la variante sudafricana

Iss: "Con la terza dose protetti dalla variante sudafricana Omicron"

Anche i dati in arrivo da Israele sono confortanti sull'efficacia del vaccino.

Iss:  "Con la terza dose protetti dalla variante sudafricana Omicron"
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Una variante con una trasmissibilità più elevata, ma con sintomi di lieve entità. E anche se lo studio richiede ancora tempo, è pensabile che i vaccini in uso - con la terza dose - possano contenerla. I primi dati in arrivo da Israele mostrano che il siero Pfizer con la terza inoculazione sarebbe abbastanza efficace contro Omicron, la mutazione Covid in arrivo dal Sudafrica che sta spaventando il mondo.

"Omicron arginabile con le terze dosi": i dati di Israele

A rendere noti i primi dati è stato   il ministro della Sanità israeliano Nitzan Horowitz.

"La situazione è sotto controllo e non c'è motivo di panico. Nei prossimi giorni avremo informazioni più precise sull’efficacia del vaccino ma le prime indicazioni mostrano che coloro che hanno un richiamo sono molto probabilmente protetti contro questa variante".

Israele però ha messo in campo  l’apparato militare per far fronte al possibile dilagare di Omicron. Domenica il governo di Tel Aviv ha approvato il tracciamento dei portatori della variante mediante i telefoni cellulari. L’operazione sarà portata avanti direttamente dallo Shin Bet, il servizio segreto israeliano.

L'opinione dell'Iss

D'accordo con il ministro dello Stato ebraico Anna Teresa Palamara, capo del dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, che in un'intervista a La Stampa ha tranquillizzato sull'efficacia dei vaccini contro la nuova variante africana.

"Al momento i casi che si sono registrati sembrano per lo più caratterizzati da sintomi lievi, ma per ora non disponiamo di elementi tali da fare previsioni sulla sua patogenicità. Tutti i virus tendono ad adattarsi al loro ospite, ma non possiamo sapere quando questo avverrà, serve tempo e studio per capire".

Nei laboratori dell'Iss si sta cercando di studiare con attenzione la variante, ma serviranno almeno un paio di settimane. I dati in arrivo dal Sudafrica parlano di una trasmissibilità più elevata, ma non di un'aggressività maggiore. Anzi, come ha dichiarato Angelique Coetzee, presidente della Associazione dei medici del Sudafrica,  sembrerebbe che la variante Omicron dia soltanto sintomi lievi.

Palamara si è poi espressa anche sull'efficacia dei vaccini:

"Si sono dimostrati efficaci contro tutte le varianti e per ora nulla fa pensare che non sia così anche per Omicron. Sappiamo che dopo un certo arco di tempo la loro efficacia rispetto al rischio di contagio tende a diminuire. Ma ci proteggono ancora in percentuali alte dal pericolo di andare incontro a forme gravi di malattia. Questo deve darci tranquillità, spingerci a vaccinarci e fare il booster".

Bassetti: "Niente allarmismo"

Anche l'infettivologo del San Martino di Genova Matteo Bassetti è convinto della potenzialità del vaccino con le tre dosi, come ha spiegato intervistato a In Onda, su La7.

"Siamo di fronte a una variante che ha molte mutazioni. Può essere che sia più contagiosa, ma dal punto di vista clinico non è più aggressiva, perché abbiamo casi lievi, in Sudafrica. Potrebbe darsi che le due dosi vengano bucate, ma è altamente improbabile che ciò accada con tre dosi. Attenzione a creare allarmismo. All’inizio aveva l’effetto positivo di spingere le persone a stare a casa e a non creare assembramenti. Oggi ha l’effetto negativo di creare sfiducia nei confronti dei vaccini”.

Ma c'è chi ipotizza già la quarta dose

Ma c'è anche chi ipotizza che possa servire una quarta dose. E' il caso dell’immunologo Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Irccs Istituto clinico Humanitas e presidente della Fondazione Humanitas per la Ricerca.

"Per quanto la tecnologia a mRna sia flessibile servirebbero mesi, mentre è bene proteggersi subito. La terza dose potrebbe dare una buona protezione per Omicron e predisporre meglio a un’eventuale quarta dose aggiornata".

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