Fa causa all'ateneo

La storia del professore universitario con un passato da attore porno che imbarazza La Sapienza

Si è conclusa in un'aula di Tribunale, che gli ha dato ragione, la causa contro la nota università capitolina che l'ex prof ha intentato

La storia del professore universitario con un passato da attore porno che imbarazza La Sapienza
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Due lauree, ingegneria e matematica, un lavoro dietro la cattedra, e anche un passato da porno attore gay negli Stati Uniti. Ruggero Freddi, oggi 46 anni, ha avuto la sua rivincita. L'Università La Sapienza, di Roma, dovrà risarcirlo per le ore non pagate, ma anche per un atteggiamento di "ingiustificata chiusura", come scritto - nero su bianco - nella sentenza.

Prof ed ex pornostar

Freddi, nato a Roma nel 1976, nel 2002, quando stava per ultimare il suo primo ciclo di studi universitari, si trasferisce in Canada, e successivamente a New York. Nel 2004, dopo aver conseguito la prima laurea in ingegneria informatica e aver brevemente lavorato in un laboratorio di intelligenza artificiale, inizia a lavorare nel porno, diventando uno dei più riconosciuti ed iconici pornoattori gay.

Ruggero Freddi con il suo cagnolino (Instagram)

Dopo diversi anni nell'ambiente decide di cambiare vita e tornare alla sua passione principale: l'insegnamento. Arriva quindi la laurea in matematica, prima triennale e poi magistrale, col punteggio di 110 e lode e un dottorato di ricerca sempre in matematica. Durante gli anni del dottorato tiene corsi di Analisi 1 e Analisi 2 per la facoltà di Ingegneria presso l'Università "La Sapienza" di Roma.

Nel 2020 decide di lasciare il mondo universitario per una vicenda di lavoro nero che lo porta a denunciare l'ateneo: l'iter legale si conclude con la condanna dell'Università a pagargli le ore di lavoro effettuate, aumentate di 1.500€ per responsabilità aggravata consistita in un "atteggiamento di ingiustificata chiusura".

La causa

Il tutto sarebbe iniziato quando la facoltà, nel 2019, aveva deciso di allontanarlo senza motivo. Poi, ha provato a non pagarlo, per le ore lavorate, senza alcuna apparente giustificazione. L’accordo proposto a Freddi prevede 100 ore di insegnamento pagate 4mila euro.

"Ma dopo 60 ore mi viene detto che ero stato sostituito. Ho scritto alla direttrice del dipartimento chiedendole spiegazioni. All’inizio volevo capire se avessi sbagliato in qualcosa. Poi volevo essere pagato per le 60 ore lavorate. Ma non ho mai avuto risposta".

Da qui la decisione di rivolgersi al giudice civile. Una causa che si è conclusa lo scorso 24 gennaio con la condanna de La Sapienza per ingiustificato arricchimento.

Ruggero Freddi con Anna Falchi racconta la sua vicenda in Rai

L’università ha cercato di difendersi sostenendo che il professore avrebbe dovuto lavorare gratis in quanto dottorando. Ma la motivazione non è bastata al giudice che ha invece sottolineato come un dottorando possa svolgere "esclusivamente attività integrativa gratuita consistente in esercitazioni, seminari, tutorato per gli studenti" e non come nel caso di Freddi, insegnamenti a più di 300 studenti.

"Sono stato costretto a fare causa. E ho vinto. Spero che il mio caso dia coraggio a tutti i dottorandi che vengono sfruttati, dopo anni di studi e specializzazioni. Non ho elementi per dire di essere stato penalizzato e punito per il passato di attore porno. Ma solo tante sensazioni, che si sono rafforzate negli anni."

Fra queste la richiesta avanzata dai legali dell’università di rimuovere ogni contenuto riconducibile al suo passato, fino a quella di non associare il suo nome a quello dell’università.

Il primo segnale di malcontento da parte de La Sapienza sarebbe arrivato nel 2017, quando Freddi organizza un incontro sull’Hiv insieme al collettivo studentesco.

"Dopo aver presentato tutti i curricula dei partecipanti, come richiesto, mi sono sentito dire che non c’erano aule disponibili", spiega l'ex prof.

Pochi mesi dopo il docente vince un bando:

"Arrivo secondo, ma faccio ricorso perché la persona arrivata prima aveva commesso un errore formale. Viene esclusa, ma la graduatoria non viene fatta scalare. Venne rifatto il bando di nuovo, è tutto legale, ma inizio a pensare, tra me e me, che c’è qualcosa che non va".

Oggi per Freddi è iniziata una terza nuova vita, lontano dall’università e dai set: è un data analyst.

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