Nuovo ceppo H3N2

L'influenza australiana può colpire (anche) il cervello. Rischio reparti pieni per encefaliti: "Vaccinatevi"

A lanciare l'allarme Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova

L'influenza australiana può colpire (anche) il cervello. Rischio reparti pieni per encefaliti: "Vaccinatevi"
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Il primo caso ufficiale del nuovo ceppo influenzale, il virus H3N2, è stato certificato a inizio novembre a Genova, e riguarda un paziente di 76 anni.

Rischio reparti pieni per encefaliti, Bassetti: "Vaccinatevi"

A lanciare l'allarme sull'influenza australiana e sulla sua pericolosità è stato Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova (in copertina).

“Al Policlinico San Martino di Genova abbiamo un primo caso di virus H3N2 in un paziente di 76 anni.

Tra i primi sintomi ci ha riferito di non sentire il sapore del cibo quando mangiava.

Ricoverato in Infettivologia, non riusciva neanche a riconoscere la moglie.

La stagione influenzale non premette nulla di buono, questo è virus che colpisce non solo i polmoni, la gola, ma anche il cervello".

Il noto infettivologo mette le mani avanti, ma una soluzione c'è per scongiurare scenari foschi:

“Ci si deve vaccinare perché se avessimo più casi come questo, o anche encefaliti e interessamento neurologico da influenza, gli ospedali avrebbero un iperafflusso di pazienti e una situazione di difficoltà”.

Rischio reparti pieni per encefaliti

Influenza australiana: i sintomi

La pericolosità dell'influenza australiana è stata già vista nel Paese da cui prende il nome, dove ha alimentato la seconda stagione influenzale più pesante degli ultimi decenni con più di 15 milioni di contagi e molte ospedalizzazioni. Questo fa temere che la stagione influenzale oramai aperta sarà particolarmente difficile, soprattutto per le categorie più a rischio.

I sintomi sono quelli "classici":

  • febbre alta tra i 38° e i 40°
  • mal di testa
  • dolori articolari e muscolari
  • mal di gola
  • tosse secca
  • raffreddore
  • stanchezza.
Influenza australiana

Rischio encefaliti

A destare particolare preoccupazione è però il rischio di encefaliti. Tra i virus del ceppo A, la sottospecie H3N2 è più frequentemente associata a una serie di manifestazioni neurologiche che colpiscono il sistema nervoso centrale, con sintomi lievi (vertigini), ma anche più gravi, come convulsioni, confusione mentale, encefaliti.

Va detto, per non alimentare allarmismi, che i casi sono abbastanza rari, ma in una stagione influenzale lunga possono dar vita a numeri importanti, anche nella popolazione più giovane. 

Come proteggersi dall'influenza

I metodi per proteggersi dall'influenza e affrontarla se si viene colpita sono quelli "classici". In particolare, per le categorie più a rischio, sono già partite le campagne di vaccinazione gratuite (mentre per tutti gli altri sono a pagamento).

La vaccinazione antinfluenzale viene offerta attivamente e gratuitamente alle persone che per le loro condizioni personali corrono un maggior rischio di complicanze nel caso contraggano l'influenza. Si tratta di persone ad alto rischio per ricoveri, addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e lavoratori a contatto con animali.

Nello specifico, le persone ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all'influenza sono:

  • Persone di età pari o superiore a 60 anni
  • Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano in qualsiasi trimestre della gravidanza e nel periodo “postpartum”
  • Persone dai 7 anni ai 60 anni di età affette da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza:
    a) malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la
    broncopatia cronico ostruttiva-BPCO);
    b) malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite;
    c) diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con indice di massa corporea BMI >30);
    d) insufficienza renale/surrenale cronica;
    e) malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie;
    f) tumori e in corso di trattamento chemioterapico;
    g) malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV;
    h) malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali;
    i) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici;
    j) patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari);
    k) epatopatie croniche.
  •  Bambini sani nella fascia di età 6 mesi - 6 anni compresi
  • Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale
  • Persone di qualunque età ricoverate presso strutture per lungodegenti
  • Familiari e contatti (adulti e bambini) di persone ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal fatto che la persona a rischio sia stata o meno vaccinata).

Tra le persone addette a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori rientrano:

  • Medici e personale sanitario/socio sanitario di assistenza in strutture che, attraverso le loro attività, sono in grado di trasmettere l'influenza a chi è ad alto rischio di complicanze influenzali
  • Forze di polizia
  • Vigili del fuoco
  • Altre categorie socialmente utili che potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione, per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa; a tale riguardo, la vaccinazione è raccomandata ed è facoltà delle Regioni/PP.AA. definire i principi e le modalità dell’offerta a tali categorie.

Infine, è pratica internazionalmente diffusa l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale da parte dei datori di lavoro ai
lavoratori particolarmente esposti per attività svolta e al fine di contenere ricadute negative sulla produttività.

Tra il personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani si intendono invece:

  • Allevatori
  • Addetti all’attività di allevamento
  • Addetti al trasporto di animali vivi
  • Macellatori e vaccinatori
  • Veterinari pubblici e libero-professionisti

Infine, anche i donatori di sangue hanno diritto alla vaccinazione gratuita.

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