meno genitori, meno nascite

Istat, nuovo minimo storico per la fecondità in Italia: nel 2024 solo 1,18 figli per donna

Migliora l'aspettativa di vita, ma con differenze territoriali. Famiglie sempre più piccole e unipersonali, boom delle emigrazioni all'estero

Istat, nuovo minimo storico per la fecondità in Italia: nel 2024 solo 1,18 figli per donna
Pubblicato:

Il calo del tasso di fecondità in Italia non accenna a fermarsi. L’Istituto Nazionale di Statistica è tornato a fare il punto della situazione sugli indicatori demografici e l’andamento della popolazione e i dati registrano una ulteriore riduzione delle nascite. Migliora l'aspettativa di vita, boom di emigrazioni all'estero. Cambia anche la composizione della famiglia italiana: una su tre è composta da una solta persona.

Istat: nuovo minimo storico per la fecondità in Italia: nel 2024 solo 1,18 figli per donna

L'Italia segna un ulteriore calo della natalità, raggiungendo un nuovo minimo storico. Nel 2024, il tasso di fecondità è sceso a 1,18 figli per donna, superando il precedente minimo di 1,19 registrato nel 1995. Questo dato si traduce in una drastica riduzione del numero di nascite: nel 1995 vennero alla luce 526.000 bambini, mentre nel 2024 il numero si ferma a 370.000, con un calo del 2,6% rispetto al 2023.

Istat, nuovo minimo storico per la fecondità in Italia: nel 2024 solo 1,18 figli per donna
Neonata

Mortalità e saldo naturale: un Paese in declino demografico

Parallelamente, si registra una diminuzione anche nel numero di decessi, che nel 2024 ammontano a 651.000, il 3,1% in meno rispetto all'anno precedente. Questo valore segna un ritorno ai livelli pre-pandemici, dopo l'anomalo incremento registrato nel triennio 2020-2022. Tuttavia, il saldo naturale, ovvero la differenza tra nascite e decessi, resta fortemente negativo, attestandosi a -281.000 unità.

Meno genitori, meno nascite

Il calo delle nascite non dipende soltanto dalla riduzione della fecondità, ma anche dalla diminuzione del numero di potenziali genitori, conseguenza diretta del declino demografico degli ultimi decenni. Rispetto al 1995, la popolazione femminile in età riproduttiva (15-49 anni) è scesa da 14,3 milioni a 11,4 milioni all'inizio del 2025. Anche la popolazione maschile nella stessa fascia d'età ha subito un calo significativo, passando da 14,5 a 11,9 milioni. Questo spiega perché, nonostante tassi di fecondità simili tra il 1995 e il 2024, il numero di nascite sia calato di 156.000 unità.

Istat, nuovo minimo storico per la fecondità in Italia: nel 2024 solo 1,18 figli per donna
Meno genitori, meno nascite

Età media al parto in aumento

Un altro fattore chiave che incide sulla natalità è l'età media al parto, che nel 2024 ha raggiunto i 32,6 anni, con un incremento di 0,1 rispetto all'anno precedente. Questa tendenza alla posticipazione della maternità ha un impatto diretto sulla riduzione della fecondità: più si ritarda la nascita dei figli, minore è il tempo disponibile per averne altri. A livello territoriale, l'età media più alta si registra al Centro (33 anni) e al Nord (32,7), mentre il Mezzogiorno presenta un valore leggermente inferiore (32,3).

Matrimoni in calo, soprattutto quelli religiosi

Anche i matrimoni continuano a diminuire, confermando un cambiamento culturale in cui il matrimonio non rappresenta più una tappa necessaria prima di avere figli. Nel 2024 sono stati celebrati 173.000 matrimoni, 11.000 in meno rispetto all'anno precedente. La riduzione riguarda in particolare i riti religiosi, in calo di 9.000 unità, ma anche i matrimoni civili segnano una flessione (-2.000). Il tasso di nuzialità è sceso dal 3,1 per mille del 2023 al 2,9 per mille del 2024, con il Mezzogiorno che, pur mantenendo il primato (3,2 per mille), registra la contrazione più significativa.

Istat, nuovo minimo storico per la fecondità in Italia: nel 2024 solo 1,18 figli per donna
Matrimonio

Famiglie sempre più piccole e unipersonali

La struttura familiare in Italia sta cambiando: il numero medio di componenti per famiglia è in calo e oltre un terzo delle famiglie è ormai composto da una sola persona. Nel biennio 2023-2024, le famiglie italiane sono circa 26,3 milioni, 4 milioni in più rispetto ai primi anni Duemila. Questa crescita è legata alla progressiva semplificazione delle strutture familiari. Oggi, il 36,2% delle famiglie è unipersonale, mentre vent'anni fa la percentuale era del 25,5%. Le famiglie composte da almeno un nucleo (coppie o genitori con figli) rappresentano il 61,3% del totale.

Migliora la speranza di vita, ma con differenze territoriali

Sul fronte della longevità, i dati mostrano un miglioramento generalizzato. Nel Nord Italia, la speranza di vita alla nascita ha raggiunto 82,1 anni per gli uomini (+5 mesi rispetto al 2023) e 86 anni per le donne (+4 mesi). Il Trentino-Alto Adige guida la classifica con 82,7 anni per gli uomini e 86,7 per le donne.

Nel Centro, la speranza di vita è di 81,8 anni per gli uomini e 85,7 per le donne, con le Marche al vertice (82,2 e 86,2 anni).

Il Mezzogiorno registra i valori più bassi: 80,3 anni per gli uomini e 84,6 per le donne, con l'Abruzzo che segna un recupero significativo (+8 mesi per gli uomini). La Campania resta la regione con la speranza di vita più bassa (79,7 anni per gli uomini, 83,8 per le donne), nonostante un miglioramento rispetto al passato.

Istat, nuovo minimo storico per la fecondità in Italia: nel 2024 solo 1,18 figli per donna
Aspettativa di vita

Boom delle emigrazioni e calo della popolazione italiana

Un altro dato rilevante riguarda l’aumento delle emigrazioni: nel 2024 sono stati 191.000 gli italiani che hanno lasciato il Paese, con un incremento del 36,5%. Parallelamente, cresce il numero di acquisizioni di cittadinanza italiana da parte di stranieri residenti: 217.000 nel 2024, superando il precedente record di 214.000 del 2023.

Istat, nuovo minimo storico per la fecondità in Italia: nel 2024 solo 1,18 figli per donna
Multiculturalità

Al 1° gennaio 2025, la popolazione residente di cittadinanza straniera in Italia ammonta a 5.422.000 unità, con un incremento di 169.000 persone (+3,2%) rispetto all'anno precedente. Invece, la popolazione di cittadinanza italiana continua a diminuire: 53.512.000 unità, con una riduzione di 206.000 individui (-3,8 per mille). Il Mezzogiorno registra il calo più marcato, con una perdita di 131.000 residenti italiani (-6,9 per mille).

Questi dati confermano una tendenza chiara: l'Italia sta vivendo una trasformazione demografica profonda, caratterizzata da una natalità ai minimi storici, una popolazione che invecchia e un numero crescente di italiani che scelgono di trasferirsi all’estero.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali