Le migliori città al mondo per lo smart working: dove lavorare può essere... una vacanza
Il top al mondo è Brisbane, in Australia. L'Italia? Non è messa molto bene...
La pandemia e il lockdown - ma anche le restrizioni seguenti - hanno cambiato il nostro modo di vivere e lavorare. E molte aziende in Italia hanno scoperto lo smart working (che nel nostro Paese assomiglia ancora più al telelavoro, per la verità). In molti hanno speso somme considerevoli per la digitalizzazione dei processi di lavoro per consentire ai propri dipendenti di essere operativi da casa. O da qualunque altro posto del mondo.
Quali sono le migliori città al mondo per lo smart working?
Una vera e propria rivoluzione non solo lavorativa, ma anche culturale. Paradossalmente chi svolge mansioni che possono essere effettuate costantemente da remoto potrebbe tranquillamente trasferirsi in una casa sulla spiaggia in un Paese tropicale. Oppure in una tranquilla baita in montagna. Pensate come sarebbe differente affrontare una riunione da lì...
Un recente studio della piattaforma di apprendimento digitale Preply ha esaminato le 74 città più popolose del mondo per scoprire quale di esse offra le migliori condizioni per una workation, ossia la possibilità di lavorare da remoto in un luogo di vacanza.
Come è stato eseguito lo studio
Le città sono state analizzate secondo dieci fattori suddivisi in tre categorie: qualità della vita (che comprende conoscenza della lingua inglese, assistenza sanitaria, tempi di percorrenza interni alla città e diritti umani), clima e ambiente (giornate di sole, temperatura media, spazi verdi e inquinamento) e costi e sicurezza (tasse scolastiche, sicurezza, affitto medio). I dati raccolti sono stati poi inseriti in un sistema di punteggio in modo da poter confrontare tutte le città allo stesso modo.
I risultati: il posto migliore è Brisbane
La destinazione migliore al mondo, secondo i parametri dello studio, è Brisbane in Australia, che ottiene il massimo punteggio per clima e ambiente. Al secondo posto una meta più vicina, Lisbona, in Portogallo. Peraltro, di recente, il Governo portoghese ha approvato misure ad hoc per attirare "nomadi digitali", e cioè smart workers di tutto il mondo: la più importante? Il divieto per il capo di chiamare fuori dall'orario di lavoro. In terza posizione c'è Nicosia, Cipro.
La top ten è completata da Taipei (Taiwan), Lubiana (Slovenia), Helsinki (Finlandia), Vienna (Austria), Auckland (Nuova Zelanda), Ottawa (Canada) e Reykjavík (Islanda).
QUI L'INTERO DOCUMENTO CON LA CLASSIFICA E I DATI DELLE 74 CITTA' PRESE IN ESAME
E l'Italia?
I risultati dello studio rendono chiaro che il lavoro a distanza in Italia appare piuttosto poco appetibile in un confronto internazionale. Specialmente nel campo della qualità della vita, le città italiane ottengono un punteggio scarso con livelli bassi di padronanza della lingua inglese e tempi di percorrenza all'interno della città molto lunghi. In termini economici Milano e Roma risultano poi due città molto costose, soprattutto se paragonate ad altre città europee. Nella classifica Roma e Milano si trovano rispettivamente al 43° e al 50° posto.