La quarta dose arranca e la Fondazione Gimbe si arrabbia: "Serve più comunicazione"
Percentuali bassissime per over 80, fragili della fascia d'età 60-79 e ospiti delle Rsa.
La quarta dose c'è... ma non si vede. Sono ancora molto bassi i numeri del secondo richiamo, che il Ministero della Salute raccomanda per immunocompromessi, over 80, fragili over 60 e ospiti delle Rsa. Tanto che il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta chiede un cambio di strategia, passando dall'adesione volontaria a nuove strategie di comunicazione e meccanismi di chiamata attiva.
Quarta dose, partenza a rilento
La platea di destinatari supera i cinque milioni di persone, così distribuite:
- 791.376 immunocompromessi
- 2.795.910 over 80
- 1.538.588 fragili nella fascia d'età 60-79
- 88.099 ospiti delle Rsa che non ricadono nelle categorie precedenti
Ma, a fronte di questi numeri, sono soltanto 109.712 le somministrazioni al 20 aprile 2022.
Gli immunocompromessi i più sensibili
Il report sul tema della Fondazione Gimbe dice che i più sensibili all'argomento sono gli immunocompromessi, con 80.554 quarte dosi somministrate. Un dato pari al 10,2% della platea, con grosse differenze regionali: si va dal Piemonte con il 40,5% alla Calabria, con solo l'1,6%.
Numeri comunque bassi dopo sette settimane dal via delle somministrazioni, che spingono Cartabellotta a chiedere un cambio di strategia:
“Dopo 7 settimane dal via libera della quarta dose per le persone immunocompromesse un tasso di copertura nazionale al 10,2% e ingiustificate differenze regionali dimostrano che, al momento, la protezione di oltre 790 mila persone estremamente fragili è un lontano miraggio. Di conseguenza, l’estensione della platea per la quarta dose ad oltre 5,2 milioni di persone richiede indubbiamente sia nuove strategie di comunicazione, sia meccanismi di chiamata attiva e non può essere affidata solo all’adesione volontaria”.
Over 80, fragili e ospiti delle Rsa: numeri bassissimi
Numeri bassissimi per le altre categorie, che evidentemente non sono molto convinte di sottoporsi all'iniezione del secondo booster. Tra over 80, fragili sessantenni e settantenni e ospiti di Rsa, sono infatti soltanto 29.158 le quarte dosi somministrate, con una percentuale di copertura dello 0,7% (in Friuli il dato è miserrimo: 0,04%).
Campagna vaccinale a rilento
Ma non è solo una questione di quarte dosi. E' tutta la campagna vaccinale che oramai più che rallentare ha decisamente frenato. Sarà per il numero di persone che negli ultimi mesi si sono ammalate, sarà per la percezione che oramai il peggio sia alle spalle, fatto sta che i numeri sono in calo vertiginoso anche per le terze dosi e il completamento del ciclo primario (prima e seconda).
Per capirci, secondo Gimbe, dal 20 marzo al 19 aprile 2022 la percentuale di italiani con almeno una dose è ferma all’85,6%. E in un mese coloro che hanno completato il ciclo vaccinale con la seconda dose sono cresciuti soltanto dello 0,2%, arrivando all'84,1%.
Non va meglio con le terze dosi, che crescono solo dell'1,5% arrivando all'83,9%.
A spiegare il rallentamento delle terze dosi c'è l'elevata percentuale di guariti: su 7,5 milioni di italiani che ancora non hanno fatto il booster, infatti, solo due potrebbero riceverlo subito, mentre 5,5 milioni sono guariti da meno di 120 giorni e dunque non possono sottoporsi a breve all'inoculazione.
Nei bambini non "attacca"
Restano basse anche le percentuali di prime dosi. Un po' perché gli adulti che non volevano vaccinarsi prima non lo faranno certamente oggi, alla vigilia della decadenza del Green pass, ma soprattutto perché il vaccino non "attacca" nella fascia pediatrica. Nella settimana dal 13 al 19 aprile i nuovi vaccinati sono 6.092, di cui 1.474 under 12, il 34,2% in meno rispetto alla settimana precedente.