Sicurezza, il sindaco di Milano: "Non rispondo alla Ferragni" (ma poi risponde eccome)
Confcommercio, Lega, Pd, FdI... e anche Roberto Vecchioni.
“Sono angosciata e amareggiata dalla violenza che continua a esserci a Milano”.
Inizia così la storia pubblicata dall’influencer Chiara Ferragni sui social che ha deciso di rivolgersi, attraverso un messaggio pubblico, al sindaco meneghino Beppe Sala.
Chiara Ferragni chiede più sicurezza per Milano
Parla di violenza in città, raccontando che “ogni giorno ho conoscenti e cari che vengono rapinati in casa, piccoli negozi al dettaglio di quartiere che vengono svuotati dell’incasso giornaliero, persone fermate per strada con armi e derubate di tutto”, scrive Ferragni, seguitissima, da milioni di persone, sui social.
L'imprenditrice conclude preoccupata:
“La situazione è fuori controllo – scrive ancora – Per noi e per i nostri figli abbiamo bisogno di fare qualcosa”.
Ferragni conclude rivolgendosi direttamente al primo cittadino, taggandolo nella storia: “Mi appello al nostro sindaco”, chiude il messaggio.
La replica del sindaco Beppe Sala
Da Palazzo Marino è arrivata risposta al messaggio.
"A Chiara Ferragni non rispondo. Non condivido quello che dice, però è un’opinione”. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala, a margine delle celebrazioni per l'anniversario della Fondazione Cariplo al Piccolo Teatro Strehler, interpellato dai giornalisti sul post di Chiara Ferragni a proposito della sicurezza a Milano.
“Non condivido quello che lei dice, ma capisco che sia un tema delicato e che c’è una sensibilità della città. È un periodo difficile”, ha aggiunto il sindaco, evidenziando anche che “nel colloquio quotidiano con i sindaci delle grandi città del mondo, problematiche del genere sono all’ordine del giorno”.
“Le mie risposte sono sempre attraverso il lavoro. Cercheremo di fare ancora di più”, ha proseguito. Sul ruolo del Ministero dell’Interno nella questione sicurezza a Milano, ha detto: “Ovviamente non per deresponsabilizzarci, ma bisogna precisare che la sicurezza dipende anche dall’opera del Ministero. In questi giorni risentirò il Ministro Luciana Lamorgese”.
Confcommercio: "Sia stimolo per patto contro crimine"
Come riporta Prima Milano, a raccogliere l'appello dell'imprenditrice è arrivata subito la voce del segretario generale di Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza Marco Barbieri:
"Pensiamo a un patto per la sicurezza dove tutte le forze che vivono e fanno vivere il territorio possano mettere a disposizione le proprie risorse contro degrado e criminalità. L’appello lanciato da Chiara Ferragni e da altre personalità della società civile deve essere uno stimolo positivo a lavorare con questo obiettivo comune. Ci stiamo rialzando da un periodo difficile, non possiamo permettere che queste situazioni mettano a repentaglio lo sviluppo delle nostre città.
Il passato più recente ci ha visto al fianco di istituzioni e privati per costruire insieme alleanze con obiettivi comuni. - spiega Barbieri - La nostra forza è quella di essere capillari, interconnessi. Una forza che mettiamo a disposizione delle istituzioni e delle Forze dell’Ordine per creare un sistema reticolare che presidi la sicurezza, tuteli i cittadini e le attività economiche".
Dati allarmanti dal vice presidente di Confcommercio Milano
Qualche settimana fa dalle rilevazioni illustrate dal vice presidente di Confcommercio Milano Mario Peserico, che ha uno specifico incarico alla Sicurezza, era emerso un dato preoccupante sulla crescita di furti negli esercizi commerciali passati, accanto ad altri reati, al 27% delle segnalazioni rispetto al 21% di tre anni fa, periodo pre-covid.
Anche la percezione dei cittadini sembra confermare questo trend negativo.
"Confcommercio Milano è da sempre impegnata in attività di tutela della legalità e nel contrasto alla criminalità. Gli esercizi commerciali sono un presidio sociale e di sicurezza per le città, lo hanno dimostrato più volte in periodi difficili della storia. La nostra forza è quella di essere capillari, interconnessi. Una forza che mettiamo a disposizione delle istituzioni e delle Forze dell’Ordine per creare un sistema reticolare che presidi la sicurezza, tuteli i cittadini e le attività economiche", conclude Barbieri.
Roberto Vecchioni: una voce fuori dal coro
Ma dopo tante dichiarazioni in linea con la denuncia pubblica della Ferragni, si alza una voce un po' fuori dal coro.
Parliamo del cantautore Roberto Vecchioni, milanese doc, che in un’intervista al Corriere della Sera getta acqua sul fuoco:
"Non sapevo della denuncia della signora. Non voglio entrare nel merito delle sue opinioni. Ci mancherebbe. Credo tuttavia che dall’amministrazione di Giuliano Pisapia si siano fatti grossi passi in avanti su questo tema e mi pare sia sotto gli occhi di tutti. Naturalmente ogni cosa è perfettibile - dichiara Vecchioni che continua - è troppo facile dire che non si è fatto nulla. Metto Milano in un contesto più generale. Tutto sta andando molto in fretta, ci sono squilibri. Ma se penso ai fenomeni di cui si parla, e di cui Milano sarebbe accusata, dico che sono simili quelli che ci sono a livello nazionale, che si verificano in tutte le metropoli. Anzi, forse a Milano ce ne sono meno".
Piscina (Lega): "Anche Ferragni suona allarme, Sala non si accorge"
“Anche la Ferragni, grande imprenditrice milanese sicuramente non vicina al centrodestra, suona l’allarme sulla sicurezza a Milano”.
Lo afferma Samuele Piscina, consigliere comunale e vicecommissario cittadino della Lega.
“Chiara stavolta ha ragione e il sindaco Sala non muove un dito. Degli agenti delle Forze dell’Ordine promessi dal Ministro Lamorgese non si vede neanche l’ombra, mentre le assunzioni nella Polizia Locale promesse da Sala, forse, le vedremo non prima del 2024, quando molti altri agenti andranno in pensione.
Intanto i cittadini non sono sicuri e non si tratta solo di percezione, ma di storie di vita vissuta, vicissitudini troppo spesso purtroppo legate al fallimento delle politiche migratorie della sinistra. Solo Sala sembra non accorgersi della mancanza di sicurezza a Milano, negando ciò che è a tutti palese”, conclude Piscina.
Albiani (PD): "Dopo sfogo Ferragni magari qualcuno a Roma si sveglia"
Michele Albiani, consigliere comunale PD e presidente della Commissione Sicurezza e Coesione Sociale di Milano scarica la responsabilità del problema sicurezza milanese sulle spalle romane:
"Al netto della modalità e dei toni utilizzati da Chiara Ferragni, probabilmente bisognerà darle merito di aver dato visibilità al tema, così da svegliare qualcuno a Roma che ci mandi tutte le forze dell’ordine che ci erano state promesse. Indispensabili insieme al nostro piano di assunzioni, già avviato, di 900 nuovi agenti di Polizia Locale, per garantire la sicurezza della nostra città".
“Abbiamo constatato come la situazione migliori sensibilmente nei quartieri più difficili, quando la pubblica sicurezza, come ad esempio i Carabinieri in Porta Venezia, è presente e visibile. Se poi arrivassero fondi per i progetti di prevenzione legati alla coesione sociale, sarebbe anche meglio”, conclude Albiani.
FDI: "Sala e Lamorgese aumentino presidio"
Anche il coordinatore cittadino di FdI Stefano Maullu condivide le parole dell'influencer:
“Ciò che sostiene Chiara Ferragni è esattamente ciò che Fratelli d’Italia denuncia da tempo: Milano subisce il mix devastante di immigrazione clandestina, gang giovanili, delinquenti in trasferta all’assalto dei turisti come nel caso della banda franco-algerina specializzata nel furto degli orologi di lusso, una vera e propria cannibalizzazione che nel fine settimana vede la nostra città metà di in pendolarismo notturno da ogni parte della regione e da quelle confinanti.
Occorre un sussulto di presenza del ministro dell'Interno Lamorgese e del sindaco Sala perché la condizione è destinata ad aggravarsi se non si creano le condizioni per un aumento delle forze di Polizia e di provvedimenti strutturali per reprimere le forme di illegalità. Basta con il buonismo e la demagogia spasi a piene mani".
Percezioni e percezioni
Quel che è certo è che ci sono percezioni e percezioni, esperienze ed esperienze. L’1 marzo 2022, sul sito del Ministro degli Interni, è apparso un articolo intitolato “Milano, in calo i furti e i reati contro la persona”. Sulla pagina web si possono leggere in modo chiaro i numeri sulla criminalità presentati dal prefetto Renato Saccone. Ma in mezzo alla confusione forse è più prudente lasciar parlare i dati.