"E' domenica, ci spiace". Il ristorante di Milano che "rimbalza" Madonna
La popstar voleva gustarsi un pasto milanese, ma è rimasta a bocca asciutta
Viviamo in un mondo in cui siamo oramai abituati ai "privilegi" di vip o più o meno tali. Ma ci sono ancora posti che invece (giustamente) trattano tutti alla stessa maniera. Uno di questi è senza dubbio la Latteria di via San Marco, storico ristorantino di Milano, in zona Brera. A scoprirlo è stata nientemeno che Madonna, una delle star della musica più iconiche al mondo, che si è vista "rimbalzare" come un cliente qualunque quando non c'è posto.
La Latteria San Marco e il "no" a Madonna
La Latteria San Marco, dopo cinquant'anni di onoratissimo servizio, sta per chiudere. A fine dicembre, infatti, i titolari Arturo e Maria Maggi andranno in pensione e i figli non sembrano volerne raccogliere l'eredità. Pochi giorni fa avrebbero avuto l'occasione di chiudere in bellezza, ospitando una vera e propria star internazionale, ma da sempre lì le regole sono chiare e per tutti. La domenica è chiuso e non si prendono prenotazioni.
E così è avvenuto anche domenica 26 novembre 2023. Come racconta il Corriere, al termine della sua seconda data milanese, Madonna avrebbe voluto cenare con un pasto tipico milanese o con alcune specialità che hanno resa nota La Latteria (come gli spaghetti al limone e peperoncino che Sam Kass, chef dell’allora presidente Usa Barak Obama, frequentatore della Latteria ai tempi dell’Expo, ha inserito nel menu della Casa Bianca) in tutto il mondo.
E così lo staff ha chiamato per chiedere di riservare un tavolo. Evidentemente non conoscevano le regole. E a nulla sono valse le insistenze, alla Latteria di via San Marco "uno vale uno".
Era già successo a Trump
Prima di lei era già capitata la stessa cosa a un altro "pezzo da novanta", nientemeno che Donald Trump (prima che fosse presidente degli Stati Uniti, ma "soltanto" un miliardario di fama mondiale).
Raccontano i titolari, sempre al Corriere, che un uomo dello staff di The Donald aveva chiamato per riservare il locale per lui, ma si è sentito dire che non venivano accettate prenotazioni e che dunque avrebbe dovuto sperare di trovare un posto libero oppure mettersi in coda come tutti gli altri e aspettare il suo turno sul marciapiede: ve lo immaginate?