ma si può fare?

La gelateria che fa pagare 50 centesimi in più a chi paga col Pos. E la Lucarelli...

Succede a Sanremo. E la blogger chiede l'intervento della Finanza.

La gelateria che fa pagare 50 centesimi in più a chi paga col Pos. E la Lucarelli...
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Dal 30 giugno 2022 sono scattate le multe per coloro che non permettono ai clienti di pagare con il Pos. Una decisione avversata da molti commercianti, che lamentano le commissioni a loro giudizio eccessive. E c'è chi "rimedia" a modo suo: una gelateria di Sanremo fa pagare un cono o una coppetta 50 centesimi in più a coloro che pagano col Pos. Una vicenda che ha scatenato la giornalista e blogger Selvaggia Lucarelli.

La gelateria che fa pagare 50 centesimi in più a chi paga col Pos

Come racconta Prima La Riviera, a Sanremo c'è una gelateria che fa pagare 50 centesimi in più chi paga con il Pos. Con tanto di cartello ben visibile in vetrina.

Una scelta "forte", destinata a suscitare polemiche. E così è stato. La blogger Selvaggia Lucarelli, infatti, condividendo la notizia con una storia Instagram, non ci è andata giù leggera:

"Gelateria a Sanremo. Qualcuno spieghi ai signori che non funziona così. Magari la finanza".

 

Pagamenti col Pos, come funziona dal 30 giugno

Esercenti e professionisti potranno essere sanzionati se non consentono ai clienti di pagare con una carta di debito (tipo Bancomat), di credito o prepagata. La sanzione ha una quota fissa (indipendentemente dall'importo) pari a 30 euro, più una "variabile" pari al 4% del valore della transazione "negata". Non è previsto il pagamento in forma ridotta, che di norma avviene quando si salda entro 60 giorni dalla contestazione.

L'obbligo di possedere il Pos esisteva già da tempo, per la precisione dal 30 giugno 2014. Ma sinora non erano state ancora previste sanzioni per chi non ottemperava alla norma.

Le  eccezioni

C'è però qualche eccezione: la sanzione non si applica - come specifica il decreto - "nei casi di oggettiva impossibilità tecnica  a ricevere pagamenti con carta via Pos". Bisognerà però chiarire la natura di questa "impossibilità tecnica", che dovrebbe comunque riguardare problemi di connettività temporanea o malfunzionamento dell'apparecchio, che andranno comunque accertati.

Per chi scatta l'obbligo

L'elenco delle categorie interessate è lungo: dagli artigiani (falegnami, fabbri, idraulici, solo per citarne alcuni), a ristoratori,   baristi,  negozianti e  ambulanti. Ma non solo: l'obbligo riguarda  anche i professionisti: notai, avvocati, ingegneri, geometri, commercialisti, medici, consulenti del lavoro e dentisti.

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