Leonardo da Vinci figlio di una principessa del Caucaso ridotta in schiavitù
Intanto l'autoritratto di Leonardo da Vinci sarà nuovamente visibile dal 7 aprile al 9 luglio 2023, alla Biblioteca Reale di Torino
L'autoritratto di Leonardo da Vinci sarà nuovamente visibile dal 7 aprile al 9 luglio 2023, alla Biblioteca Reale di Torino dove è conservata, in occasione della mostra, dal titolo "Il genio e il suo tempo a tu per tu con Leonardo".
Nel frattempo, gli storici, sulla base di alcuni documenti, ipotizzano che Leonardo fosse fiorentino soltanto a metà e ricostruiscono l’odissea della madre del genio, che - secondo la nuova teoria - sarebbe originaria del Caucaso.
"A tu per tu con Leonardo"
Architetto, anatomista, pittore, visionario: l’incredibile e poliedrico genio di Leonardo da Vinci torna protagonista ai Musei Reali di Torino, che propongono un’esposizione straordinaria del Codice sul volo degli uccelli e dei 13 disegni, tra i quali anche il celebre Autoritratto.
La mostra A tu per tu con Leonardo racconta un insieme di opere di eccezionale valore, che documenta l’attività del grande maestro del Rinascimento italiano dagli esordi della sua carriera a Firenze fino agli studi milanesi dedicati alle macchine, all’anatomia, alle proporzioni e alle espressioni del volto umano, per arrivare al sogno del volo.
Tutti i giorni dalle 9 alle 19, i visitatori saranno condotti da guide esperte a scoprire da vicino il corpus leonardesco: il lavoro dell’artista e la sua infaticabile ricerca della perfezione affiorano dai tratti vergati con la pietra rossa o nera, a penna o a inchiostro, sfumati con rapidi colpi di pennello o resi voluminosi dai tocchi di biacca. Il disegno, grazie alla sua intrinseca versatilità, che lo rende adattabile sia all’analisi approfondita dei dettagli che a una rapida sintesi formale, è uno dei mezzi espressivi preferiti da Leonardo da Vinci che lo usa per tutto il corso della sua vita. L’esposizione è un’occasione unica per osservare, a distanza di secoli, le tracce del processo creativo che, da un fugace guizzo, concretizza e fissa l’idea sulla carta.
Fiorentino solo a metà?
E quando c'è di mezzo Leonardo, si sa, anche gli studi intorno alla sua storia personale non si fermano mai. Come riporta Prima Firenze, Leonardo Da Vinci sarebbe italiano solo a metà. E' la tesi sostenuta da alcuni documenti scoperti dall'archivio di Stato di Firenze. Per lo storico Carlo Vecce Leonardo è figlio di una schiava arrivata in Italia dal Caucaso, fino a raggiungere Firenze dove ha concepito il genio del Rinascimento.
Per Vecce la donna, Caterina, era una principessa dei Circassi, figlia del principe Jacob, che governò uno dei regni sugli altopiani delle montagne settentrionali del Caucaso. Dopo essere stata rapita, probabilmente dai tartari, fu fatta schiava e rivenduta ai veneziani. Prima di arrivare a Firenze furono diverse le tappe: Castantinopoli, Venezia sino a raggiungere la città natale di Leonardo Da Vinci, Firenze appunto.
È invece documentato che Caterina sarebbe arrivata a Firenze nel 1442 grazie al marito della sua padrona Ginevra, un avventuriero fiorentino, Donato di Filippo di Salvestro Nati, già emigrato a Venezia, dove aveva al suo servizio schiave provenienti dal Levante, dal Mar Nero e dalla Tana.
L'atto di liberazione è datato 1452
Nell’Archivio di Firenze, a firma del padre di Leonardo, Piero da Vinci, notaio del contado fiorentino, il professore Vecce ha portato alla luce l’atto di liberazione di Caterina “filia Jacobi eius schiava seu serva de partibus Circassie”. L’atto fu rogato il 2 novembre 1452, circa sei mesi dopo la nascita di Leonardo, su istanza della proprietaria della schiava, una certa Ginevra d’Antonio Redditi, moglie di Donato di Filippo di Salvestro Nati. Caterina concepì con Piero da Vinci, figlio illegittimo, nato il 15 aprile 1452 ad Anchiano, piccolo borgo del comune di Vinci:
"Leonardo potrebbe anche aver conosciuto il suo fratellastro maggiore, dato che Caterina almeno un paio di anni prima - ha ipotizzato Vecce - aveva dato alla luce un altro figlio illegittimo con un altro uomo. In seguito, come sappiamo dai documenti, la schiava liberata Caterina sposò Antonio Butti, detto Attaccabrighe, e visse vicino a Vinci, dando alla luce altri cinque figli, quattro femmine e un maschio".
A fare queste ricostruzioni è stato il professor Carlo Vecce filologo e storico del Rinascimento, docente all'Università di Napoli "L'Orientale". L'annuncio della scoperta è stato dato martedì 14 marzo 2023, a Firenze, nella sede di Giunti Editore, dove Vecce ha presentato in anteprima alla stampa internazionale il suo primo romanzo, "Il sorriso di Caterina. La madre di Leonardo".