La direzione prima della corsa
Il coaching si rivela uno strumento efficace aiutando a definire la meta, a costruire il percorso e ad affrontare il viaggio con senso e intenzionalità

Nell’epoca della velocità, si tende a confondere il movimento con il progresso. Fare tanto, correre ovunque, rispondere subito, tutto sembra urgente. Senza una direzione chiara, la velocità rischia di diventare solo dispersione.
La direzione prima della corsa
Si corre, sì, ma verso cosa? Oggi, in molti ambiti, dalla crescita personale al mondo del lavoro, si riscopre l’importanza della direzione vista non come limite, ma come bussola.
Avere una meta consapevole significa orientare le proprie scelte, dare senso alle azioni, stabilire priorità.
Anche il successo, senza direzione, può risultare vuoto. Arrivare primi non serve se la destinazione non ci appartiene.
Il concetto di “lentezza strategica” diventa così centrale: fermarsi per osservare, allineare valori e obiettivi, scegliere con consapevolezza.
È in questo spazio che il coaching si rivela uno strumento efficace aiutando a definire la meta, a costruire il percorso e ad affrontare il viaggio con senso e intenzionalità.
Solo allora la velocità può tornare utile, come mezzo e non come fine. Ogni viaggio ha bisogno di una direzione. Procedere con coerenza, anche a piccoli passi, è spesso più potente che inseguire mete rapide ma disconnesse. In un mondo che spinge ad andare sempre più in fretta, la vera forza è sapere dove si vuole andare e scegliere come arrivarci.
Vassiliki Tziveli

Vassiliki Tziveli è giornalista e mental coach: a partire da questa settimana, curerà una rubrica fissa su tutti i 51 settimanali del gruppo editoriale Netweek (oltre 400mila copie settimanali in 4 regioni italiane: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Liguria).