Insulti, proibizioni alimentari e incubo della bilancia: è bufera sulle Farfalle Azzurre
Le due ex atlete parlano di allenamenti massacranti, divieti sul cibo e ossessionanti controlli sul peso. Tanto che una di loro ha pensato al suicidio.
Insulti, proibizioni alimentari e l'incubo della bilancia. Tanto da arrivare a non dormire più la notte e pensare al suicidio: è bufera sulle Farfalle Azzurre, il team d'eccellenza della nostra Ginnastica ritmica.
Dopo la denuncia di Nina Corradini, dopo poche ore è arrivato anche lo sfogo di Anna Basta. Sulla nostra selezione si è alzato un autentico polverone e il caso rischia di allargarsi a macchia d'olio.
Insulti, divieti alimentari e l'incubo bilancia: Corradini vuota il sacco
Il caso è esploso ieri con la denuncia arrivata da Nina Corradini, ex atleta delle Farfalle Azzurre, ex promessa della nostra Ginnastica ritmica.
Quello che ha presentato l'atleta romana è stato uno spaccato letteralmente da incubo, con le accuse più gravi all'indirizzo dello staff tecnico, in particolare verso un'allenatrice che ogni mattina prendeva nota del peso e stilava una vera e propria relazione:
"Vergognati, mangia di meno, come fai a vederti allo specchio? Ma davvero riesci a guardarti?".
Queste gli improperi e le domande a ritmo serrato sottoposte alle ragazze impegnate nella "prova del peso".
Più che un collegiale una vita d'inferno
Quello di Cesano Maderno e Desio in Brianza coordinato dalla Federazione, stando al racconto delle due ex azzurre, era più un inferno che un collegiale: allenamenti di otto ore al giorno, rigide diete e proibizioni alimentari, sollecitazioni psicologiche che alla lunga hanno finito per stravolgere la vita delle atlete.
Con particolari rivelati dalla stessa Corradini che fanno accapponare la pelle:
"Il cibo era diventato un incubo, pensavo alle conseguenze del mangiare determinati alimenti. Avevo imparato che di notte perdevo tre etti e che un bicchiere d'acqua ne pesava 2".
Poi arrivò la decisione di fermarsi, dire stop all'esperienza con le Farfalle, intraprendere addirittura un percorso in psicoanalisi e ora l'iscrizione a Scienze della Comunicazione.
Scoperchiato un vaso di Pandora, ecco altre denunce
Ma la situazione sul dream team delle Farfalle rischia di implodere. Dopo Corradini, qualche ora fa è stata la volta di Anna Basta, bolognese, arrivata 15enne a Desio e rimasta fino al 2020.
L'ex azzurra, si è sfogata sui social descrivendo, sulla falsariga dell'amica e compagna di squadra, il clima che si respirava in squadra:
"Vivevamo 11 mesi all’anno in ritiro a Desio. I genitori li vedevamo se tutto andava bene una volta al mese e avendoli così lontano ci siamo sempre sentite responsabili di non farli preoccupare, perché sapevamo che sarebbe stato troppo difficile affrontare a distanza quello che stavamo affrontando noi in quel momento".
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E ancora:
"Eravamo bambine che avvertivano già a 13 anni la responsabilità e l’importanza delle proprie scelte. Sapevamo che le nostre decisioni avevano un peso anche sui nostri genitori. Questo per far capire che già da piccole avevamo chiara la nostra strada e quello che abbiamo subìto non è certo colpa di un genitore che ha deciso di rispettare le nostre scelte. Il problema è decisamente un altro e la colpa non è nostra né delle nostre famiglie. Andiamo alla base del problema".
La replica della Federazione
Su quanto "denunciato" in queste ora da Corradini e Basta è arrivata anche la replica della Federazione attraverso un comunicato stampa:
"La Federazione Ginnastica d’Italia ha preso atto della intervista rilasciata dalla ex atleta Nina Corradini pubblicata in data 30.10.2022 sul quotidiano “La Repubblica” e comunica che
La FGI non tollera alcuna forma di abuso ed è sempre al fianco di tutti i propri tesserati. Lo sport, con la ginnastica in primis, è rispetto della persona, celebrazione del talento e del benessere. Sono state date disposizioni perché siano immediatamente informati la Procura Federale e il Safeguarding Officer per gli accertamenti e le azioni di rispettiva competenza".
E ancora:
"Su questi profili la Federazione è impegnata a migliorare sia l’informazione che la prevenzione. Pochi mesi fa è iniziato un progetto pilota e istituito il Safeguarding Officer, organo nuovo, con competenze specifiche, psicologiche e legali che, insieme alla Procura Federale, ha un approccio a tutto tondo".
E infine una sorta di appello:
"Per questo motivo si invitano tutte le ginnaste e i ginnasti, i tecnici e i dirigenti a farsi avanti e chiunque abbia informazioni contatti la FGI, la quale garantirà riservatezza e ascolto. Solo tutti insieme si possono affrontare questi intollerabili comportamenti e sradicarli dal mondo della Ginnastica che è forte, sano e non ha spazio per chi non condivide i valori dello sport".