non si può mai star sereni

La pubblicità? Ce la faranno vedere... nel sonno

Si tratta della targeted dream incubation, sperimentata già durante l'ultimo Superbowl.

La pubblicità? Ce la faranno vedere... nel sonno
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Vi siete svegliati con la voglia irrefrenabile di una specifica bevanda, un capo d'abbigliamento o un divano? Se vi sembra strano non preoccupatevi, probabilmente vi hanno fatto "vedere" della pubblicità durante il sonno. Già, proprio così. E forse qualche preoccupazione potremmo farcela...

La nuova frontiera della pubblicità? Nel sonno...

E' la nuova frontiera della pubblicità. Provate a immaginare di andare a letto dopo una giornata particolarmente stancante. Cadete tra le braccia di Morfeo e iniziate a sognare. La mattina dopo vi svegliate con una strana - e irrefrenabile voglia - di quello che avete sognato. Ma proprio di una specifica marca.

Un esperimento in tal senso è avvenuto negli Stati Uniti in occasione dell'ultimo Super Bowl. La Melson Coors  ha organizzato "il più grande studio sui sogni del mondo".

Il brand, non potendo pianificare una campagna pubblicitaria perché l’esclusiva merceologica era in mano ad alcuni concorrenti, ha lanciato una campagna in cui lo spot per il Big Game è stato trasmesso direttamente... nei sogni degli spettatori.

L'obiettivo era inculcare immagini della birra Coors affiancate a immagini rilassanti nelle menti degli spettatori, di modo che le sognassero durante la notte. Per farlo hanno assunto una psicologa di Harvard,  Deirdre Barrett, per progettare stimoli di incubazione dei sogni. Nel concreto, è stato creato un video di 8 ore pieno di stimoli visivi e audio che, se visualizzato qualche giorno prima dell’evento sportivo, avrebbe dovuto stimolare nel subconscio la ‘visione’ dello spot pubblicitario.

 E' il targeted dream incubation

In realtà l'esperimento è innovativo, ma non troppo. La tecnica si chiama   targeted dream incubation (incubazione mirata dei sogni) e da tempo le multinazionali made in Usa ne stanno sperimentando le potenzialità. Ne parlano in un articolo comparso su Aeon (che trovate qui)  i ricercatori universitari specializzati in neuroscienze Robert Stickgold, Adam Horovitz e Antonio Zadra.

Per dire quanto la tecnica non sia nuova, c'è uno studio del 2021 dell'American marketing association di New York che ha verificato come il 77% degli esperti di marketing delle aziende statunitensi (su un campione di circa 400 professionisti) lavori per implementare questa potenzialità a breve.

Come è possibile?

Ma come è possibile farmi influenzare dalla pubblicità mentre dormo? La nostra mente anche durante il sonno "lavora" e rielabora esperienze e informazioni che abbiamo recepito durante la giornata passata (e quelle precedenti). Insomma, mentre dormiamo rimuginiamo lo stesso sui nostri pensieri e problemi, ma fantastichiamo anche su quelle cose che tanto ci piacerebbero. E c'è una fase - quella in cui stiamo per addormentarci - in cui siamo più esposti agli stimoli.

Ed è in quel momento che la pubblicità potrebbe insinuarsi, magari attraverso quel social network che sfogliamo per svagarci un po' prima di andare a letto o quella serie Tv che vediamo tutte le sere. E poi farci "compagnia" tutta la notte. In attesa di un risveglio con una voglia che non sappiamo spiegarci...

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