Le offrono 280 euro al mese per 10 ore di lavoro e si lamentano pure: "Non ha voglia di lavorare"
L'incredibile vicenda di una 22enne di Napoli: il suo filmato sui social è diventato virale.
Più che uno stipendio una mancetta. La vicenda della ragazza che ha detto "no" alla "retribuzione" di 280 euro al mese per 10 ore di lavoro giornaliere, come era prevedibile, ha scatenato un autentico polverone tra l'opinione pubblica.
Più che uno stipendio una mancetta, il video del "no" ai 280 euro al mese
Duecentottanta euro al mese per dieci ore di lavoro al giorno, la proposta. Ed ecco allora che una giovane di Napoli, Francesca Sebastiani, 22 anni, ha affidato a un video sui social che sta diventando virale, il suo sfogo:
"Se 70 euro alla settimana li volessero dare ai tuoi figli, tu cosa diresti? No, è ovvio. E allora perché ti lamenti? Non ti lamentare se i ragazzi oggi non vogliono lavorare, che non trovate personale".
Offerta di lavoro "indecente", mancetta al posto dello stipendio
La vicenda, l'approccio lavorativo, risale a metà giugno quando la giovane aveva risposto a un'inserzione (sul Instagram) di un negozio di abbigliamento che cercava personale.
Da lì l'interessamento della ragazza e le informazioni di routine fino a quando si è arrivati al discorso orari e retribuzione.
Apertura dalle 9 alle 13,30 e poi alle 16 ma con la richiesta di arrivare in negozio verso le 15-15,30 per pulire. Chiusura alle 20.30-21. Il sabato stessa finestra temporale, ma ad orario continuato.
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Il no della ragazza e l'accusa di non aver voglia di lavorare
A quel punto, quasi inevitabilmente è arrivato il "no" della giovane, ma dai titolari del negozio, quasi beffarda è arrivata "l'accusa" di non aver voglia di lavorare.
Da lì la decisione di "denunciare" queste proposte lavorative attraverso un video che sta appunto spopolando sul web.
Un "successo" virale che ha sorpreso la giovane:
"Purtroppo non è una novità, di casi così ne ho sentiti tantissimi. Credo ci siano milioni di persone che si sono sentite fare certe proposte".
Tanto è vero che nei commenti al video tanti giovani hanno ringraziato per "aver aperto gli occhi" a un modo di fare che effettivamente per molti è una consuetudine (anche se fortunatamente non mancano esempi virtuosi e di collaborazione da parte dei datori di lavoro), mentre in molti altri le chiedono di fare il nome del negozio.
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