, sempre più coppie decidono di avere animali domestici al posto dei figli”

L’Italia sta vivendo un profondo cambiamento demografico e culturale: sempre meno persone in età fertile scelgono di avere figli, e le rilevazioni più recenti dell’Istat confermano questo trend in crescita. Nel 2024, solo il 21,2% delle persone tra i 18 e i 49 anni intende avere un figlio nei tre anni successivi all’intervista, rispetto al 25% registrato nel 2003.

Secondo il report sulle intenzioni di fecondità, oltre 10,5 milioni di persone non desiderano avere figli né nel breve né nel lungo periodo.

Alla base di questa scelta, un terzo cita motivi economici, il 9,4% condizioni lavorative inadeguate e l’8,6% la mancanza di un partner.

Fra le donne, in particolare, la metà ritiene che l’arrivo di un figlio possa peggiorare le proprie opportunità lavorative, una preoccupazione che supera il 65% tra le più giovani di 18-24 anni. Gli uomini, invece, percepiscono meno effetti negativi sulla propria carriera (59%).

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Maternità

Ma esiste anche, forse oggi più sdoganata rispetto a tempi addietro, la legittima scelta di non scegliere la maternità.

Il divario tra chi vuole figli subito e chi li rimanda

Fra chi non intende avere un figlio nei prossimi tre anni, circa un terzo afferma di volerne in futuro (32,6%), un dato in calo rispetto al 36% del 2003.

Le intenzioni riproduttive risultano più elevate tra i 25-34enni (38,5%) e i 35-44enni (21,6%), fasce in cui è più frequente la pianificazione della famiglia. Chi ha già un figlio mostra una maggiore propensione ad averne un altro: 32,4% degli uomini e 26% delle donne con almeno un figlio dichiarano di volerne un altro nei tre anni successivi.

Chi non ha figli, invece, vede percentuali diverse: fra gli uomini solo il 23,6% intende diventare padre a breve, mentre fra le donne senza figli la quota sale al 29,7%.

Le famiglie già con due figli, invece, mostrano percentuali molto basse di ulteriori progetti di fecondità: 5,8% degli uomini e 4,2% delle donne.

Giovani e desiderio di figli nel lungo periodo

La grande maggioranza dei giovani tra i 18 e i 24 anni non prevede di avere figli nel breve termine, legando la scelta allo studio e alla formazione personale.

Tuttavia, il desiderio di diventare genitori nel lungo periodo resta alto: 81,8% dei giovani di questa fascia d’età esprime la volontà di avere figli in futuro, con differenze di genere: il 44,7% dei ragazzi ne è certo, mentre fra le ragazze la quota scende al 37,3%. A dimostrazione, forse, del fatto che le giovani donne sanno che – per come è ancora impostata la società attuale – grande peso del carico finirebbe sulle loro spalle.

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Famiglia

Fra gli adulti 45-49enni, quasi tutti hanno già concluso il loro percorso riproduttivo: 95% degli uomini e 96,9% delle donne non intendono avere figli in futuro.

Priorità e sostegni per la natalità

Quando si chiede quali misure possano favorire la natalità, gli intervistati indicano come priorità il sostegno economico (28,5%), seguito dai servizi per l’infanzia (26,1%) e dalle agevolazioni abitative (23,1%). Nonostante le intenzioni positive, meno della metà delle donne che nel 2016 desideravano un figlio sono riuscite ad averlo entro i tre anni successivi.

Cambiamenti culturali e nuovi modelli di vita

Le scelte riproduttive in Italia non sono solo legate a fattori economici o lavorativi: la società sta cambiando profondamente.

Sempre più coppie decidono di avere animali domestici al posto dei figli, investendo affetto e risorse in relazioni con cani, gatti e altri animali, una tendenza confermata dalle ultime rilevazioni Istat e dai mercati di prodotti pet-friendly in crescita.

Allo stesso tempo, rimane poco dibattuto il tema della legittimità della scelta di non avere figli, una decisione personale che coinvolge motivazioni economiche, ecologiche, sociali o di lifestyle.

Le rilevazioni mostrano come molti giovani vedano la libertà di scelta come elemento centrale della propria vita adulta, in un Paese in cui la pressione sociale sulla genitorialità è ancora presente, ma sempre più spesso contestata.

Controllo delle nascite e comportamenti riproduttivi

La maggior parte delle persone in età feconda utilizza metodi contraccettivi (65,1% tra le 15-49enni), e le intenzioni di fecondità forniscono un’indicazione del potenziale di natalità a breve e medio termine, utile per orientare le politiche di sostegno alla famiglia.

I dati mostrano come, anche tra chi non vuole figli subito, ci sia una quota consistente di persone che ne desidera in futuro, sottolineando la centralità delle condizioni economiche e sociali nella pianificazione familiare.