Polemica furiosa

La palestra con gli orinatoi a forma di bocca di donna

La cantante Greta Squillace ha pubblicato le foto sui propri social, riferiti a una palestra torinese del gruppo McFit. E subito è scoppiata la polemica

La palestra con gli orinatoi a forma di bocca di donna
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Nei bagni maschili di uno  centro fitness a Torino gli orinatoi hanno la forma... di una bocca femminile. E la vicenda esplode, suscitando polemiche roventi.

Gli orinatoi a forma di bocca femminile a Torino

E’ polemica intorno alla catena di palestre McFit, dopo che la cantante Greta Squillace – vincitrice di The Voice Of Italy – ha affidato alle sue storie Instagram una segnalazione che ha suscitato indignazione fra gli internauti.

La denuncia di Squillace

Inizialmente l’account ufficiale McFit ha cercato di rispondere con ironia (non proprio riuscita...), salvo poi correggere il tiro e iniziare a scusarsi e spiegarsi con i tanti clienti che, a mezzo social, chiedevano spiegazioni.

Orinatoi a forma di bocca femminile in palestra

La cantante torinese, vocal coach e vincitrice di The Voice of Italy ha attaccato l’azienda:

“Una palestra con gabinetti a forma di bocca di donna nei bagni dei maschi. Mi immagino già i commenti dei fenomeni che ci pisc... lì dentro… Io fossi in voi mi vergognerei”.

Greta Squillace

La giovane ha presto incassato molta solidarietà a mezzo social, tanto che McFit ha pensato di rispondere proprio sotto il suo post. Ma forse questo è un caso in cui la toppa è stata peggio del buco…

“Sentiti sempre libera di urinare in quelli delle donne. Spread the love”.

Le scuse

Toni che non hanno fatto altro che far sentire ulteriormente offesa la platea femminile. A questo punto, ormai nell’occhio del ciclone, l’azienda cambia atteggiamento e fa partire la nota ufficiale:

“Gli orinatoi sono opera di Meike van Schjinde, un designer olandese che li ha progettati nel 2004 in occasione della Giornata mondiale dei servizi igienici con lo scopo di portare l’attenzione sul fatto che milioni di persone nel mondo non hanno accesso a impianti sanitari. Gli orinatoi nei bagni sono stati scelti dal nostro team di designer che opera a livello internazionale. Nei nostri centri ricerchiamo uno stile particolare e questi oggetti sono considerati elementi di arredamento caratterizzanti i nostri ambienti. Quando però a Bologna anni fa c’è stata la prima ed unica critica ci siamo fatti delle domande e nell’evoluzione del nostro standard abbiamo deciso di cambiare per evitare messaggi sbagliati”.

I toni sono molto diversi al punto da arrivare alle scuse:

Ci scusiamo se qualcuno si è sentito offeso perché la nostra azienda ha tra i suoi punti cardini l’inclusività e la parità di genere. Siamo molto sensibili a questi temi, la maggior parte delle palestre sono guidate da donne e collaboriamo con diverse piattaforme Lgbtq+, nessuna intenzione di trasmettere messaggi di disuguaglianza”.

Le risposte sui social

Parallelamente, trattandosi di palestre dislocate in diverse città italiane, McFit ha risposto ad alcune domande – sempre a mezzo social – di utenti perplessi o offesi. Le informazioni aggiuntive rammentano che nel 90% delle strutture italiane gli orinatoi hanno forma tradizionale, soltanto in 7-8 palestre italiane si è optato per gli orinatoi a forma di bocca: “non è esclusiva peculiarità di Torino”. Nelle tre palestre milanesi, fanno sempre sapere su Ig, non si trova questo modello.

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Il caso della "donna dessert"

Una polemica che prende fuoco nelle medesime ore in cui, la cronaca nazionale, si è occupata di un'altra denuncia di un cliente: disgustato dopo aver "trovato", nella zona dessert di un noto resort, una donna in carne e ossa ricoperta di cioccolato. Nuda...

A denunciarlo su LinkedIn è stato Federico Mazzieri, un manager milanese:

"Dopo una bella giornata in cui tante persone hanno lavorato duramente per fare passare un giorno spensierato ai tanti ospiti, rimango senza parole guardando questa scena: buffet dei dolci a bordo piscina, su un tavolo una ragazza “in costume” ricoperta di cioccolato, stesa in mezzo ai pasticcini. Sono in vacanza con mia figlia di 14 anni ed il suo commento è stato: “Papà che schifo, questo non è un paese dove potersi realizzare”. Parlare di sostenibilità e di etica è molto semplice, rendere questi valori aziendali vivi nel quotidiano è sicuramente molto più difficile".

Da segnalare la diversa, e forse meglio studiata, replica dell'azienda, rispetto al centro fitness del caso torinese:

"Desideriamo, prima di tutto, porgere a lei, alla sua famiglia e in particolare a sua figlia, nonché ai nostri clienti, le più sincere scuse a nome di tutto il management Voi hotels. Ci rammarichiamo profondamente per l’incidente verificatosi e desideriamo ribadire con fermezza che non abbiamo mai avuto alcuna intenzione di rappresentare valori diversi da quelli che abbracciamo."

Fanno sapere che non ricapiterà più e che stanno intraprendendo azioni immediate per affrontare questo episodio in modo costruttivo e per garantire che in futuro nessun cliente debba sentirsi offeso in alcun modo.

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