Invasione di cavallette sulla Riviera romagnola: bagnanti in fuga da Cesenatico a Rimini e Riccione
Tantissime le segnalazioni social relative alla presenza delle cavallette: ecco perché dai campi si sono spinti fino al litorale
Dopo che la scorsa estate una concentrazione eccessiva di escherichia coli in mare aveva messo off-limits la Riviera romagnola per diversi giorni, quest'anno una nuova problematica è arrivata a rovinare le vacanze delle migliaia di turisti che affollano le spiagge da Cesenatico a Rimini e Riccione.
A destare grande preoccupazione nei bagnanti della Riviera, in questi primi giorni di agosto, è infatti una vera e propria invasione di cavallette, le quali, dai campi agricoli dell'entroterra si sono ora spinte fino alla riva del mare. Sui social si moltiplicano le segnalazioni, tra chi è intimorito dalla loro presenza e chi invece cerca di ironizzare.
Cavallette invadono la Riviera romagnola: bagnanti in fuga
Dai campi agricoli alle spiagge. Le cavallette, in questi primi giorni di agosto 2023, hanno invaso letteralmente il litorale della Riviera romagnola creando non poche problematiche a bagnanti e turisti. Una presenza testimoniata anche dalle tantissime segnalazioni che in queste ore si stanno moltiplicando sui social media.
Sulle reti di recinzione, lungo i camminamenti, nelle facciate delle cabine e degli stabilimenti balneari, ma anche su ombrelloni, lettini e muri di case e alberghi (e chissà dove ancora). Chiunque si trovi a trascorrere le ferie lungo la Riviera romagnola in questi giorni non ha potuto incrociare almeno una cavalletta lungo la sua strada, immortalandola in una foto o in un video da pubblicare online per raccontare una situazione quasi paradossale.
Una presenza costante che sta riguardando tutto il litorale romagnolo da Rimini a Riccione, passando per Cattolica e Bellaria-Igea Marino, fino a Cesenatico e alla provincia di Ravenna. Centinaia di esemplari di "Calliptamus italicus", specie autoctona conosciuta come "cavalletta dei prati", hanno fatto capolino sulle spiagge dell'Emilia Romagna. Ma per quale motivo si sarebbe verificata una tale invasione?
Portate sul litorale dal vento
Dato che le cavallette si spostano fondamentalmente alla ricerca di cibo, bazzicando principalmente i campi coltivati e generando molti danni per l'agricoltura, la loro presenza sulle spiagge è decisamente insolita perché qui per loro di nutrimento non ce n'è proprio.
"Di solito prediligono le zone aride e collinose, con un terreno molto asciutto ma anche permeabile - afferma il professor Luca Mazzon, entomologo al dipartimento Dafnae dell’Università di Padova a Il Resto del Carlino - Sono dette ‘zone grillare’, proprio perché molto apprezzate per la deposizione delle uova. La loro presenza sulle spiagge può essere stata causata da forti folate di vento, soprattutto se ci sono correnti importanti - aggiunge - Non hanno un volo controllato e se ci sono forti venti si possono anche lasciare trasportare".
A portarle in riva al mare sarebbe stato il vento caldo di Libeccio, che in questa parte d'Italia viene detto "Garbino". Tale vento viene chiamato così sui litorali di Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia. Il 24 luglio del 2007 era stato la causa di temperature record sul medio-basso Adriatico e sullo Ionio che avevano generato un devastante incendio sulla penisola garganica, dove persero la vita tre persone.
Quest'anno, sarebbero state proprio le sue brezze a portare le cavallette, centinaia, piccole e con il corpo rosso, proprio sulle spiagge della Riviera romagnola.
Le reazioni da parte di turisti, bagnanti e residenti sono variegate e contrapposte tra chi è intimorito dalla loro presenza a chi invece fa dell'ironia.
"A me non infastidiscono, ma diverse bagnanti hanno preferito andarsene dalla spiaggia" racconta una bagnina di Rimini.
"Tante erano sul telo dell'ombrellone, volavano da una parte e dell'altra come impazzite. E' stato anche divertente" aggiunge una mamma diretta coi figli verso l'auto.
Ora però staremo a vedere quanto durerà l'invasione delle cavallette sulla Riviera romagnola e se la loro presenza comprometterà o meno le vacanze di migliaia e migliaia di turisti.
L'anno scorso c'erano stati altri problemi...
Come affermato in apertura, se quest'anno l'invasione di cavallette sta provocando non pochi problemi ai bagnanti del litorale, nel 2022 erano stati ben altri i problemi.
In 22 spiagge della Riviera romagnola, infatti, era stato imposto il divieto di entrare nel mare, proprio nel mezzo della stagione estiva, a causa dell'elevata concentrazione nelle acque di escherichia coli. Il provvedimento era stato deciso dopo che Arpae, l'agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, aveva effettuato un campionamento in 98 punti della costa romagnola, rilevando appunto criticità nei 22 siti segnalati. In particolare i divieti avevano riguardato un tratto nel comune di Goro, il tratto di Pinarella di Cervia e 26 tratti in provincia di Rimini (nei comuni di Bellaria-Igea Marina, Rimini, Riccione, Misano Adriatico e Cattolica).
Il divieto per il rischio di valori fuori norma è consueto nelle 24 ore successive alle piogge, perché vengono aperti gli sforatori a mare. Qui però, data la perdurante siccità, il fenomeno aveva generato una situazione "anomala", come affermato da Arpae.
Le ipotesi possibili per spiegarne le cause erano state rappresentate da un insieme di eccezionali condizioni meteorologiche, idrologiche e marine (temperatura dell’acqua molto elevata da molte settimane con valori oscillanti intorno ai 30°, prolungata assenza di ventilazione, scarso ricambio delle acque, mancata diluizione delle immissioni nei corsi d’acqua che arrivano a mare per la forte siccità), che, sommandosi, possono aver avuto un effetto particolarmente impattante sulla composizione delle acque marine.