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Le truffe affettive possono distruggere: il custode che si è gettato nell'Adda, la distinta signora fatta interdire dai parenti

Due storie differenti accomunate da una fragilità utilizzata senza scrupoli dai truffatori

Le truffe affettive possono distruggere: il custode che si è gettato nell'Adda, la distinta signora fatta interdire dai parenti
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Eppure succede, per quanto assurdo (a chi la guarda da fuori) possa sembrare, le truffe affettive, complice il web, sono sempre più diffuse e colpiscono in maniera trasversale. Basti pensare a due recenti, e drammatici, casi.

Fa riflettere il drammatico epilogo che ha avuto la vicenda di Gianfranco Bonzi, il custode scomparso lo scorso 23 marzo dalla città di Milano, il cui corpo è stato ripescato a Crotta D'Adda, nel Cremonese, il 29 luglio 2024. Gli inquirenti ritengono si sia trattato di un gesto estremo in seguito alla vergogna provata dopo aver subito una truffa telematica in cui l'uomo era convinto di aver iniziato una relazione con la celebre popstar Dua Lipa.

A dimostrare che non si tratti di fenomeni isolati anche il recente racconto di un chirurgo campano in pensione, che ai media ha spiegato come sua moglie sia finita truffata da una guida turistica egiziana, durante una vacanza. La signora si era convinta, complici le suadenti mail e messaggi che il giovane le inviava una volta tornata in Italia, che avrebbero vissuto insieme in Egitto. E' finita con una cifra da capogiro estorta e l'interdizione della donna.

Ritrovato nell'Adda il corpo del custode truffato dalla finta Dua Lipa

E' stato identificato pochi giorni fa il corpo ritrovato nel fiume Adda a Crotta d'Adda lo scorso mese di giugno: si tratta di Gianfranco Bonzi, 59enne scomparso da Milano il 23 marzo.

Gianfranco Bonzi, 59 anni, aveva lasciato un messaggio preoccupante sui social poco prima della sua scomparsa. In un post su un gruppo Facebook, l’uomo aveva rivelato la sua intenzione di suicidarsi a causa di una pesante delusione amorosa:

“Questo mio ultimo post che pubblico è anche una delle ultime azioni della mia vita. La causa, una delusione amorosa che non sono riuscito a reggere. Buona continuazione, Gianfranco.”

L'ipotesi della Procura di Milano è che Bonzi sia caduto vittima di una truffa amorosa orchestrata tramite un falso profilo sui social media. Il profilo, spacciandosi per la popolare cantante britannica, ma di origini albanesi, Dua Lipa, avrebbe ingannato Bonzi, il quale, scoprendo la verità, e sopraffatto da un senso di vergogna e disperazione, si sarebbe poi tolto la vita.

Bonzi-Dua Lipa

La Procura sta attualmente indagando sull'accaduto per determinare se ci siano responsabilità legali nell'istigazione al suicidio di Gianfranco Bonzi. Sembra inoltre che il falso profilo lo abbia anche coinvolto in un falso investimento in bitcoin. 

La moglie del chirurgo campano truffata dalla guida egiziana

Drammatico anche l'epilogo di una truffa amorosa raccontato dal marito, chirurgo campano in pensione, subita da una donna che ai tempi del raggiro aveva 65 anni. Una famiglia economicamente abbiente, figli e un nipotino in arrivo. A squarciare l'idillio una vacanza in Egitto, dove una guida 20enne fa credere alla neo nonna di essersi perdutamente innamorato di lei.

Al ritorno dalla vacanza i due si tengono in contatto, il ragazzino le fa credere di amarla, la tempesta di mail e messaggi lusinghieri. La donna cede e inizia spedirgli del denaro, si parla di circa 200mila euro, per costruire il loro nido d'amore in Egitto.

I familiari si rendono conto che la signora è sempre più fuori controllo e ha sostanzialmente perso il contatto con la realtà. Per porre fine alla insostenibile situazione la famiglia ha dovuto adire le vie legali facendola interdire. Oggi l'anziana signora non può più disporre del suo patrimonio ma ancora crede nell'amore di quel ragazzo.

Il pallavolista e la super modella

Come non citare, anche se questa storia è fortunatamente finita meglio, il tunnel in cui era finito Roberto Cazzaniga.

roberto cazzaniga pallavolista monza truffa

Una vicenda che era balzata agli onori della cronaca a seguito di un servizio realizzato dalla trasmissione televisiva Le Iene a cui erano seguite le denunce di Cazzaniga e l'avvio dell'indagine a carico delle due donne che ora ha portato al sequestro preventivo effettuato dalla Guardia di finanza. Secondo quanto da lui raccontato, Cazzaniga avrebbe versato all'amica sarda, credendola la modella brasiliana Alessandra Ambrosio, circa 600mila euro nell'arco di poco meno di 15 anni.

Alessandra Ambrosio

Valeria Satta avrei poi girato parte di questa somma, circa 90mila euro, sui conti dell'amica di Bernareggio, che aveva messo in contatto il pallavolista e la finta modella.

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