La Ue vieta i tatuaggi a colori dal 4 gennaio: inchiostri pericolosi
Ma il verde e il blu si potranno usare ancora perché non ci sono i "sostituti".
Vi piacciono i tatuaggi a colori? Rassegnatevi, non potrete più averne. Perché dal 4 gennaio 2022 in Europa saranno vietati. Spazio solo al bianco e al nero, come una volta. Lo ha deciso l'Unione Europea per una questione di sicurezza.
Stop ai tatuaggi a colori in Europa dal 4 gennaio
Tra pochi giorni, infatti, le sostanze chimiche contenute negli inchiostri per tatuaggi in tutta la Ue saranno soggette alle restrizioni del regolamento Reach, che prevede che non contengano isopropanolo, un solvente potenzialmente dannoso per la pelle perché in grado di irritare gli occhi, seccare l'epidermide e causare danni al sistema nervoso. Oltre a essere potenzialmente cancerogeno.
Non si tratta di un fulmine a ciel sereno però...
In realtà non si tratta di un colpo di scena. Anzi, la questione si trascina da anni. E ora che è arrivata l'attesa stretta, a rimetterci rischiano di esserci coloro che non potevano fare nulla per risolvere il problema. Perché i circa 4.000 produttori di inchiostri hanno avuto molto tempo per adeguarsi alla normativa, ma non lo hanno fatto. In particolare per ciò che concerne le etichettature, sulle quali è obbligatorio specificare quali sono le sostanze contenute nell'inchiostro. Ma alla fine a pagare lo scotto saranno i tatuatori, che dovranno buttare il materiale acquistato sinora e che perderanno sicuramente una buona fetta di introiti, in attesa che chi produce gli inchiostri si adegui.
Ma il blu e il verde...
Attenzione, però, non tutti i colori spariranno. Per il blu15 e il verde7 è stata concessa una deroga sino al 2023. Che - detto sinceramente - è un po' surreale. Perché la motivazione è assolutamente "commerciale". In sostanza per gli altri colori ci sono dei sostitutivi in natura, mentre per queste due tonalità non ci sono alternative. Ma se la motivazione è legata alla salute e al sospetto che gli inchiostri in questione siano nocivi, allora la logica imporrebbe di "fermare" anche blu e verde.
Il settore e i rischi
Lo stop ai colori rischia di rappresentare una "mazzata" per un settore che in Italia vede lavorare oltre quattromila aziende. Secondo i dati Istat, circa il 13% degli italiani ha almeno un tatuaggio e la percentuale sale velocemente sino al 30% nei giovani. L'indotto del settore è di oltre mezzo miliardo di euro all'anno. E il rischio è che molti tatuatori continuino a lavorare utilizzando le sostanze "incriminate" rimaste, alimentando il mercato sommerso con tutti i rischi del caso.
"Fondamentale rivolgersi solo ai veri professionisti"
Sul provvedimento è intervenuta Valentina Bonaldi, la coordinatrice di Cna Benessere e Sanità:
"Il regolamento non vieta in assoluto l'impiego dei colori da parte dei tatuatori, ma introduce regole e indicazioni destinate ai produttori di pigmenti relative alla composizione chimica delle miscele per tatuaggi. È il risultato di un percorso di revisione scientifica e tecnica sui rischi legati all'utilizzo di alcune sostanze.
L'innalzamento della sicurezza per la salute degli utenti sottolinea ancora di più l'importanza di rivolgersi solo ai veri professionisti del tatuaggio, perché è sicuro che gli abusivi continueranno anche in futuro ad usare prodotti non in regola probabilmente nemmeno con le precedenti normative".
L'intervista a un tatuatore professionista
Il Giornale dei navigli ne ha parlato con Yuri Basso, membro del direttivo della Confederazione Nazionale Tatuatori e Piercer (deleghe a sicurezza, igiene e rapporti con gli esteri) e co-fondatore del CETA (Council of European Tattoo Association)
Quindi si ferma l’attività dei tatuaggi, almeno “a colori”?
“Non è così. Il problema è legato principalmente ad una sostanza (l’alcool isopropilico sopracitato, ndr) che viene utilizzate nelle miscele di svariati pigmenti, come additivo fluidificante. L’alternativa già esiste per buona parte delle colorazioni e stiamo lavorando per avere al più presto prodotti certificati in sostituzione di quelli messi al bando. Lo stesso “nero”, in alcune miscele, contiene questa sostanza. Ma esistono delle alternative prive di isopropanolo”.
Invece due pigmenti destano maggiore preoccupazione, in termini di “sostituzione”?
“Sì, è il caso del Blu PB 15:3′ e il ‘Verde PG 7 per cui non esiste al momento alternativa. Tali pigmenti verranno vietati solo a partire dal 2023, anche se su un principio di ‘massima precauzione’ e non su solide basi scientifiche”.
CONTINUA: Tatuaggi a colori vietati dal 4 gennaio perché “pericolosi”: facciamo chiarezza